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Febbraio-Marzo/2008 - Panorama sindacale
Le notizie dei sindacati
di

Siulp

Il Segreterio generale provinciale di Novara, Tommaso Di Gaudio, comunica: “Dopo un incontro con il vice capo della Polizia pref. De Sena, sulle pagine di alcuni organi di stampa locali è apparso un comicato rilasciato dall’on. Daniele Galli che brevemente si può riassumere in due brevi frasi: ‘il commissariato di Ps a Borgomanero non sà da fare’ e ‘il posto Polfer di Arona non chiuderà’. Quanto dichiarato dall’on. Galli (Fi) lascia quantomeno perplessi perché si evidenzia l’atteggiamento remissivo nei confronti del pref. De Sena, accontentandosi delle dichiarazioni fornite dall’apparato, evitando d’imporre la volontà della cittadinanza nella richiesta da sempre avanzata di istituire il commissariato di Ps a costo zero a fronte di una dichiarazione d’intenti di rafforzamento degli Uffici Polstrada e dei Carabinieri; inoltre stride violentemente con quanto annunciato con squilli di trombe dall’on. Mancuso (An), alla vigilia delle elezioni amministrative di Borgomanero, che dichiarava di aver saputo dalla vice ministro dell’Interno Lucidi che a breve sarebbe stato aperto il commissariato di Ps in questa città.
Delle due dichiarazioni una deve essere per forza di cose non corrispondente alla verità, ovvero la nuova classe politica pensa di poter usare la stampa quale unico strumento per raggiungere l’opinione pubblica, cavalcando la ‘tigre’ di turno. Inoltre senza far sapere cosa si è fatto, ma cosa si è venuto a sapere, creando il più delle volte confusione anziché chiarezza in una materia così complessa e delicata come quella della sicurezza, già ostica per gli addetti ai lavori. Inoltre, per sapere che il posto di Polfer di Arona non fosse in odore di chiusura bastava leggere un qualsiasi quotidiano nazionale di fine 2007 o consultare qualche sito web di settore. La non chiusura è un risultato da ascrivere alle iniziative fatte in questi anni dal Siulp con il coinvolgimento delle autorità politiche e sociali del territorio.
Per il Siulp novarese, l’unica soluzione ai problemi della sicurezza pubblica a 360° del borgomanerese (Polizia di sicurezza, giudiziaria e amministrativa), oltre al potenziamento degli uffici già esistenti, continuerà ad essere l’istituzione del commissariato di Ps, per altro a ‘costo zero’ nello stabile già oggi ospitato dalla Polizia Stradale”.
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Silp-Cgil

La Segreteria Nazionale comunica: “Si è svolto il previsto esame congiunto sulle problematiche del personale in servizio alla frontiera con la Slovenia. La riunione, presieduta dal direttore dell’Ufficio rapporti sindacali dr Pazzanese, ha visto la presenza del dr Avola, direttore del Servizio sovrintendenti assistenti e agenti.
In apertura è stato evidenziato che gli attuali trasferimenti del personale rappresentano l’inizio di un processo di complessiva chiusura degli uffici interessati che potrebbe completarsi nell’arco di sei/dodici mesi.Ciò premesso si prospetta per i settori di Polizia di frontiera di Trieste, la riduzione dell’organico da 253 a 129 unità; di Gorizia, la riduzione dell’organico da 170 a 100 unità; di Tarvisio, la riduzione dell’organico da 70 a 23 unità. Fino adesso sono state evase le domande di trasferimento presentate, ne sono in via di definizione ulteriori sei, protocollate di recente. Per l’immediato futuro, i criteri adottati saranno i seguenti: trasferimenti a domanda tenendo conto delle graduatorie, anche per sedi diverse da quelle in cui si presta servizio; trasferimenti d’autorità che in caso di una sede in Comune diverso da quello di servizio, saranno compensati con la prevista indennità di trasferimento.
Il Silp, nel corso del suo intervento, ha denunciato che alla riunione mancavano i responsabili della Specialità e quindi le notizie aggiornate sul perché si erano decisi complessivamente un determinato numero di spostamenti e con quale finalità per il futuro s’intende trattenere ulteriormente il personale. E’ stata stigmatizzata inoltre la procedura di cancellare o istituire servizi di Polizia senza relativi decreti ministeriali, cosa che determina per il sindacato l’impossibilità di un confronto efficace dovendosi di volta in volta fidare delle comunicazioni dell’Amministrazione.
Il Silp ha ribadito infine che effettuerà un continuo monitoraggio degli atti che verranno assunti, consapevole che già in diverse occasioni si sono calpestati diritti fondamentali del personale producendo per alcuni anche danni economici, fatti che non possono essere più tollerati”.
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Sap

