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Gennaio - Febbraio/2011 - Immagini e Cultura
In mostra nella Capitale la controcultura dei Punk
di a cura di Giulio Sarchiola

Più di 550 oggetti tra abiti, fantine, poster,
volantini, disegni e collages

A Villa Medici, nel centro di Roma, fino al 20 marzo si può visitare la mostra Europunk, La cultura visiva punk in Europa, 1976-1980. La prima mostra a respiro internazionale che presenterà la produzione alternativa nel campo delle arti visive, nella seconda metà degli anni 1970, in particolare quella realizzata nel Regno Unito e in Francia, ma anche in Germania, Svizzera, Italia e Olanda. La mostra metterà in valore personalità quali Jamie Reid, che inventò il celebre volto della regina con gli occhi e la bocca coperti dal nome della band dei Sex Pistols e dal titolo della canzone God Save the Queen, Malcolm McLaren, ideatore, manager e deus ex machina della stessa band, o il team francese Bazooka (costituito da Olivia Clavel, Lulu Larsen, Kiki Picasso, Loulou Picasso, Ti-5 Dur, Bernard Vidal e Jean Rouzaud) di cui sarà esposta l'abbondante produzione di questo movimento rimasta anonima per molto tempo e scovata dopo una lunga ricerca attraverso l'Europa. Verranno riuniti per la prima volta più di 550 oggetti, alcuni dei quali ben noti, altri inediti quali abiti, fanzine, poster, volantini, disegni e collages, copertine di dischi, filmati, ecc. provenienti da collezioni private e pubbliche.
Drammatizzando l'incredibile qualità e vitalità di questi metodi alternativi di creazione artistica la mostra inviterà a scoprire come la controcultura del punk abbia rappresentato sia un desiderio di fare tabula rasa del passato che un rinnovo culturale profondo. Questo movimento è a tutt'oggi sinonimo di nuova energia e del principio di massima libertà creatrice, dalle profonde radici politiche e dagli ampi effetti sociali e artistici. La mostra si apre con il primo passaggio televisivo dei Sex Pistols nel 1976 - data ufficiale di apparizione del movimento punk - nel programma "So It Goes", per la Granada Television di Manchester, e si chiuderà con il primo passaggio dei Joy Division sulla Bbc nel 1979.
Il lasso di tempo ci permette oramai di avere una visione storica della dimensione artistica di questo movimento e di poter analizzare le qualità estetiche del lavoro di persone che hanno fatto la storia del punk nell'arte, e che oggi sono presi sempre più ad esempio da una nuova generazione di artisti. Da un punto di vista musicale il movimento punk è stato ampiamente sviscerato da conoscitori e testimoni oculari quali Jon Savage - scrittore e storico, il cui celebre England's Dreaming, tradotto in molte lingue, è divenuto il libro faro per la comprensione del movimento - e Jerry Goossens - giornalista che ha partecipato al movimento punk olandese ed è oggi considerato tra i più grandi conoscitori del fenomeno in Olanda - che offriranno un loro contributo con testi inediti scritti per il catalogo di questa mostra.
La mostra curata da Éric de Chassey, direttore dell'Accademia di Francia a Roma, è realizzata con la collaborazione di Fabrice Stroun, curatore indipendente associato al Mamco di Ginevra, dove questa mostra sarà esposta nell'estate 2011. Saranno inoltre presentati due progetti site specific di quattro artisti: Francis Baudevin, Stéphane Dafflon, Philippe Decrauzat e Scott King.

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