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Gennaio/2008 - SOLO ON LINE SU POLIZIA E DEMOCRAZIA
Croce Rossa, ieri come oggi
di Veronica Rodorigo

La Croce Rossa sorse sotto l’egida della Convenzione di Ginevra nel 1864, per la protezione dei feriti di guerra, e venne riconosciuta da tutti gli Stati civili del mondo.
Il distintivo dell’associazione è una croce rossa in campo bianco che riporta lo stemma federale svizzero a colori invertiti, in omaggio alla nazione che aveva ospitato la sua nascita. Nel 1928, all’Aja venne istituita la Croce Rossa Internazionale, che riuniva tutte le società nazionali.
Con la sua attività questa istituzione punta a migliorare la salute e prevenire le malattie mettendo alla portata della gente le risorse sanitarie, appoggiando le opere di assistenza in caso di calamità.
In Italia la Croce Rossa venne costituita a Milano, come ente morale nel 1884. Prestò la propria opera nella guerra italo-turca e, dopo la prima Guerra mondiale, venne insignita della Medaglia d’Argento al Valore Militare.
Tra le più lontane attività svolte dobbiamo ricordare i soccorsi portati in occasione dei terremoti del 1905, 1908,1915,1920 e, via via, fino ad oggi. Lo scopo della Croce Rossa è di portare assistenza medica ai feriti in tempo di pace e in tempo di guerra, a prescindere dalla nazionalità o posizione politica.
Precursore della Croce Rossa in Italia, fu Ferdinando Palasciano di Capria, medico chirurgo militare nell’Esercito borbonico nel 1848. Durante l’assedio di Messina, affermò che bisognava prestare soccorso medico anche ai feriti nemici. Per queste idee venne imprigionato, ma nel 1861, nell’Accademia Pontaniana di Napoli chiese ed ottenne che i regnanti si accordassero per ritenere neutrali, e quindi assistibili, i combattenti feriti di ogni parte belligerante.
Il principio basilare della Croce Rossa è l’imparzialità e indipendenza politica. Dalla lontana costituzione, attraverso guerre ed emergenze varie, la Croce Rossa ha svolto il suo compito umanitario e medico nel soccorso urgente. Durante la seconda Guerra mondiale, tra l’altro, la Croce Rossa espletava un servizio di consegna posta oltre i confini in tutte le zone di guerra.
Nel 1955 furono istituiti ospedali di emergenza ad Eboli per l’alluvione del Salernitano. Nel 1957 a Borsea di Rovigo sorgeva una sede di soccorso per l’assistenza sanitaria alle popolazioni del Polesine colpite dall’alluvione, nel 1962 ad Ariano Irpino per l’assistenza alle popolazioni colpite dal terremoto.
Nel territorio della Sicilia occidentale, nel 1968 il Corpo militare della Croce Rossa Italiana intervenne con un gruppo di ospedali attendati, di cui uno trasferito nella zona per via aerea, a poche ore dal sisma. Anche nel disastroso terremoto del Friuli, nel 1976, il Corpo militare della Croce Rossa è intervenuto nelle operazioni di soccorso e assistenza. All’estero la Croce Rossa Italiana nel 1979 è intervenuta a favore delle popolazioni terremotate del Montenegro in Jugoslavia e ad El Osman in Algeria, nel 1980.
In occasione del sisma che colpì la Campania e la Basilicata nel novembre 1980, la Croce Rossa Italiana è stata in prima linea per operazioni di soccorso più urgenti, con l’invio di ambulanze, seguito da una rete vastissima di supporto organizzativo e logistico, coadiuvato dal Corpo militare.
Le unità sanitarie della Croce Rossa sono sempre più efficienti e più numerose, ed hanno la possibilità di assolvere tutti i compiti di emergenza in tempo di pace e in tempo di guerra.
Collaborano allo svolgimento di interventi della Croce Rossa: clinici, sanitari, chirurghi e medici, funzionari di pubbliche amministrazioni e gregari delle più svariate condizioni sociali, tutti affratellati da spirito di volontariato. La Croce Rossa è un esempio di umana solidarietà verso i bisognosi di aiuto e di cure.
Nel nostro Paese sono numerose le associazioni di volontari, cittadini più o meno giovani che mettono a disposizione delle necessità sociali la loro presenza e la professionalità, per rendersi utili nelle situazioni di emergenza, collaborando con la Croce Rossa.

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