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Gennaio/2008 - Articoli e Inchieste
Giovani e alcol
In Europa l'alcol uccide un giovane su quattro
di Eleonora Fedeli

Il World Health Report ha rilevato che in Europa un giovane su quattro tra i 15 e i 29 anni muore a causa dell’alcol, primo fattore di rischio di invalidità, mortalità prematura e malattia cronica in questa fascia d’età. Ma i dati dell’Oms (Organizzazione Mondiale della Sanità) sono ancora più precisi e allarmanti: attualmente l’alcol provoca direttamente o indirettamente non solo il 10% di tutte le malattie, il 10% dei tumori e il 63% delle cirrosi epatiche, ma anche il 41% degli omicidi, il 45% degli incidenti e il 9% di invalidità e malattie croniche. Per un costo sociale e sanitario a carico dello Stato pari a 2-5% del Pil.
Nessun Paese europeo sembra immune dalla piaga dell’alcolismo giovanile. In Gran Bretagna uno studio nazionale sul comportamento dei giovani ha descritto un quadro poco rassicurante: il 72% dei quattordicenni e il 50% dei tredicenni beve regolarmente. A queste percentuali se ne aggiunge un’altra ancora più preoccupante: quella, in aumento, dei tentati suicidi connessi all’abuso di alcolici (secondo il rapporto 900.000 teen-agers hanno almeno considerato la possibilità di uccidersi). Secondo la ricerca le ragioni sono varie: il trauma dell’accresciuto numero di divorzi e crisi familiari; la sempre più forte pressione per superare esami scolastici ed essere ammessi alle scuole superiori e alle Università più prestigiose; l’ossessione per l’apparenza esteriore.
A questo si aggiunge quello che Tony Blair ha definito una vera e propria “piaga sociale”: il bullismo. Il ministero dell’Istruzione ha deciso di istituire nelle scuole medie superiori corsi che insegnino agli studenti ad “esplorare e comprendere le proprie emozioni”, durante i quali si approfondiscono i rapporti interpersonali e si esortano i ragazzi ad esprimere ansie e turbamenti.
Anche i nostri cugini d’Oltralpe devono fare i conti con un problema che sta assumendo proporzioni allarmanti. Per cercare di arginare il fenomeno, a Nantes il sindaco ha bandito l’“happy hour” e a Rennes è stata vietata la vendita di bevande alcoliche nei negozi alimentari dopo le 20.
All’abuso di alcol è collegato l’aumento di risse e violenze: nel Codice penale è stata introdotta nel 2006 l’aggravante per l’uso di alcolici nelle aggressioni sessuali.
L’Irlanda è uno dei Paesi più colpiti da questo flagello: l’alcol è uno degli strumenti principali di socializzazione e la causa degli stupri, che spesso avvengono in pieno centro.

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