Aumentano gli incidenti sulle strade
e le morti “bianche”, ma gli italiani
continuano a preoccuparsi dell'emergenza
sicurezza. Un boom di richieste ha investito
le aziende che producono oggetti per la difesa
personale, dilagano i corsi di auto-difesa
e cresce il mercato della security
Nonostante i tremila militari che vigilano sulle strade e sugli obiettivi “sensibili” delle nostre città, molte donne italiane non si sentono al sicuro se non mettono nella loro borsa spray urticanti e braccialetti anti-stupro. Perché i pericoli si annidano in ogni dove e bisogna essere sempre pronti a diffidare dagli altri e a difendersi. Solo fra le quattro mura di casa ci si può sentire al sicuro, protetti da porte blindate e da sistemi di allarme ultra sofisticati. Del resto, questa corsa agli armamenti, questo paranoico bisogno di difendersi è un riflesso della società della paura. Una società bombardata da notizie di stupri, di scippi e di rapine, di crimini efferati commessi non solo da immigrati senza scrupoli ma anche dai nostri parenti e dai vicini di casa.
La paura verrebbe a chiunque, visto che il ministero dell'Interno ci informa che ogni sessanta minuti vengono commessi 333 reati, dall'omicidio alla truffa informatica. Che solo nello scorso anno i crimini denunciati sono aumentati del 5,15% rispetto al 2006. Che furti e rapine nelle case sono saliti del 20% e gli scippi del 6,35. Non c'è da star tranquilli, insomma. E questo i politici lo sanno bene, visto che per entrambi gli schieramenti il problema sicurezza è stato uno dei cavalli di battaglia della campagna elettorale. Una volta al governo, Berlusconi ha provveduto subito a varare un pacchetto di norme contro la criminalità. Le strade si sono riempite di militari e ai sindaci delle città sono stati promessi “superpoteri” contro spacciatori e prostitute.
Eppure, nonostante questa mobilitazione di forze e gli innumerevoli provvedimenti per debellare il crimine, le persone continuano a temere per la propria incolumità. I piccoli centri si organizzano per tutelarsi da rapine e aggressioni. A Soresina, un paesino di circa 10mila abitanti in provincia di Cremona, l'Amministrazione ha assunto due viglilantes che pattugliano vie e parchi. In Lombardia molti sindaci promuovono “ronde” di cittadini volontari per sorvegliare le strade, pronti a chiamare le Forze dell'ordine al primo movimento sospetto.
Un dato significativo di questa spasmodica necessità di proteggersi è il boom che hanno registrato le aziende produttrici di oggetti per la difesa personale. La domanda di spray al peperoncino è praticamente raddoppiata, così come quella di oggetti più pericolosi (e illegali) come teaser elettrici, “pistole” in grado di paralizzare parzialmente l'ipotetico aggressore. Ad acquistarli sono soprattutto donne, più spesso quelle che viaggiano o lavorano; in alcuni casi si tratta di padri di famiglia che comprano questi oggetti per le figlie. Il momento è proficuo anche per le aziende che producono videocamere e sistemi di allarme per le case, collegati via sms con i proprietari o con le stazioni di Polizia più vicine. Ad approfittare di questo clima anche gli istituti di vigilanza privati, come l'Ivri, che ha registrato il 6% in più di richieste d'intervento negli ultimi sei mesi. In Italia, i vigilantes in azione sulle nostre strade sono circa 50mila, impiegati soprattutto di notte da imprese e Istituzioni che pretendono una difesa a 360 gradi, integrando la videosorveglianza con uomini addestrati e armati.
L'emergenza sicurezza dilaga persino nelle chiese e negli oratori, spesso muniti di telecamere e sensori sapientemente nascosti dietro statue e altari. Nel mantovano un'azienda produce braccialetti elettronici che contengono un chip in grado di memorizzare una serie di informazioni e di un localizzatore satellitare. In tal modo i genitori che mandano i loro figli all'oratorio sono sempre informati sulla loro posizione e possono controllarne gli spostamenti. Roba da 007.
Cavalcano l'onda anche numerose palestre e associazioni che inaugurano corsi di arti marziali e lezioni di autodifesa. Il comune di Parma ha organizzato per le proprie dipendenti un corso di wing tsun (un'arte marziale cinese che non richiede forza fisica e aiuta a gestire la paura in caso di aggressioni), ottenendo un successo al di sopra di ogni aspettativa.
Spray al peperoncino, braccialetti anti-stupro e addestramenti marziali non sembrano, però, debellare la paura, questo sentimento di costante preoccupazione, quest'ansia di sicurezza. Eppure, avverte il Censis, in Italia si muore più sul lavoro e sulle strade.
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