Omicidi eccellenti a Milano, nell’ultimo romanzo
di Paolo Roversi: un giallo che si svolge
sul filo dell’ironia
Nessuna notizia può coinvolgere, appassionare e incuriosire Milano: il suo sindaco viene ucciso durante la prima alla Scala. Difficile immaginare un avvenimento che faccia parlare più di questo. A Porta a porta vediamo già i plastici del più importante teatro meneghino, con all’interno piccoli manichini dalle mise importanti e un uomo a terra. Morto. E’ il sindaco. Ma Paolo Roversi in “Niente baci alla francese” (Mursia, 2007, euro 14) non vuole risparmiarci i colpi di scena. Dopo poche ore, quindi, anche il sindaco di Parigi viene trovato morto, fulminato, nel bagno dell’hotel milanese dove alloggiava.
Bella sfida per il vice questore aggiunto Loris Sebastiani, che si deve occupare di entrambi gli eccellenti omicidi, ma, come al solito, non riesce a indagare senza trovarsi sempre in mezzo ai piedi il giovane giornalista free lance Enrico Radeschi, che non sembra proprio voglia imparare a utilizzare una professionalità meno invadente. Ma Radeschi, nonostante la sua originalità, ai lettori piace così, soprattutto quando fa perdere le staffe al poliziotto (non è forse il sogno di ogni giornalista di nera?).
Nonostante si indaghi su omicidi, l'autore riesce sempre a far mantenere al lettore un inconsapevole sorriso sulle labbra e la lettura scorre piacevole. D’altra parte ritroviamo i personaggi dei precedenti libri di Roversi a cui ci sentiamo già affezionati e speriamo che continuino ad accompagnarci in altre piacevoli letture.
Paolo Roversi è il curatore del magazine on line www.milanonera.com e l’anima del festival di Suzzara Nebbia Gialla. C’è da scommetere che le sue attività, oltre quella di scrittore, non si fermeranno qui.
|