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Luglio/2008 - Articoli e Inchieste
Internet/game
Arriva Miss Bimbo il gioco on line delle bambole rifatte
di Eleonora Fedeli

Spopola su Internet il nuovo gioco
creato per le bambine.
Obiettivo: vincere il concorso
di bellezza con diete e bisturi

«Diventa la bambola più bella e più famosa del mondo», si legge sotto il link di Miss Bimbo.com. Basta un clic per accedere al nuovo gioco on-line ideato dal francese Nicolas Jaquart che, appena sbarcato a Londra, conta più di 200.000 iscritte. Si tratta di un concorso di bellezza virtuale creato per le ragazzine, il cui obiettivo è quello di forgiare la bambola più sexy, più ricca e più famosa del mondo. All’inizio della gara alle bambine viene data una figurina femminile nuda, da vestire con abiti e accessori (rigorosamente alla moda) da acquistare con i bimbo-dollars. In un secondo momento si stabiliscono delle “missioni”, di volta in volta sempre più impegnative, come dimagrire dopo aver ingerito quantità industriali di cioccolata in seguito a una delusione d’amore o rimettersi in forma per l’estate, in vista della tanto temuta “prova-costume”. Per perdere peso ed entrare in un bikini striminzito, tutto è lecito: pillole dietetiche e interventi di chirurgia plastica permettono di avere un corpo strepitoso e di conquistare un mega-miliardario durante le vacanze. Perché più grandi sono il seno e le labbra, più possibilità si hanno di ricevere un anello di fidanzamento da qualche rampollo di buona famiglia.
Tutto ciò, ovviamente, ha un prezzo. Quando la concorrente esaurisce il budget iniziale di bimbo-dollars, è necessario inviare dal cellulare un messaggio al costo di una sterlina e mezza l’uno (circa due euro). L’anno scorso, un genitore francese, quando ha scoperto che la figlia aveva speso più di 200 euro di sms per rimpinguare il conto della sua bambola, ha fatto causa al sito. In realtà, il costo del gioco on-line sembra il male minore. La polemica esplosa in seguito al suo enorme successo coinvolge genitori e associazioni mediche, allarmate perché alle bambine viene offerto un modello di bellezza che può condurre all’anoressia e al sogno ossessivo di migliorarsi con la chirurgia estetica. Dee Dawson, dirigente di una clinica che cura i disordini alimentari, sostiene che questo gioco è letale, tanto quanto i siti che promuovono l’anoressia. Altri esperti evidenziano come siti del genere inducano le adolescenti a credere che peso, taglie e forme del corpo possano essere tranquillamente manipolate.
In questi giorni, Chris Evans, socio inglese di Nicolas Jaquart, deve fare i conti con le decine di telefonate di protesta che arrivano al suo ufficio. Evans si difende, affermando che Miss Bimbo è un gioco innocuo, il cui scopo principale è prendersi cura di una figura virtuale. In tal modo, le concorrenti verrebbero addirittura responsabilizzate: se la loro bambola ha mangiato troppa cioccolata e si sente infelice perché ingrassa, Miss Bimbo suggerisce una dieta di frutta e verdura, sana e positiva. Inoltre, Evans ritiene che il ricorso alla chirurgia estetica promosso dal gioco non incoraggi le adolescenti a seguirne l’esempio, ma rifletta semplicemente la vita reale. In effetti, la realtà non si allontana tanto dal mondo virtuale: le statistiche dicono che l’anno scorso (quando il gioco non era ancora arrivato a Londra) 600 teenager britanniche hanno affrontato un intervento di chirurgia estetica, un incremento del 150% rispetto al 2006. E le principali cliniche del Regno ammettono che ciò è dovuto all’incentivo dei prestiti concessi (fino a 5.000 sterline per l’intervento).
Sul sito del Times il dibattito tra i lettori è diventato molto acceso. Uno di loro confessa di essere rimasto scioccato dopo aver sorpreso le sue figlie di 9 e 14 anni parlare di allargamento del seno e di facelift. Persino alcune delle giocatrici ammettono che gli ideatori di Miss Bimbo sono degli irresponsabili. Ma aggiungono che non si può ritenere un gioco uscito da un anno responsabile di problemi che esistono ormai da tempo. Altrettanto pericolose sono le immagini sulle riviste e quelle che passano in tv, le curve innaturali delle Barbie e i concorsi di bellezza. Il sito, però, non fa che rafforzare l’idea che il corpo sia un simulacro da cambiare a proprio piacimento, sottoponendolo alle manipolazioni della chirurgia, a estenuanti digiuni e al controllo ossessivo della forma fisica.

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