“Riforme per la creazione di nuovi posti di lavoro
e per aiutare il Paese ad uscire dalla crisi”
Da decenni, fino a oggi con gli attuali governanti nulla è cambiato. Ci promettono riforme per la creazione di nuovi posti di lavoro e per aiutare il Paese ad uscire da questa lunga crisi che dura ormai da troppo tempo.
Riformando per primo il Parlamento secondo i principi dell'etica e della moralità e "depurandolo" dai pregiudicati, Salvini, a garanzia delle promesse preelettorali, ha portato con sé Bossi, quello che in passato gridava "Roma ladrona!". Le promesse sono tante ma purtroppo fatte senza che possano essere lesi i privilegi degli amici.
Si sarebbero dovute attuare riforme innanzitutto attraverso i tagli agli sprechi, le liberalizzazioni e la sicurezza per attrarre gli investimenti stranieri, tutto per ottenere un pil più alto e uno spread più basso producendo così una significativa riduzione del debito pubblico e stimolando l'occupazione. E ancora, abolizione degli enti inutili quali Cnel e prefetture come promesso da Renzi, dei doppi incarichi. Quante risorse, poi, otterremmo dal recupero dell'evasione fiscale e del patrimonio in possesso della malavita organizzata! Nel libro Oro bianco gli autori Nicola Gratteri e Antonio Nicaso, scrivendo di 'Ndragheta, secondo loro la più potente organizzazione criminale al mondo, a pagina 193 riprendono una dichiarazione di Pino Arlacchi e scrivono "I Piromalli mettono le mani sul 55% dei subappalti pari a circa 384 miliardi, il resto viene suddiviso fra le altre cosche" mentre a pagina 215 "secondo le stime della Banca d'Italia i soldi riciclati dalle mafie ammontano a 140 miliardi di euro l'anno, ovvero il 10% del Pil italiano" inoltre il 40% della ricchezza riciclata dalla sola 'Ndrangheta, per esempio, viene riciclata in tre regioni Liguria, Piemonte e Lombardia". Quest'ultima, in cui governano la Lega e il ministro dell'interno, non è forse il cuore pulsante del partito fondato da Bossi? Le proposte di riforma sono numerose e proseguiamo citando il deleterio contratto per l'acquisto degli F35, che presentano difetti e non sono sicuri in caso di cattivo tempo, a detta degli stessi generali americani, la riduzione dei parlamentari, dei consiglieri regionali, l'abolizione totale delle provincie, la riduzione degli stipendi dei dipendenti di Camera e Senato, della Corte dei conti, della Consulta ecc., delle auto blu e delle scorte, l'eliminazione degli ordini degli avvocati, ingegneri, architetti, geometri, notai, farmacisti, il taglio delle accise, la riforma del codice civile per attirare investitori stranieri e una diversa regolamentazione delle licenze dei tassisti, tutte riforme a costo zero.
Sul Fatto Quotidiano del 12 agosto 2018 a pagina 9, nella sua inchiesta, Ferruccio Sansa riporta che l'ammontare annuo speso "per gli immobili di carabinieri, polizia e per la prefettura di Roma" sia di 67 milioni di euro, in particolare "il 70% dei beni in uso alle forze dell'ordine nella Capitale" é preso "in affitto da privati, nonostante - come ha scritto Il Fatto - in Italia vi siano 350 milioni di metri quadrati di patrimonio immobiliare pubblico per un valore complessivo di 283 miliardi (ben 12 inutilizzati)". Continua il giornalista "la prefettura [...], stando ai dati del 2016, costa 2,093 milioni per la centralissima sede di Palazzo Valentini, accanto a piazza Venezia, e 1,82 per quella distaccata di via Ostiense". Sansa ci riferisce solo di Polizia e Carabinieri nella città di Roma, articolo coraggioso ma ci chiediamo se vi sono elencati tutti gli edifici. Inoltre, mancano i dati relativi a Guardia di Finanza, Polizia Penitenziaria, Polizia Municipale, ex Forestale, Servizi Segreti, Dia, Nocs, Gis, Scico ecc. Vorrei ricordare che Roma è Capoluogo regionale e provinciale (Città metropolitana), attorno ci sono grossi centri e città con i rispettivi commissariati, stazioni dei Carabinieri, Guardia di Finanza, Forestale, Municipale, Polizia Ferroviaria, reparto Cinofili, reparti volo di tutte le Forze di Polizia, Polizia di Frontiera Aerea e Marittima, scuole, ad esempio la città di Fiumicino e tanto altro. Se ci fosse trasparenza potremmo sapere le reali cifre di spesa. A quanto ammonta questa? A "soli" 67 milioni di euro? E ancora, per quante volte dovremmo moltiplicare la cifra considerato (con le dovute riduzioni) che in Italia ci sono 20 capoluoghi di Regione e 78 capoluoghi di Provincia?
L'elenco degli sprechi è lunghissimo, il Governo D’Alema nel 2000 con la Legge 78 del 31 marzo elevò l'arma dei Carabinieri a quarta Forza Armata, rendendola autonoma e alla diretta dipendenza del Comando Generale delle Forze Armate, non più prima Arma dell'Esercito. Non ho certezza ma penso che solo l'Italia abbia quattro Forze Armate, una follia! Quanto è costata e quanto costa ancora oggi questa scelta che ha comportato per esempio, la nomina di nuovi generali e sottoposti e la dotazione di un nuovo armamento. Per non farci mancare niente in termini di sperpero di risorse pubbliche l'ex ministro della Funzione Pubblica Marianna Madia, ha militarizzato la Forestale. Anche questo obbrobrio ha un costo enorme.
