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Agosto-Settembre/2008 - Panorama sindacale
Le notizie dei sindacati
di

Silp-Cgil

Il Segreterio provinciale di Latina, Marco Mastromanno, comunica: “Questa organizzazione sindacale ha incontrato negli uffici del Distaccamento di Aprilia i dirigenti del Compartimento Lazio e della Sezione di Latina, alla presenza del reggente il Distaccamento stesso, onde affrontare le varie problematiche che affliggono il Reparto. In particolare, si è chiesto il rispetto dell’Accordo nazionale Quadro e, in tale ottica, i rappresentanti del Silp per la Cgil hanno sollecitato una rotazione per determinate tipologie di servizi che, attualmente, il dirigente della Sezione di Latina impone solo e soltanto al personale del Distaccamento di Aprilia.
Non solo. In relazione alle violazioni perpetrate dal precedente responsabile del Reparto, il Silp per la Cgil ha chiesto che al personale siano fatti recuperare tutti i giorni liberi non fruiti e sia immediatamente compiuta un’accurata verifica che consenta di attribuire ai lavoratori di Polizia del Distaccamento di Aprilia tutti gli emolumenti sottratti per gravi responsabilità gestionali (cambi turno ed indennità di compensazione). All’uopo la delegazione di questa organizzazione sindacale ha invitato il dirigente della Polstrada di Latina a vigilar meglio sulle turnazioni del Reparto, perché quanto è accaduto chiama in causa anche la stessa Sezione.
E’ stato affrontato, altresì, il problema del mancato riconoscimento dei meriti dei pattuglianti, chiamati a prestare la propria attività lavorativa in condizioni a dir poco difficoltose, poiché, oltre alla cronica carenza di risorse e di supporti viari connessi, gli stessi sovente devono sopperire alle carenze gestionali mostrate dalla Sezione di Latina, spingendosi anche oltre la ordinaria copertura del proprio territorio di competenza, sottoponendosi a logoranti turnazioni di servizio.
Nel corso della lunga riunione, sono state evidenziate anche le condizioni in cui il personale del Reparto presta servizio, ovvero, senza la collaborazione di alcun altro Ente, quindi, soprattutto in orari serali, esponendosi ad ulteriori inaccettabili rischi. Stessa cosa nelle giornate festive dove è massima la presenza di traffico sulla SS 148.
E’ stato ricordato dai rappresentanti del Silp per la Cgil che la Pontina è considerata una tra le strade più percolose d’Italia, sia per la mole di incidenti mortali avvenuti, sia per le carenze strutturali presenti (mancanza corsia d’emergenza, piazzole di sosta inadeguate).
Nel corso della riunione sono state messe in evidenza anche le inique valutazioni che la dirigenza sezionale attribuisce ai dipendenti, ribadendo con estrema fermezza la necessità che siano immediatamente rivisti i criteri con i quali si procede alla valutazione del personale, affinché la professionalità non sia appagata solo verbalmente. La dirigenza, è questa la novità, si è impegnata a riconoscere, anche per mezzo di quelle ricompense sin ora mai attribuite quali lodi, encomi o premi in danaro, l’impegno e la professionalità del personale del Reparto.
In ultimo, il Segretario generale aggiunto regionale del Silp per la Cgil ha puntualizzato che è necessario impostare una gestione in ambito provinciale della Specialità che non crei sperequazioni tra i vari Reparti, e che presti una maggiore attenzione nei confronti dei Distaccamenti afflitti da gravissime carenze di organico rispetto alle esigenze dei territori di loro competenza.
Gli impegni assunti dalla dirigenza lasciano ben sperare e, auspicando che questo sia stato un incontro da dove partire per ridare la giusta serenità ad un Reparto che ancora soffre di un organico esiguo rispetto alle prestazioni richieste, ricordato troppo spesso solo per fatti tragici e giammai per l’attività lavorativa compiuta, il Silp per la Cgil si riserva di valutare le iniziative che saranno intraprese dalla dirigenza”.
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Siulp