La Segreteria Nazionale comunica: “Così come richiesto dal Sap e da altre organizzazioni, si è svolto al Dipartimento l’esame congiunto sulla bozza di decreto relativa alla riorganizzazione degli Uffici della Polizia Postale e delle Telecomunicazioni, disponibile integralmente sul nostro sito Internet. Il Sap, nel richiedere l’esame congiunto, ha trasmetto al Ministero le proprie osservazioni sulla bozza in questione.
In particolare, nonostante il testo del decreto del ministero dell’Interno datato 28 aprile 2006 (G. U. 193 del 20/8/2006) avente titolo ‘Riassetto dei Comparti di Specialità delle Forze di polizia’, debitamente richiamato nella premessa della bozza, parli espressamente di contrasto/contraffazione dei mezzi di pagamento nel commercio elettronico, tali importanti compiti non trovano i necessari richiami nella bozza, considerazione che vale anche per i reati di truffa, diffamazione, riciclaggio, eversione, ecc. realizzati a mezzo rete Internet. Inoltre, con riferimento alle piante organiche, risulta che la bozza di decreto non tenga in opportuna considerazione le mutate ed accresciute esigenze della Specialità. Si constata che le stesse risultano addirittura ridotte rispetto a quelle del 1983, oltre ad alcune irragionevoli sperequazioni presenti nel documento, come ad esempio la sproporzione tra le Sezioni di Verona e Padova. Ancora, in merito alla organizzazione dei Compartimenti, l’art. 7 si rileva contraddetto laddove alla lett. c) si assegnano al 3° Ufficio ‘tutte le attività di cui all’art. 1’ quando poi parte di tali attività sono espressamente elencate fra quelle che la lettera b) attribuisce al 2° Ufficio (per es. la prevenzione e repressione degli illeciti amministrativi nel settore delle tlc e settore postale).
Un altro rilievo posto dal Sap è quello relativo al comma 2 dell’art. 14, laddove è previsto che gli ufficiali e agenti di Polizia giudiziaria hanno l’obbligo di segnalare tempestivamente alle questure le risultanze dall’attività di Polizia giudiziaria da essi posta in essere. A nostro avviso, è necessaria una riformulazione di questo articolo imputando al responsabile dell’Ufficio della Postale il compito della comunicazione e non genericamente a tutto il personale. Infine, la previsione contenuta all’art. 10, che alla guida delle Sezioni di Polizia Postale siano preposti esclusivamente funzionari del ruolo dei commissari o appartenenti al ruolo ispettori con qualifica non inferiore ad ispettore superiore, risulta ingiustamente penalizzante per tutti gli altri ispettori, a partire da quelli che rivestono la qualifica di ispettore capo. Lo ‘sbarramento’ ipotizzato nella bozza di decreto per le altre qualifiche del ruolo ispettori è assolutamente in contrasto con i principi normativi sanciti dagli artt. 36 della legge 121 e 26 del d.p.r. 335/82 che disciplinano appunto le funzioni del ruolo ispettori. Senza contare che Uffici di analoghe dimensioni di altre Specialità, come la Polizia Stradale, sono comandati anche da ispettori che non rivestono la qualifica di ispettore superiore”.
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Siap

La Segreteria provinciale di Pistoia ha inviato una dettagliata nota con la quale sono “‘...elencate le continue violazioni all’Accordo nazionale Quadro, al profilo professionale del ruolo dei sovrintendenti ed una cattiva gestione delle risorse umane. Vengono, inoltre, totalmente disattese le circolari ministeriali sugli Uffici Prevenzione generale e Soccorso pubblico che regolamentano l’utilizzo e le funzioni delle Volanti che a Pistoia vengono utilizzate per far fronte ai più disparati servizi, compresi gli ordini pubblici, in barba al controllo del territorio. Il personale in forza all’Ufficio in questione subisce continui cambi turno ed è costretto ad operare anche con una sola Volante a causa della gravissima carenza di organico, mettendo a repentaglio la loro incolumità.
Questa carenza d’organico pare non affliggere gli altri Uffici, almeno con la stessa drammaticità, provocando un aumento esponenziale dei carichi di lavoro che quel questore continua ad ignorare. Ne deriva l’enorme difficoltà nel fruire regolarmente i riposi settimanali, i congedi ordinari, turnazioni di servizio regolari che creano un forte malumore e demotivazione tra il personale’. La Segreteria Nazionale ha chiesto al Dipartimento della Ps un intervento urgente nei confronti del questore di Pistoia”.
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Coisp

