“Questo volume analizza molte vicende apparentemente slegate tra loro, ma che conducono tutte in direzione di un’ipotesi secondo la quale – ferma restando la certezza che le Brigate rosse sono state un fenomeno tutto italiano e di sicura matrice di estrema sinistra – vi sono segnali certi che la vicenda Moro si distacchi dagli altri crimini delle Br per entrare a far parte del novero dei grandi delitti politici del XX secolo che – al di là del ruolo di possibili esecutori o coesecutori materiali – hanno costituito momenti iniziali di svolte politiche in senso conservatore”. Giuseppe De Lutiis, nell’introduzione del suo libro “Il golpe di via Fani – Protezioni occulte e connivenze internazionali dietro il delitto Moro” (Sperling&Kupfer, pagg. 318, ? 16,00), premette una definizione che riteniamo volutamente “minimalista” della sua opera. De Lutiis è uno dei più autorevoli studiosi di eversione e poteri occulti, autore di una esemplare “Storia dei servizi segreti in Italia”, che ha avuto dal 1982 al 1998 quattro edizioni, consulente di varie Procure, coordinatore dei consulenti della Commissione parlamentare su stragi e terrorismo, e altro ancora: tutto ciò che riporta nel suo libro è autentico, vagliato, presentato nella sua nuda essenza. L’“ipotesi” nasce dai fatti, e si sorregge per la mancanza di altre spiegazioni. “Noi non abbiamo, e forse non avremo mai le prove documentali di tale occulta convergenza. Ma gli indizi sono tanti e crescenti. Questo libro ha lo scopo di mettere insieme i frammenti di un puzzle che altri hanno tentato di scomporre”.
“Il golpe di via Fani”: non una qualsiasi azione terrorista, ma un’operazione a sé, accuratamente mirata prevedendone gli effetti quasi inevitabili. Per la cui riuscita si è messo in moto un gioco delle parti nel quale alcuni “burattinai” hanno accortamente disposto le mosse di qualche manipolo di marionette, dosando interventi e, soprattutto non-interventi.
Dall’inizio, con il massacro dei cinque uomini della scorta, al rapimento, alla fuga stranamente facile, in pieno giorno in una città messa in stato d’allerta, ai cinquantacinque giorni del sequestro, con lo stillicidio calcolato di una falsa trattativa per un esito già scontato (ma diretta a creare divisioni, ed esclusioni, nel fronte dei partiti), per arrivare alla drammatica e frettolosa esecuzione del presidente della Dc.
Nel libro di Giuseppe De Lutiis i tasselli del puzzle sono presentati organicamente: fatti, situazioni, personaggi. Una storia di tre decenni or sono, ma, a guardarla bene, ancora molto presente.
FOTO: Il ritrovamento del corpo di Aldo Moro in via Caetani a Roma
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