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Aprile/2008 - Contributi
Quei “tassisti” in Prefettura
di Berardino Cordone - Segreteria gen. prov. Coisp di Treviso

Da numerosi anni la questura di Treviso ha disposto l’impiego di una propria autovettura per le esigenze dell’Ufficio Elettorale della locale Prefettura.
Nei periodi in cui detto Ufficio ne ha evidenziato la necessità di utilizzarla, la questura ha poi messo a disposizione un poliziotto con funzioni di autista... e per garantire la sicurezza della delicata documentazione di detto ufficio. Dal 2007 però la situazione è cambiata.
Ai compiti dell’operatore di Polizia, comandato come autista “auto elettorale”, si è aggiunto (con disposizioni date solo verbalmente) quello del trasporto di materiale cartaceo dalla Prefettura ad uffici periferici per conto dell’Ufficio Unico per l’Immigrazione. Il numero delle richieste e quindi l’impiego di poliziotti come autisti “auto elettorale”, anche se poi realmente non accompagnava nessuna persona del succitato ufficio, nel corso dell’anno è aumentato per non dire raddopiato.
Non bastava il fatto che un poliziotto, invece di svolgere i normali compiti di istituto in una realtà che come Treviso risente di una forte carenza di organico, di punto in bianco si ritrovasse periodicamente a fare l’autista di funzioni della Prefettura che dovevano girare per la provincia, ma si era aggiunto anche un trasporto di materiale cartaceo tra vari uffici.
Ora abbiamo appreso che si è arrivati all’eccesso.
I poliziotti che prestano servizio come autisti di questo mezzo si ritrovano giornalmente a fare da tassinari al personale civile della Prefettura che deve raggiungere con pochi incartamenti una struttura periferica.
Inutile sottolineare la gravità di quanto deciso ed attuato dalla questura e dalla Prefettura di Treviso che, per nulla preoccupati dalla grave insicurezza che si registra nel territorio e della forte carenza di organico della Polizia di Stato, impiegano poliziotti per far accompagnare più dipendenti civili del ministero dell’Interno in una struttura distaccata della Prefettura.
Vorremmo proprio conoscere il motivo di questo privilegio verso tali dipendenti statali, quando altri (poliziotti, carabinieri, finanzieri e personale civile dipendente di altri Enti ministeriali) se devono recarsi in sedi separate, come Tribunali, uffici distaccati, posti di vigilanza, succursali, ecc., non hanno certo un poliziotto che li accompagna in auto.
A parer nostro l’impiego di un operatore di Polizia per questi servizi è oltremodo dequalificante ed offensivo, e si pone in assoluto contrasto con i precipui compiti cui dovrebbe adempiere il personale della Polizia di Stato.
Non ci risulta che i poliziotti abbiano tra i propri compiti quello di accompagnare impiegati civili sul posto ove devono lavorare!
Con la forte carenza di organico che si evidenza in tutti gli uffici della questura e delle Specialità, e che spesso mette il personale in condizioni di non poter andare in ferie o chiedere riposi in quanto debbono adempiere alle emergenze legate ai servizi di ordine pubblico, un impiego del personale come quello da noi denunciato non fa altro che evidenziare una palese incapacità di gestione delle risorse ed una buona dose di indifferenza nei confronti di noi poliziotti che siamo stati formati per garantire la sicurezza dei cittadini, anch’essi fortemente umiliati da questa vicenda, e non portare in giro altre persone come fossimo tassisti.
Al fine quindi di garantire ad ognuno le proprie specifiche attribuzioni e far cessare questo irragionevole ed inaccettabile servilismo è stato chiesto al Prefetto e al questore di Treviso un urgente e risolutorio intervento, volto a ripristinare una gestione del personale della Polizia di Stato coerente con le attribuzioni demandate loro dalle leggi dello Stato.

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