Il nuovo Segretario generale del Siulp di Milano, Gabriele Ghezzi, definisce di “collasso totale” la situazione in cui versa la Polizia minalese a causa della sempre più grave mancanza di uomini, mezzi e strutture adeguate. Quanto all’impiego, annunciato dal governo, di militari dell’Esercito in pattuglie miste con poliziotti, carabinieri, finanzieri per il controllo del territorio la bocciatura è totale: “E’ una carnevalata che darebbe un’immagine di confusione. Hanno una divisa diversa, armamenti diversi, ma soprattutto una formazione diversa e non adatta al controllo del territorio”. La proposta del sindacato di Polizia è quindi quella di utilizzare i militari solo nella vigilanza dei luoghi sensibili in modo tale da liberare agenti delle Forze dell’ordine per le pattuglie.
Secondo quanto annunciato dal governo a Milano potrebbero arrivare circa trecento militari: cento destinati al pattugliamento e duecento al presidio dei luoghi sensibili. In ogni caso per il Siulp la carenza di agenti in città è superiore: 530 agenti. “Il governo Prodi - ricorda Ghezzi - stimolato anche dalle Istituzioni milanesi, aveva promesso un incremento di personale pari a 500 unità, un numero per noi congruo. A distanza di un anno nulla si è ancora visto e con gli ultimi movimenti del 5 maggio scorso c’è stato un ulteriore depauperamento di circa 30 unità”.
Le prime mosse del nuovo governo, secondo il sindacato, promettono male visti i tagli per tre miliiardi di euro in tre anni previsti nel Dpef. “Avrebbero conseguenze devastanti su tutto il territorio italiano, ma soprattutto in luoghi come Milano dove denunciamo carenze da vent’anni”.
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Sappe

Il Segretario generale Donato Capece, comunica: “Ci appelliamo al ministro della Giustizia Angelino Alfano perché, in Consiglio dei Ministri si faccia interprete del disagio delle Forze dell’ordine e, in particolare, della ‘sua’ Polizia, la Polizia Penitenziaria, per le ricadute negative che avranno le recenti manovre governative. I tagli ai fondi per i poliziotti e il mancato riconoscimento della specificità professionale del Comparto Sicurezza dal pubblico impiego vorrebbe dire veniro meno ad una delle promesse che il centro-destra, quando era opposizione, ha più volte sbandierato nell’ultima campagna elettorale. Incontrandolo, abbiamo apprezzato la serietà e l’equilibrio del ministro Alfano: ed è per questo che oggi ci appelliamo a lui.
I fatti si concretizzano ben diversi dalle promesse. Con il recente d.l. n. 112 sono state assunte decisioni che pongono a rischio la possibilità di continuare a mantenere livelli accettabili di tutela per i cittadini. Sono stati previsti per il prossimo triennio tagli che impediranno l’acquisto di autovetture e mezzi nonché l’assunzione di nuove unità. A cominciare dalla norma che dovrebbe regolamentare il turn-over, l’assunzione, cioè, di personale per compensare i pensionamenti. Sono state fissate cifre davvero irrisorie: 10% per il 2009 e il 20% per il 2010 e 2011 delle unità cessate dal servizio l’anno prima. Una barzelletta, se si considera che rispetto alle dotazioni organiche del Corpo, alla data del 1° aprile scorso, la Polizia Penitenziaria era già carente di ben 4.200 unità. Sappiamo che sono stati predisposti una serie di emendamenti tutti finalizzati ad escludere il personale delle Forze di Polizia dall’applicazione del d. l. 112. Ci auguriamo che il nostro Guardasigilli si faccia carico di preservare la nostra specificità rispetto al pubblico impiego.
Deve essere imprescindibile, per questo governo, garantire la specificità del Comparto Sicurezza e del Corpo di Polizia Penitenziaria rispetto al pubblico impiego e destinare adeguati fondi ai Corpi di Polizia per garantire ai cittadini più sicurezza davvero. Altro che tagli ai fondi di bilancio dei Ministeri dai quali dipendono i Corpi di Polizia!”
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Coisp

Il Segretario generale Franco Maccari comunica: “Il Coisp intende esprimere tutto il proprio disgusto sul battage mediatico sia televisico che a mezzo stampa, con tanto di immagini fotografiche, inerente il matrimonio della figlia minore del criminale Totò Riina, accompagnata all’altare dal fratello, già arrestato per mafia e scarcerato per decorrenza dei termini.
Un matrimonio in stile e codice culturale mafioso, che avrebbe dovuto passare quanto meno ignorato. Il tutto a 4 giorni dalla commemorazione dell’assassinio del giudice Borsellino. Credo che nell’episodio l’Italia abbia toccato il fondo, in merito all’etica, alla morale, alla civiltà. Il matrimonio non era certo una ‘notizia’, a meno che Totò Riina invece di un volgare delinquente non sia per assurto, e con lui la sua famiglia, alla dimensione estiva del gossip. Fosse davvero così, lo schifo farebbe più schifo, il disgusto diverrebbe ancora più ributtante.
I mass-media hanno svolto un’operazione pericolosissima: dimostrare ai giovani che anche la delinquenza fa notizia, che si va in televisione e sui giornali. Che si diventa ‘famosi’. Una orribile equivalenza metaforica. Chi diventa famoso, può arrivare al mito, persino al personaggio ‘stimato’ checché di orribile abbia fatto. Noi non stimiamo Riina né la sua famiglia, lo consideriamo un infame delinquente.
Forse è ora di ripensare a quel che accade, togliendo il velo all’assurdo, perché la vita sia più vera, vissuta nel piacere di viverla intrisa di valori, invece di essere sempre più colti da amara meraviglia: un matrimonio di mafiosi come gossip; un prete (don Gallo) che in piazza Alimonda va a dire che Carlo Giuliani è un partigiano per la pace perché ha scelto di combattere contro la violenza (sic!), le incarcerazioni difficili e le scarcerazioni facili. Poi... per un poliziotto assassinato, c’è nei giornali un trafiletto accando al grande articolo sul prossimo film di Brass.
Così non va proprio, perché questa non è solo una società decadente, ma autolesionista”.
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Usp

