Prendiamo atto della statistica annunciata dal ministro Amato sul calo degli scippi, rapine e furti a Napoli. Ci permettiamo ricordare al Ministro che se questo risultato c’è stato è solo grazie al sacrificio quotidiano delle Forze di polizia, in quanto dello sbandierato piano della sicurezza per Napoli se ne è solo sentito parlare.
Alla luce di ciò sarebbe opportuno che sia i vertici del governo che dell’Amministrazione facessero una saggia riflessione e riconsiderassero l’intero patto per la sicurezza, partendo dallo scellerato progetto d’accorpamento di importanti e strategici commissariati sezionali, veri baluardi contro la criminalità di quartiere, dotandoli di uomini e mezzi, ripristinando le vecchie Squadre investigative capaci d’individuare, tra le altre cose, in tempo reale, le scomposizioni e le ricomposizioni della mappa criminale nel quartiere.
Napoli, peraltro, non ha bisogno di sterili strumenti come sembra prediligere la politica di opposizione, ma di misure capaci di creare migliori condizioni di sviluppo, questo è possibile se la sicurezza diventa elemento primario, per questo più che la teoria vogliamo vedere la pratica, che per noi significa uomini, mezzi, strumenti e un’attività legislativa capace di assicurare la certezza della pena.
Sulla sicurezza non si può risparmiare oltre i limiti consentiti, non si inventano slogan del tipo “tutti i poliziotti devono stare sulle strade”, quasi a significare che il connesso lavoro d’ufficio è tempo perso, su questo siamo disposti ad ogni utile confronto e dove dovesse servire anche di scontro.
Il Silp per la Cgil sta programmando una vertenza sulla sicurezza, che vedrà il suo culmine alla ripresa autunnale, coinvolgendo cittadini, politici ed Istituzioni.
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