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Ottobre-Novembre/2008 - Articoli e Inchieste
Immigrazione
Bisogna lavorare insieme
di Cosmin Dumitrescu - Capo Sez. Consolare - Ambasciata di Romania a Roma

Il terzo libro, che Caritas italiana ha dedicato all’immigrazione dalle’Est Europa, riguarda esclusivamente la presenza della comunità romena in Italia, quella più numerosa in Italia, che assicura l’1,2% al Pil italiano.
E’ molto importante conoscerci, perché solo quello che si conosce si può amare. La maggior parte dei romeni sono persone per bene che lavorano e assicurano il loro contributo al progresso del Paese che li ha accolti. Bisogna essere molto chiari: il governo romeno condanna qualsiasi tipo di delinquenza e sostiene le politiche d’integrazione per i cittadini romeni in Italia e, perciò, è molto stretta la collaborazione tra i ministeri dell’Interno e le Forze di polizia dei due Paesi, nel comune interesse di garantire la legalità e contrastare la criminalità. Proprio per questo bisogna eviare che fatti isolati abbiano conseguenze su un popolo intero e che gli stereotipi alimentino messaggi discriminatori.
La criminalità non ha cittadinanza o passaporto. Da alcuni atti antisociali isolati e da alcuni delitti non si deve passare a un discorso generalizzato, attribuendo lo stesso comportamento a un intero gruppo etnico.
Il governo romeno sostiene con convinzione l’integrazione sociale dei lavoratori e l’interazione culturale di due popoli segnati da una grande affinità derivante dalla comune origine latina. Proprio per questo, a novembre del 2007, è stato adottato un piano di misure per l’appoggio dei cittadini romeni presenti in Italia, facendo partire successivamente una serie di articolate campagne d’informazione, che a livello bilaterale vedono coinvolte anche le strutture romena e italiana per le pari opportunità. Questo sforzo di informazione, di sostegno e di tutela viene perseguito anche a livello territoriale: l’ultimo incontro per coinvolgere i romeni nella maniera più ampia possibile è avvenuto a Milano (e prima ancora a Roma) e il prossimo sta per svolgersi a Torino.
L’esperienza del lavoro o lo studio all’estero sono uno dei fattori che forse più imfluenzano la quotidianità dei cittadini romeni: il cambiamento della mentalità e degli approcci alla vita quotidiana è il primo passo necessario per acquisire la coscienza dell’identità europea, un processo in cui siamo impegnati con tutti gli altri cittadini dell’Unione Europea.
Per potenziare il suo programma di intervento il governo romeno ha ricevuto l’appoggio delle autorità italiane per incrementare la sua rete consolare, per cui altri tre Consolati generali si apriranno a Cosenza, Bologna e Trieste e verranno potenziate anche le strutture connesse. Questa presenza istituzionale è indispensabile perché si fa carico di informare la comunità romena presente in Italia sui diritti e gli obblighi dei cittadini romeni sul territorio nazionale dell’Italia nella loro qualità di cittadini comunitari.
Inoltre, presso l’Ambasciata di Romania in Italia, l’Ufficio dell’addetto agli Affari Sociali e al Lavoro è stato potenziato a dicembre 2007 per sostenere e tutelare gli interessi dei lavoratori romeni, promuovere la loro mobilità all’interno dell’Unione e informarli sui rischi del lavoro nero. Sono tanti gli aspetti concreti da affrontare per fornire una informazione più esaustiva (diritto del lavoro, diplomi, pensioni) e anche per pervenire a soluzioni più soddisfacenti su diversi punti. L’informazione riguarda anche le opportunità di assunzione in Romania e la regolamentazione di un sistema di rientro e di integrazione professionale in patria degli emigrati, utilizzando il principio della migrazione circolare.
Sono ugualmente importanti due aspetti: tanto che tutti i cittadini stranieri che arrivano in un Paese rispettino le leggi e i regolamenti dello Stato membro che li accoglie, quanto che tutte le legislazioni di tutti gli Stati membri siano conformi alla normativa comunitaria e rispettino tutti i principi che governano l’Unione, tenendo presente che il diritto di libera circolazione è un cardine della stessa esistenza comunitaria.
Stiamo lavorando insieme e siamo coscienti che c’è tanto da fare ancora. L’immigrazione è una realtà del secolo attuale e per l’Italia e la comunità italiana in Romania rappresentano fattori di sviluppo economico e sociale costituendo una garanzia delle ottime relazioni tra i due Paesi, che è interesse reciproco promuovere.
La Caritas italiana si occupa di solidarietà e ciò è quello che intendiamo fare anche noi: essere solidali nel risolvere i problemi che ci riguardano, come italiani e romeni, ma soprattutto come cittadini europei.

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