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Gennaio/2008 - Laboratorio
Punito per una lettera
di Enzo Jorfida - Responsabile settore

Si può andare in camera di rigore per una lettera inviata al proprio Comandante? Sembrerebbe che questa è la sorte che ha colpito un sergente, delegato Cobar del 6° Reggimento Trasporti di stanza a Budrio (Bo), la Commissione di Disciplina il 27 dicembre lo ha ritenuto colpevole di “lesa maestà”, condannandolo a sette giorni di rigore (già appellata).
Il caso è relativo ad una lettera di “supplica” al Comandante del Reggimento nella quale esprimeva tutta la propria amarezza e delusione per la bocciatura, da parte dello Stato Maggiore, della richiesta di trasferimento per gravi motivi di un Caporal Maggiore, utilizzando una legge dello Stato che consente anche ai lavoratori con le stellette di poter aiutare i familiari (il padre è allettato da tempo a causa di una gravissima malattia e sopravvive solo grazie al respiratore artificiale, mentre la madre è invalida al 75% e non è in grado di accudire il marito). Ma come - scrive il sergente - andiamo in giro per il mondo a portare aiuti umanitari e poi a noi non viene riconosciuto nessun diritto umanitario? Il caporal maggiore ha anche scritto al ministro della Difesa per poter essere ricevuto ed esporre il drammatico caso (il tutto avviene nel rispetto del Regolamento, dopo il rifiuto dello Stato Maggiore) ma ancora non ha avuto una convocazione.
Il sergente, delegato Cobar, dovrebbe essere tutelato dalla legge n° 382/1978 che prescrive: “Sono vietati gli atti diretti comunque a condizionare o limitare l'esercizio del mandato dei componenti gli organi di rappresentanza militare”. Questa è purtroppo una delle tante storie che colpiscono i militari dell’Italia, le cui Forze armate si “conformano allo spirito democratico della Repubblica” ma sono abbandonati dallo Stato, senza avere risposte per l’uranio, per l’amianto, per tanti altri gravi motivi - come quello sopra descritto - e chi cerca di tutelarli viene addirittura perseguito.
Egregio signor comandante, quella del delegato Cobar era una richiesta di aiuto e solidarietà. Gli dia una risposta positiva e lasci perdere la disciplina militare. Egregio signor Ministro, riceva il caporal maggiore e dimostri tutto il suo spirito umanitario, facendo onore al giuramento che ha prestato davanti al Presidente della Repubblica.

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