Il 6 novembre i sindacati di Polizia Siulp, Sialp-Anfp, Silp per la Cgil, Consap-Italia Sicura, Fsp-Ugl, Coisp, Uilps, in rappresentanza di quasi tutti i poliziotti d’Italia, hanno protestato contro l’operato del governo in materia di sicurezza, perché:
- nella Finanziaria non è previsto nessun fondo per rinnovare il contratto di lavoro. I poliziotti saranno quindi costretti a lavorare ed a rischiare ogni giorno la propria vita in cambio di uno stipendio sempre più consumato dalle tasse e dall’inflazione.
- Con la stessa Finanziaria viene disposto un taglio del 10% della spesa per il lavoro straordinario, motivo per il quale i poliziotti dovranno lavorare di più, in condizioni sempre più proibitive e senza neanche poter chiedere il pagamento del lavoro fatto.
- Mancano ad oggi 5.700 poliziotti sull’organico previsto che è di 107.000 unità; ed altri 1.300 poliziotti andranno in pensione nel 2008 e così nel 2009 e nel 2010. Il governo fornisce fondi sufficienti per assumere 1.300 poliziotti nei prossimi tre anni, e si ritiene anche soddisfatto perché, a suo dire, “viene incrementato l’organico delle Forze di polizia”. Siamo davvero sull’orlo del baratro.
- Mancano macchine, mezzi e strumenti di lavoro: si fanno servizi delicati e rischiosi con automobili che hanno più di 300.000 km e sono pertanto del tutto inaffidabili. Mancano le risorse per rinnovare le armi in dotazione e persino per le munizioni. Mancano perfino i soldi per le divise e per le giacche invernali, e gli uffici diventano sempre più fatiscenti perché vengono abbandonati a sé stessi.
- Si risparmia su tutto, e si abbonda su tutto quello che è gratis e che non serve a nulla: i poliziotti protestano contro la politica inconcludente del ministro dell’Interno Giuliano Amato che, a fronte di tante promesse, porta a casa un nulla di fatto con un pacchetto sicurezza che inasprisce in maniera esagerata le sanzioni contro i “graffitari” ed i venditori di borse contraffatte, ben sapendo che mancano i poliziotti e i mezzi per far sì che le leggi vengano rispettate, e che i delinquenti veri (rapinatori, stupratori, ladri e omicidi) vengano arrestati.
La Polizia di Stato corre il rischio di essere ridotta ad un cane che abbaia contro i delinquenti, ma diventa sempre più incapace di mordere. Adesso c’è davvero il rischio che il livello di sicurezza garantito ai cittadini si abbassi considerevolmente.
Per questo i sindacati, pur con differenti idee, sentono l’obbligo di lanciare all’unanimità un grido d’allarme, nella speranza che il senso dello Stato induca i Ministri e il governo a cambiare subito e radicalmente la rotta sulla sicurezza.
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