Ritorno alle Prefetture di cui avevo parlato in precedenti articoli: a cosa servono? A distribuire immigrati, a presiedere al Comitato per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica e al rilascio del porto d'armi per difesa personale (tutta la pratica per ottenere il porto d'armi, compreso quindi il parere, è svolta dall'Ufficio Porto d'armi della Questura, non basterebbe perciò la firma del Questore che è l'autorità della sicurezza in ogni Provincia?). Il coraggioso Ferruccio Sansa ci riferisce il costo dell'affitto della Prefettura della Capitale, mancano tuttavia gli stipendi del Prefetto, dei suoi collaboratori e sottoposti, la spesa per le utenze quali luce, acqua e telefono e ancora, sistemi di sicurezza, riscaldamento, aria condizionata, cancelleria, hardware e software, pulizie e ogni tipo di manutenzione (anche questa cifra va moltiplicata per 98 con le dovute riduzioni perché non tutte le Prefetture sono grandi come quelle della Capitale).
"Quante volte ormai...", come recita una famosa canzone, ho detto e scritto che abolendo le Prefetture avremmo recuperato un numero di operatori di Polizia pari a circa 2000-2200 unità. Il numero può apparire esagerato ma in ogni Palazzo di governo operano almeno cinque piantoni e cinque centralinisti a cui si aggiungono gli autisti del Prefetto, gli impiegati dell'Ufficio cifre e altri operatori.
All'elenco degli sperperi vorrei aggiungere il caso di diverse città in cui lo Stato è ricorso all'Esercito per la sicurezza dei cittadini, Milano docet. La spesa totale degli interventi sarebbe stata inferiore se avesse utilizzato al meglio le risorse umane delle Forze di Polizia? Di fronte alla situazione economica italiana con un basso pil, un alto spread e un debito pubblico incontrollato, se il nostro premier Conte domani presentasse un altro bilancio agli italiani e all'Europa con vere riforme non subiremmo continui attacchi da parte dei mercati finanziari e declassamenti delle agenzie di rating.
Le vere riforme di cui parlo riguardano:
1. la smilitarizzazione dell'Arma dei Carabinieri e la trasformazione del 10% del suo personale in Polizia militare alle dirette dipendenze del Comandante Generale del Capo di Stato Maggiore della Difesa;
2. la smilitarizzazione della Guardia di Finanza con il divieto di impiego del personale in servizio di ordine pubblico;
3. L'unificazione di Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia Penitenziaria e Municipale e impiego del 60% di tutto il personale ricavato da questa fusione nel servizio di ordine pubblico, prevenzione e repressione; reale creazione di un solo numero di soccorso (come in Spagna), una sola sala operativa, una sola scuola per tutti i ruoli, una sola divisa, una sola armeria, un solo reparto cinofili, un reparto aereo, una Polizia di frontiera terrestre, aerea e marittima, un reparto speciale - e non più Nocs, Gis e Scico - un solo reparto scorte, una sola officina, una sola mensa, un solo ufficio amministrazione, insomma uno di tutto che permetterebbe un recupero consistente di operatori di polizia senza bisogno di nuovi arruolamenti e sempre a costo zero.
4. L'unificazione di Vigili del Fuoco, Protezione civile ed ex Forestale accentrando anche i Corpi Forestali delle Regioni a Statuto Speciale compresi quelli delle Province autonome Trento e Bolzano visto l'art. 117 della Costituzione Italiana comma 3 - ma potrei sbagliarmi - che riserva la potestà legislativa esclusiva allo Stato in materia di (lettera d) difesa e forze armate e sicurezza dello Stato, armi, munizioni ed esplosivi e (lettera h) ordine pubblico e sicurezza ad esclusione della Polizia amministrativa locale. Creazione di un unico centro di comando (Vigili del Fuoco e Protezione civile sono dirette oggi da due Prefetti) e di conseguenza una sola sala operativa presso il ministero dell'Interno: si otterrebbe un migliore coordinamento per ottimizzare gli interventi nei casi di incendi (vedi cos'è successo nelle stagioni estive 2017 e 2018), alluvioni, terremoti e qualsiasi altra calamità naturale. Si otterrebbe pure il miglioramento delle loro specificità e l'affidamento esclusivo dei settori Nas, Noe, Cutfaa, Nac e quant'altro in materie di ambiente, alimentazione e contraffazione;
5. Arresti domiciliari e impiego nello svolgimento dei servizi sociali per tutti i detenuti con pena non superiore ai tre anni per risarcire i danni da loro arrecati al cittadino: assisteremmo allo svuotamento delle carceri e un ampio risparmio economico per lo Stato.
Si recupererebbero circa 7 miliardi di euro che si potrebbero impiegare nell'assunzione di 8000 giovani laureati in Giurisprudenza - in vari indirizzi - da inserire nella Dda, 15000 laureati in Economia e Commercio, 20000 diplomati in Ragioneria da inserire in un unico settore del restante 40% del personale (vedi punto 3 nella pagina precedente) ricavato dall'unificazione delle Forze di Polizia per il contrasto alla malavita organizzata e il recupero delle sue risorse e del suo patrimonio, contrasto alla corruzione e recupero delle tangenti e dell'evasione.
Se diamo uno sguardo d'insieme alle cifre sulla corruzione, evasione e patrimonio delle mafie i nostri attuali governanti potrebbero presentare agli italiani e agli europei una finanziaria coraggiosa, tale da indurre gli investitori stranieri a fidarsi di noi e capace di invertire quell'andamento citato prima del pil, spread e debito pubblico che si tradurrebbe in maggiore occupazione e speranza nel futuro. Infine, una profonda rivisitazione della legge Rognoni-La Torre velocizzerebbe l'acquisizione dei beni in possesso della malavita e la modifica del Codice Civile metterebbe fine alla durata eccessiva dei processi.
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