Il segretario generale Franco Maccari, dichiara: “Con sempre maggiore assiduità notiamo che alcune infermità, quali l’artrosi, la bronchite cronica, l’ipertensione e la gastrite, non vengono riconosciute quali dipendenti dal servizio svolto, quando comunemente, fino a qualche mese fa, erano ritenute tali. Sembra che improvvisamente, tali patologie vengano attribuite a fattori genetici o comunque riconducibili all’età del poliziotto.
Giunge voce che il Comitato di verifica per le cause di servizio, che su input del Servizio pensioni interviene dopo la C.m.o. nella procedura per il riconoscimento della dipendenza o meno di una malattia dal servizio svolto, quasi sempre (80% dei casi) valuta negativamente la correlazione malattia-servizio, a prescindere dalla storia lavorativa del dipendente [...] e ciò chiaramente comporta una serie di benefici che vengono negati all’interessato, quali il congedo straordinario per cure termali, l’equo indennizzo, la pensione privilegiata.
Considerando la stranezza di ciò, soprattutto rispetto a quanto era stato fino a ieri, verrebbe da chiedere se questo è un altro modo per far pagare ancora una volta sulla pelle dei poliziotti il risanamento economico di questo Paese [...]
Chiediamo di conoscere le motivazioni di tale repentino cambiamento di rotta, e quindi del perché fino ad oggi si riconoscevano quasi a tutti come sofferte in servizio e per causa di esso le patologie sopra citate, mentre oggi, all’improvviso, queste trarrebbero origine quasi esclusivamente da difetti genetici e dalla normale usura dei corpi dei poliziotti e non più dal servizio da loro svolto. Se alla base di tale dietrofront c’è una qualche mutazione genetica che avrebbe colpito i poliziotti a loro insaputa e senza che ancora se ne accorgano [...] allora non potremo che arrenderci al ‘mistero della vita’ [...]; se invece le negazioni delle malattie dei poliziotti quali dipendenti dal servizio sono dovute ad una qualche direttiva (verbale o meno) di ‘tagliare’ il più possibile le spese [...] allora non potremo che protestare platealmente e denunciare tale abuso alle autorità competenti e all’opinione pubblica.
Si rimane quindi in attesa di una cortese ed urgente risposta, dalla quale deriverà la nostra futura attività in merito [...]”.
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Usp

Ecco il testo di una lettera inviata dal vice segretario nazionale Roberto Boni al Ministro dell’Interno, al Capo della Polizia e, per conoscenza, al direttore Ufficio Relazioni Sindacali, alle Segreterie locali e provinciali Usp e all’Ufficio legale Usp: “A seguito di una specifica istanza avanzata nel corso dell’anno 2006 al Dicastero della Giustizia dai familiari del giudice Paolo Borsellino, a questi sarebbe stato recentemente riconosciuto lo status di ‘vittima del terrorismo’ di matrice mafiosa, con la conseguente concessione alla moglie e ai tre figli (tra cui un commissario capo della Ps) di un vitalizio mensile pari a euro 1033,00 circa.
Analogo provvedimento non ha però incredibilmente riguardato anche i familiari dei poliziotti di scorta ammazzati con il giudice Borsellino, nè tantomeno quelli rimasti uccisi con eguali modalità insieme al giudice Giovanni Falcone nella strage di Capaci.
L’Usp ritiene assolutamente vergognosa tale disparità di trattamento che alimenta oltremodo il dolore e lo sconcerto dei familiari dei poliziotti caduti e stigmatizza l’ennesimo iniquo provvedimento che colpisce ancora una volta, escludendoli da un giusto risarcimento morale e economico, uomini dello Stato colpevoli solo di avere indossato una uniforme e di essere morti in nome di essa.
Per tale motivo si chiede rispettosamente alle SS.VV. un immediato e fattivo intervento nelle sedi competenti, al fine di ottenere anche per i poliziotti uccisi nelle richiamate stragi l’eguale status di ‘vittime del terrorismo’ con conseguente concessione ai loro familiari del previsto natalizio.
Si comunica che la scrivente organizzazione sindacale non mancherà di attivare tempestivamente ogni forma consentita di protesta, laddove si perseveri in opinabili quanto sostanziali forme di discriminazione tali da escludere la possibilità di concessione del richiesto beneficio”.
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Consap

La Segreteria Nazionale comunica: “Come è noto la Consap ha deciso di patrocinare gratuitamente un ricorso giurisdizionale finalizzato a garantire il rispetto del d.lgs 334/2000 prevedente una serie di concorsi per l’accesso al ruolo direttivo speciale.
L’obiettivo è quello di porre al centro dell’attenzione, in vista di una futura legge delega, la questione dei sostituti commissari e degli ispettori superiori che sono stati ingiustamente scavalcati dagli omologhi dell’Arma dei Carabinieri, della Finanza e della Polizia Penitenziaria.
La Consap, attraverso questa iniziativa, vuole realizzare una sorta di riqualificazione professionale con inquadramenti ope legis con garanzia della sede attuale di lavoro sulla falsariga degli avanzamenti a suo tempo assicurati al personale dell’Amministrazione civile”.

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