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Novembre-Dicembre/2007 - SOLO ON LINE SU POLIZIA E DEMOCRAZIA
POLIZIOTTI IN SFILATA
di Ennio Di Francesco - già dirigente della Polizia di Stato

Straordinaria e nel contempo preoccupante la manifestazione dei “poliziotti” il 1° dicembre a Roma. In migliaia hanno sfilato sotto il Vicinale, Palazzo Chigi con variegati striscioni di sigle sindacali, oltre dieci sembra per la Polizia di Stato, più quelli del Cocer dei Carabinieri e Forze armate…
“Straordinaria” giacché tutti protestavano, giustamente, per le inadeguate buste-paga, i tagli allo straordinario, il minacciato innalzamento dell’età di pensione.
“Preoccupante” giacché non emergevano appieno le problematiche più sottili e gravi del “sistema sicurezza” a partire dalla disapplicazione di una legge invidiataci da tutti i Paesi civili, la 121/81, che germinata negli anni di piombo allorché le Istituzioni repubblicane erano in pericolo fra tentativi di “golpe”, attentati, stragi, apparati deviati, omicidi di magistrati, giornalisti, poliziotti e carabinieri, aveva posto le basi per un “sistema” basato su professionalità, cultura, democrazia e soprattutto un nuovo rapporto “cittadini-tutori dell’ordine”.
Ne fu solo avviata l’impostazione, poi i suoi principi essenziali sono stati sviliti da una “distratta” gerarchia, non di rado tra compiacenti ammiccamenti neo-sndacali. Ciò mentre via via diverse Scuole di Polizia, commissariati venivano chiusi (l’ultimo a Roma-quartiere Montesacro è stato da poco occupato da centinaia d “senza casa”…); mentre per anni non venivano banditi concorsi pur sapendo che con l’abolizione del servizio militare di leva sarebbero venuti meno migliaia di poliziotti e carabinieri “ausiliari”; mentre norme assurde, abbassandone obbligatoriamente l’età pensionabile, falcidiavano i quadri dirigenti e direttivi della Polizia di Stato; mentre ogni Finanziaria riduceva inesorabilmente le risorse non solo per lo straordinario, ma per la manutenzione dei mezzi (chi non ricorda gli elicotteri e aerei della Polizia caduti in servizio? Le autoradio ferme? Ma sono di oggi le carenze di organico, la riduzione delle Volanti…?); mentre sempre più si militarizzava l’ordine pubblico.
Manifestazione tempestivamente “intrigante” quella del 1° dicembre, in un Paese col governo in affanno per gli angoscianti problemi del precariato dei giovani, della nuova povertà, delle morti sul lavoro, dell’emarginazione, dell’immigrazione selvaggia (dopo quella rumena è alle porte quella moldava) e anche per queste ragioni della “sicurezza”!
“Intrigante” allorché il “poliziotto-sindacalista” grida ai giornali che “si è arrabbiato” sfilando poi a braccetto con l’importante leader d’opposizione.
Manifestazione che forse poteva essere diversa: come quando negli anni ’70, dopo l’ennesima strage, i poliziotti sfilarono “insieme” coi cittadini reggendo “insieme” striscioni: “Uniti contro il terrorismo, contro la criminalità”… (forse, qualcuno, retto anche da giovani in divisa e no, recherebbe oggi la scritta: “Perché non si ripeta più Napoli, Genova”… “Perché non ci siano altri Filippo Raciti e Gabriele Sandri”); quando incontrarono la gente, commercianti, artigiani, operai, casalinghe, in comuni ragionamenti e sentimenti di “sicurezza”, quando parlarono nelle scuole di legalità contro ogni bullismo, droga, teppismo, quando rinunciarono simbolicamente a un’ora di straordinario… Ma erano altri tempi. Quelli in cui i “poliziotti carbonari”, continuando a fare il loro lavoro, senza sigle e prebende sindacali, lottavano per convincere tutte le forze politiche, culturali, sociali, che il “bene sicurezza” non è né di destra né di sinistra, ma solo un pilastro centrale della democrazia e dei diritti quotidiani della gente.
Pagando repressioni e resistendo a lusinghe, consegnarono a tutti il senso e la speranza di un nuovo “servizio-sicurezza” e ai poliziotti dignità e diritti prima calpestati. Di ciò bisogna essere memori, degni e fieri.
Manifestazione “intrigante” quella del 1° dicembre: da una parte riprova il malessere e le rivendicazioni di una categoria particolare, armata, dall’altra non sembra offrire riflessioni e proposte generali e profonde.
Il Ministro dell’Interno ha minacciato le dimissioni; il governo ha traballato, il frettoloso “pacchetto sicurezza” dopo l’omicidio di Giovanna Reggiani è passato per un voto; sono spuntati soldi per lo straordinario… A quando la prossima manifestazione, per e contro chi?

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