La Segreteria generale nazionale comunica: “Valutiamo positivamente l’impiego di poliziotti in bici o in acquascooter per la vigilanza di località balneari e di quartieri in cui l’utilizzo dei mezzi a due ruote, ancor meglio se non inquinanti, ben si coniuga con le esigenze connesse ad una vera Polizia di prossimità. Un’iniziativa che quindi ci vede sostanzialmente favorevoli, anche se purtroppo appare evidente che in realtà si tratta dell’ennesima proposta irrealizzabile, propedeutica unicamente a indurre consensi verso il governo Berlusconi.
La verità che taluni politici continuano invece a far finta di ignorare, è che oggi l’età media di un agente è dai 42 anni in su, e che molti di essi sono prossimi alla pensione. Ci si chiede, quindi, dove saranno reperiti quei poliziotti che, per sei ore al giorno, dovranno pedalare sotto al sole cocente o, tenere a bada un pesante acquascooter, magari in acque agitate, senza rischiare il collasso o il prevedibile aggravamento di patologie già esistenti. L’adozione di simili mezzi per un’attività di prevenzione e di controllo del territorio impone innanzitutto l’assunzione di giovani nuovi poliziotti.
Non vorremmo però che l’iniziativa del Dipartimento della Ps rientrasse anch’essa tra gli strampalati piani di contenimento delle spese per il Comparto Sicurezza, perché se così fosse, in un futuro nemmeno troppo lontano, i luminari del governo Berlusconi, irretiti forse dai film americani dove i poliziotti sono tutti atleti, paracadutisti, sommozzatori e superuomini, potrebbero mandare gli anziani agenti italiani a pattugliare le zone collinari delle città con il somaro, le località di mare con il pattino e il cielo con l’aliante, rispettando così l’ambiente e risparmiando carburante. Se queste costituiscono le premesse per retituire sicurezza ai cittadini, l’attuale esecutivo è destinato a fallire, più di quanto abbia fatto l’ex premier Prodi. Si abbia quindi il coraggio e il merito di adottare l’unica soluzione possibile, cioé l’assunzione urgente di almeno 25.000 nuovi poliziotti e lo stanziamento di adeguate risorse ecnomiche per il Comparto Sicurezza, rendendo così concrete quelle tanto sbandierate iniziative che, attualmente, rappresentano unicamente materia per una deludente quanto improponibile propaganda elettorale”.
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Uilps

Il Segretario generale provinciale di Palermo, Calogero Mallia, dichiara: “I poliziotti del Reparto Scorte della questura di Palermo si sentono ‘abbandonati’ e sottolineano che le commemorazioni delle stragi non restituiscono serenità e sicurezza. Il Reparto Scorte necessita di un rinnovarsi soprattutto negli strumenti da opporre alla lotta alla criminalità, in primis nei mezzi assegnati a questo Reparto e attualmente in uso, che risultano ormai obsoleti, basti pensare che il parco auto è in una situazione precaria cronicizzata, tanto che si verifica con più frequenza il rischio di sinistro stradale o, addirittura, di rimanere in panne durante il servizio.
Malgrado le difficoltà i colleghi del Reparto Scorte, come tanti colleghi impegnati in altri Settori e Specialità della Polizia di Stato, espletano il loro lavoro con grande professionalità nonostante le carenze organiche, di mezzi e di risorse, poiché sono spinti da grandi valori.
Proponendo all’attuale compagine governativa, che in campagna elettorale ha tanto inneggiato alla politica di sicurezza, di non fermarsi solo alla quanto mai giusta ed importante commemorazione delle vittime del dovere che di anno in anno si ripete, ma piuttosto di dare concretamente un segnale ai colleghi e alle loro famiglie, per evitare nuove stragi, bisogna intervenire investendo delle risorse”.

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