Ad alcuni chilometri da Gerico, in direzione Betlemme, una fila di auto, nel mezzo del nulla, in pieno semi-deserto ci preannuncia un check-point israeliano. Dopo 10 minuti di coda, intravedo la bandiera con la stella di David che sventola in lontananza, decido di avvicinarmi, sperando di evitare che i soldati israeliani mi inquadrino nel cannocchiale dei loro M16, come il giorno prima, quando per una ripresa con la telecamera in lontananza ho quasi rischiato che mi sparassero.
Chiedo di parlare con il capoposto, e si presenta un giovane, magro, carnagione chiara, molto educato, a lui chiedo la possibilità di fare alcune foto e magari un’intervista. Si allontana per comunicare con il comando e poi ritorna per tenermi compagnia.
Come va la vita al check-point?
Siamo un reparto operativo, non ci piace stare al check- point. Fa caldo, è noioso e non c’è nessuna possibilità di muoversi.
Avete problemi con la gente?
Quasi mai, siamo ben istruiti, così cerchiamo di essere gentili con le persone.
Quanti anni hai?
23
Così giovane hai già responsabilità di comando?
Questo è il mio quarto anno nell’esercito, in Israele quando ne compi 18 devi servire obbligatoriamente per tre anni.
Tutti i cittadini Israeliani?
Sì, donne comprese, ad eccezione degli arabi israeliani e di alcuni religiosi ebrei che sono dispensati purchè proseguano i loro studi. Alcuni religiosi scelgono però di entrare nell’esercito e devo dire che sono i migliori, i più motivati, e anche i più coraggiosi.
Perché gli arabi israeliani sono esclusi?
Per loro stessa ammissione non combatterebbero mai contro i palestinesi o contro altri arabi.
Cosa facevi prima di fare il militare?
Andavo a scuola, sentivo musica, vedevo la televisione, uscivo con gli amici, “rimorchiavo” (liberamente tradotto dall’inglese n.d.r.) ragazze, non fate le stesse cose in Italia?
Che tipo di musica ascoltavi?
Quella di Mtv, mi piace molto l’Hip Hop. Sono sempre stato uno “Stylistim”.
Un cosa?
Gli “Stylistim” é il gruppo giovanile più numeroso in Israele, vestiamo soprattutto moda europea ed Usa, jeans, scarpe da ginnastica, felpe, le solite cose…
E gli altri gruppi?
Ci sono gli “Arsim” che sono più “oriental side”, sono gli ebrei che vengono dai Paesi del Magreb, ad esempio, comprano vestiti costosi, sono attentissimi al look ed ascoltano musica mediorientale. Odiano i “Freakim”, che sono un misto di vari altri gruppi, rock, reggae, ska, metal, qualche punk.
Mi ero accorto di queste tendenze, ma sono riservate solo ai giovanissimi?
Certo, con il servizio militare tutto cambia. Ben Gurion diceva che l’esercito prende ebrei da ogni parte, li ristruttura e li fa diventare israeliani, il “nuclear core” della patria. Queste mode giovanili finiscono tutte con il servizio militare.
Si viene pagati durante il servizio militare?
Il salario è solo simbolico.
Hai mai combattuto?
Ho combattuto in Libano.
Qual è la tua versione della guerra in Libano?
E’ stata una guerra politica, combattuta contro Hezbollah, non contro il Libano, abbiamo dovuto fare quello che era necessario fare.
Gli Hezbollah dicono di aver vinto loro…
E’ stata solo politica, siamo arrivati dove dovevamo arrivare, con i risultati che dovevamo ottenere, se ci avessero detto di arrivare fino a Beirut lo avremmo fatto, ma ci hanno ordinato di arrivare al Litani.
E’ stato un nemico duro Hezbollah?
E’ solo “un” nemico, Hamas attualmente è molto più efficiente ed organizzato.
Cosa farai in futuro?
Questo è il mio quarto anno nell’esercito, forse entrerò in Polizia… non lo so.
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