La vicenda della rivendicazione di “sede disagiata” per Caselle e Bardonecchia rappresenta uno spartiacque, allarmante, nell’attività sindacale delle strutture torinesi di varie organizzazioni sindacali e ci rivolgiamo a tutti i lavoratori di Polizia affinché vigilino sull’operato dei rappresentanti a cui hanno dato la loro fiducia.
Che si tenti, come è abitudine, di attribuirsi il merito esclusivo di azioni sindacali (invero intraprese da altre sigle) rappresenta lo spregiudicato e deprecabile modo di far sindacato da parte di alcuni soggetti, ma fa parte del gioco. Che si copino nelle forme, nelle modalità e persino nelle parole le iniziative di altri, spacciandole per novità e “fuori dagli schemi”, allorquando ci si rivolge agli iscritti nelle ricorrenze “istituzionali”, fa ancora parte del gioco.
Quando però, al fine di porsi come “unici e migliori”, si mente sapendo di mentire ai propri iscritti ed a tutti i lavoratori di Polizia... il segno è stato passato! Non rivendichiamo l’efficacia dell’azione del Silp per la Cgil in questa vicenda (comprovabile a chiunque) ma non possiamo tacere sulla volontaria menzogna che in questi giorni viene propinata a tutta la categoria.
Non vi è stato nessun riconoscimento delle sedi di Caselle e Bardonecchia né alcuna decisione di ripristino dei criteri antecedenti il 2007.
La verità è che, a fronte della proposta dell’Amministrazione di eliminare 21 sedi ed introdurne almeno altre 28, vi è stata la forte opposizione del rappresentante nazionale del Silp per la Cgil che ha determinato un congelamento della situazione in attesa dell’insediamento di una commissione che stabilisca in via definitiva i criteri di assegnazione dello status di “sede disagiata”.
Sfidiamo pubblicamente il segretario provinciale della Fsp ad un incontro congiunto con i lavoratori di Polizia di Caselle e Bardonecchia in modo da poter dimostrare, carte alla mano, chi racconta la verità ai colleghi.
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