In America è il nuovo accessorio femminile. In Italia uno strumento per imparare l’autocontrollo e distendere i nervi. La pistola conquista il gentil sesso.
«Spara come una femmina, se ci riesci!», si legge sulla confezione di una calibro 22 in vendita al reparto di caccia del Gander Mountain, una famosa catena di negozi americana. Molte ragazze la considerano una delle ultime tendenze, un nuovo accessorio da portare in borsa e da abbinare al cellulare. Perché non si tratta di una pistola come le altre. Questa, infatti, è tutta rosa. «Le femmine vogliono sparare» dice Jim Astle, proprietario del Jim’s Gun Supply di Baraboo, piccola città del Wisconsin, «ma vogliono anche che le armi che usano siano carine. I ragazzi, invece, se ne fregano di come appare il loro pezzo». E a quanto pare il rosa funziona. Dal momento della loro uscita sul mercato queste pistole sono andate letteralmente a ruba, tanto da convincere anche i commercianti più riluttanti a riempire i loro scaffali con armi da fuoco rosa shocking.
Nonostante le polemiche scatenate da questa nuova trovata pubblicitaria, che ha ingolosito una larga fetta della clientela femminile, molte donne americane non vedono l’ora di ottenere il porto d’armi per acquistarne una.
L’astuta operazione di marketing, fortunatamente, non ha ancora oltrepassato i confini americani. Del resto, è difficile prevedere l’impatto di una simile iniziativa in Italia. L’unico dato sicuro, a detta di Mauro Aruanno, titolare dell’armeria Swat a Milano, è che, le donne armate negli ultimi anni sono aumentate di circa il 20%. Impossibile tracciare un identikit preciso. Hanno un’età compresa tra i 23 e i 50 anni, alcune sono gracili e timide, altre forti e sicure di sé. C’è chi acquista armi da fuoco per uso sportivo, chi confessa di sentirsi più sicura con una pistola in casa, chi trova che sparare sia un’attività rilassante, che aiuta la concentrazione. Di fatto, i poligoni di tiro italiani hanno da tempo aperto le porte al gentil sesso. Qualunque sia il motivo che le abbia spinte ad impugnare un’arma, la maggior parte delle donne interpellate afferma che esplodere un colpo di pistola dà un brivido particolare, scatena un’emozione ancestrale. E’ difficile non sospettare che dietro una simile passione non ci sia qualche retropensiero un po’ ambiguo o, quantomeno, inquietante. Se non altro, per l’idea che premendo il grilletto si può uccidere qualcuno. Ma a questa accusa, molte donne rispondono che l’emozione dello sparo non scaturisce dal senso di forza né di potere, ma dalla capacità di distendere i nervi e annullare i pensieri. Perché, per colpire il centro del bersaglio, bisogna concentrarsi al massimo e coordinare la respirazione al movimento. A detta di molte, una sensazione ascetica.
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