Con l'arrivo dell'estate si comincia a parlare di incendi boschivi, grande calamità per l'Italia. Il nostro Paese ha una superficie considerevole ricoperta da boschi su tutto il territorio nazionale, anche se divisi tra proprietà private dei Comuni, delle Regioni, dello Stato ed in piccola parte di Enti vari.
Il fenomeno degli incendi nei boschi crea un grave problema delle dimensioni che aumentano di anno in anno, sia che avvengano per cause naturali sia che si tratti dell'opera dell'uomo per fini speculativi. Ogni anno vanno distrutti migliaia di ettari di bosco di cui la metà sono da attribuire a doloo.
Molte zone vengono colpite da questo flagello con prevalenza nelle zone della Sardegna, Liguria e Toscana. Questo fenomeno tipico dei mesi caldi interessa tutta la penisola, dalle regioni alpine alla Sicilia. Le cause principali di questo sterminio del verde sono sempre le stesse: atmosferiche, chimiche, ambientali e umane.
L'ultima categoria è la più grave e potrebbe essere ridotta: l'uomo provoca incendi boschivi a causa di azioni sconsiderate, come getto di mozziconi di sigarette su terreno ricoperto da arbusti, oppure con accensioni di falò con la precisa intenzione di distruggere intere aree boschive per interessi privati, prima tra tutti quelli relativi alla speculazione edilizia. Ecco perché il fuoco divora i boschi oltre che a cause di tipo naturale. Questo fenomeno dovrebbe mobilitare tutti noi contro ogni tipo di atto vandalico.
Non va dimenticato che dalle colture boschive dipendono un'infinità di fattori, come l'equilibrio ecologico di intere aree geografiche, il mantenimento in vita di gran parte della fauna, l'equilibrio idrogeologico di vaste zone soggette altrimenti a movimenti franosi e la produzione di legno alla quale sono collegati importanti settori industriali.
Il mezzo per combattere il fuoco nei boschi è l'aereo, in grado di portarsi in breve tempo sul luogo interessato senza essere ostacolato nella viabilità, specialmente in zone impervie e montuose. Gli aerei Canadair, gli elicotteri Breda Nord, sono attrezzati per il trasporto di migliaia di litri di acqua o di miscela ritardante.
Gli incendi che si sviluppano nei boschi si propagano attraverso la fitta vegetazione e si possono propagare in modi diversi a seconda del tipo di alberi, del fogliame e delle piante del sottobosco. Il ruolo determinante nello sviluppo degli incendi è il vento che apportando una notevole quantità d'aria, cioè di ossigeno, facilita il processo di combustione. Inoltre, il vento favorisce il propagarsi delle fiamme perché trascina nelle zone circostanti a quella interessata all'incendio, fogliame e tizzoni che si essiccano nel bosco e che bruciano immediatamente diffondendo le fiamme con estrema rapidità.
Le devastazioni più gravi sono dovute agli "incendi di chioma" che si propagano attraverso le chiome degli alberi che sviluppano calore notevole, ostacolando le operazioni di spegnimento.
Le cause naturali d'incendio sono costituite dalla caduta di fulmini, o dall'autocombustione. Il fulmine colpisce gli alberti più alti a causa delle sostanze liquide che contengono e delle radici che affontano nel terreno, sono a contatto con gli strati più umidi del sottosuolo; per questo motivo l'albero agisce da conduttore elettrico, attraverso il quale la grande energia elettrica del fulmine scarica al suolo provocando una combustione nel tronco dell'albero che si diffonde agli alberi circostanti. Questa è una delle cause di incendio per autocombustione nel periodo estivo.
Da ultimo da considerare le cause accidentali che sono varie e molteplici come l'incendio innescato da scintille provocate da una fermata di un treno o da un pezzo di vetro che sotto i raggi solari si può trasformare in una lente pericolosa.
Tante le cause d'incendio dell'intero patrimonio boschivo del quale dobbiamo ritenerci destinatari e proprietari.
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