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Dicembre/2008 - Contributi
I “detenuti pasticceri”
di Marco Leone - Ufficio Stampa - Garante Diritti Detenuti - Lazio



Per 250 ore, dal 16 maggio del 2008, hanno lavorato duramente per tre gioni a settimana (dalle 9 alle 12 e dalle 13 alle 15) fra tegami e teglie, impasti e fornelli, zucchero, farina e cioccolata. Nell’ottobre scorso hanno portato a termine le loro fatiche e sono divenuti aspiranti pasticceri. Si tratta di 20 detenuti del carcere Mammagialla di Viterbo che, grazie alle lezioni di due artigiani pasticceri locali, hanno conseguito una qualifica professionale che potrà essere utile in vista di un futuro reinserimento nella società.
Il corso è stato promosso dalla Regione Lazio con il contributo del Garante regionale dei Diritti dei detenuti del Lazio Angiolo Marroni, secondo cui “nel carcere di Viterbo, come del resto in tutti gli istituti di pena del Lazio dove si svolgono questi corsi, sta accadendo una cosa straordinaria: grazie alla passione degli insegnanti e al coinvolgimento dei detenuti è nato un luogo di lavoro come ce ne sono in tutto il mondo, e questa ‘normalità’ può contribuire in maniera determinante al reinserimento sociale dei detenuti. Permettendo ai detenuti di acquisire una formazione specifica, infatti, si fornisce loro una carta in più da spendere sul mercato del lavoro, una volta usciti dal carcere e tornati a pieno titolo nella società, contribuendo al tempo stesso a migliorare la percezione di sicurezza dei cittadini”.
Il corso rientra nell’ambito del progetto S.F.I.De. (Sistema Integrato di Formazione per Detenuti) attivato nell’ambito dell’iniziatia Chance, dell’Assessorato all’Istruzione, Formazione e Diritto allo studio della Regione, e gestito da EnAip Lazio, capofila dell’Associazione Temporanea di Scopo. Il progetto coinvolge il Prap e 13 carceri laziali con 16 moduli di formazione professionale, 12 di alfabetizzazione informatica, 10 moduli per il consolidamento di competenze trasversali, 11 percorsi di orientamento e 50 tirocini di orientamento all’interno e/o all’esterno del carcere.
Una delle esperienze più interessanti è stata il corso per pasticceri all’interno del Mammagialla di Viterbo, che ospita oltre 500 detenuti, e dove sono già state svolte diverse attività come produzioni agricole di qualità, florovivaistica, ristorazione, con il supporto di professionisti e cooperative locali.
Il corso per operatore addetto alle produzioni di pasticceria è stato denuto da due artigiani di Viterbo - Maurizio Deci ed Ermes Lombardelli, titolari in città della pasticceria Lombardelli - con l’obiettivo di creare, a medio termine, un marchio e la produzione di una linea di biscotteria secca di qualità con utilizzo di prodotti biologici e promozione di dolci tipici. Il laboratorio attrezzato del carcere potrebbe diventare luogo di produzione e punto di raccordo tra diverse realtà ed esperienze. La produzione potrebbe utilizzare le materie prime locali, anche prodotte all’interno del carcere; la commercializzazione dei prodotti sarebbe sostenuta nel mercato locale dai professionisti e cooperative già coinvolte, ma potrebbe usufruire di un ulteriore partner che potrebbe diffondere i prodotti nel mercato laziale.

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