Certo, sono ancora lontani dal raggiungere le presenze dei giapponesi, ma il numero dei turisti indiani nel nostro Paese è da due anni in aumento. Nel 2006 erano stati 130.000, il 30% in più dell’anno precedente, e nel 2007 si è registrata un’ulteriore crescita del 25%, secondo i dati raccolti dall’Enit (Ente nazionale italiano del turismo), che ha organizzato una road show a New Delhi, Mumbai e Bangalore per presentare il “prodotto Italia” ai principali tour operator indiani.
Nel dicembre scorso, Eugenio Magnani, direttore generale dell’Enit, ha inaugurato nella capitale indiana il seminario “Fascinating Italy”, nel corso del quale è stata presentata l’edizione in lingua hindi di una guida turistica (“Little book for Italy”) dedicata all’Italia, scritta da Bandana Tewari, una molto nota giornalista di moda: oltre a una descrizione delle attrattive della penisola, la guida riserva uno spazio alle occasioni offerte dallo shopping, in particolare per quanto riguarda gli abiti e gli accessori femminili.
Finora solo un numero ridotto di cittadini indiani sceglievano l’Italia per una vacanza, e, secondo Eugenio Magni, il mutamento di tendenza è dovuto essenzialmente a due motivi. Il primo è il lavoro capillare di promozione del “prodotto” svolto dall’Enit, instaurando stretti rapporti di collaborazione con i tour operator locali. Il secondo motivo è lo sviluppo economico dell’India, che ha fatto emergere nello spazio di pochi anni una casta di “nuovi ricchi” dotati di una maggiore disponibilità economica.
Tradizionalmente la meta preferita dai turisti indiani è la Gran Bretagna, dove è concentrata la maggiore diaspora indiana, seguita dalla Francia e dalla Svizzera. Negli ultimi due anni si è registrata un’impennata della vendita di itinerari diretti esclusivamente in Italia, concentrati soprattutto su Roma, Firenze, Venezia e Milano. “Da quest’anno altri tre operatori indiani hanno dedicato una brochure esclusiva all’Italia – ha detto Salvatore Iannello, responsabile in India dell’Enit, che ha sede a Mumbai – E per la prima volta Kuoni, il più grande fra i tour operator di questo Paese, ha realizzato un catalogo di ottanta pagine suddiviso per le diverse regioni italiane”.
Si prospettano però delle difficoltà, che potrebbero avere un effetto negativo, per quanto riguarda il trasporto aereo: la decisione dell’Alitalia (a causa della sua difficile situazione) di chiudere nell’estate del 2008 le sue rotte verso India e Cina rischia ovviamente di penalizzare il traffico turistico. “Anche se si tratta di un ridimensionamento necessario per l’azienda - rileva Magni – la mancanza di voli diretti tra India e Italia è una chiara debolezza per l’aumento dei flussi turistici”. Ma aggiunge che comunque esiste già un’avviata collaborazione con altre compagnie aeree, come Airfrance e Lufthansa, che garantiscono le rotte su Roma e Milano con una sosta a Parigi o Francoforte.
Un ultimo intoppo è rappresentato dalla relativa difficoltà di ottenere i visti d’Ingresso in Italia. Un problema questo in parte risolto dalla semplificazione, rispetto al passato, e dall’accelerazione delle procedure grazie ai nuovi sistemi messi in atto dai servizi consolari, che raccolgono e selezionano le domande, in collaborazione con l’azienda indiana VFS. Con una “corsia preferenziale” per gli operatori turistici che vendono pacchetti “tutto compreso”.
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