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Gennaio/2008 - Contributi
Per il vero mercato globale basta guardarsi intorno
di Carindino Clardinori

Natale è tempo di frenesie, dovrebbe essere una festa di riflessione, solidarietà per i più bisognosi, un bilancio di quanto siamo fortunati, invece rappresenta il consumismo più sfrenato. Anche in televisione, sono pochi i minuti dedicati alla festa religiosa o alla solidarietà natalizia, il più è dedicato alla corsa ai regali, alle abbuffate d'ordinanza e alle diete che ne dovranno conseguire. In pratica, Babbo Natale batte Gesù Bambino, sempre più sconosciuto dai bambini moderni, ignoranti di un posto chiamato Betlemme.
Nessuno può dirsi salvo dagli acquisti natalizi, la tredicesima è lì a dirti: “spendimi, spendimi” e il clima di rialzo dei mutui, aumento delle bollette e Finanziaria “lacrime e sangue”, non fredda i bollori spenderecci del consumatore. Tuttavia la novità c'è. Il consumatore, questo frenetico, impaziente, spenditore di tredicesime si è fatto più guardingo, ricerca il risparmio a 360 gradi, non tanto perchè vuole dare più valore ai soldi ma perchè, come sostengono gli economisti, vuole comprare di più.
Il consumatore, grazie ad Internet, può spaziare in un mercato globale, può comprare componenti elettronici ad Hong Kong e occhiali alla moda a New York, risparmia su una sciarpa di Dolce e Gabbana in vendita in un Outlet della West Coast, come sull'Ipod proveniente dalla Cina. E' l'altra faccia della globalizzazione: il mondo è a portata di un click. Nessuno può esimersi da questo processo, lo vuole il progresso, i venditori, ma soprattutto lo vogliamo noi: i consumatori del nuovo millennio.
Avendo bisogno di un nuovo portatile, proprio per scrivere questo ed altri articoli, mi sono imbattuto nel magico mondo di e-bay, un centro commerciale mondiale in formato elettronico, basato sulla domanda e l'offerta, fatto di aste e di offerte speciali, dove tutti possono comprare e vendere. Navigando tra le aste ho trovato dei notebook di provenienza cinese ed americana che garantivano un risparmio sui loro prezzi di acquisto inferiori di almeno il 40% rispetto ai supersaldi dei grandi negozi dell'elettronica a Roma. Troppo bello per essere reale.
Come evitare una fregatura, il phishing, il comprare una merce da un negozio di Timbuctu che non ti arriverà mai? Il sistema esiste: il mondo elettronico ha derogato a quello reale ed allora anche il “passaparola” che garantiva il successo di una attività commerciale è stato sostituito dal “feedback”, il giudizio dei consumatori precedenti, sull'affidabilità e la gentilezza del venditore. La cosa più importante di e-bay è il feedback, è lui se ci dice se possiamo fidarci o meno di chi ci vende qualcosa, per pagare non c'è da preoccuparsi, Paypal, un sistema di mediazione dei pagamenti, garantisce la protezione della nostra privacy e degli acquisti.
Dopo aver selezionato i venditori giusti, quelli con almeno il 99% di feeback positivi ed aver sperimentato l'asta globale acquistando piccole cose, regolarmente arrivate via posta, ho deciso per il grande passo. Quattro giorni di aste e di click per un notebook che regolarmente mi veniva soffiato all'ultimo istante o diventava troppo costoso per la mia magra tredicesima. L'ultima asta non l'ho digerita, il notebook dei miei sogni, al prezzo dei miei sogni, soffiatomi da un certo Yasxxx. Trecento euro, più 50 di spese di spedizione, per un centrino duo, un giga di ram, schermo grande, superportatile.
Mentre sbollivo la rabbia, pensando all'affare perso, la ricerca spasmodica per ridurre il dispiacere mi ha fatto pensare alle tasse accessorie. La merce che arriva da zone extra Eu sono soggette a tasse doganali e Iva anche se, spesso, i venditori soprattutto cinesi marcano i colli come “gift” (regalo) o dichiarano un valore molto minore. I nostri doganieri sono piuttosto attenti e le merci ci arrivano sempre con almeno un 30% in più per le tasse; mi sono rincuorato pensando a Yasxxx che quel computer lo avrebbe pagato almeno 100 euro in più.
Continuando a tenere d'occhio varie offerte, mi faccio un giro allargato e m'imbatto in un negozio virtuale dal nome internazionale “www.Topdat.com” con pochi click trovo il notebook che cercavo: 390 euro senza dovermi accapigliare con altri consumatori, era un'offerta speciale.
Penso di dover aggiungere altri soldi per Iva e trasporto ed invece è gia invato e fatturato, il negozio non solo è italiano ma ha sede a Roma.
Il venditore, gentilissimo e professionale, mi dice che posso ritirare di persona. Chiedo la via, ma non la riconosco subito, quando mi spiegano che è in zona Tuscolano, mi viene da ridere. E' a 50 metri da dove lavoro.
Avessi fatto una passeggiata mi sarei risparmiato 4 giorni di ricerche su Internet e la “rosicata” a causa di Yasxxx.

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