Come tutti ci attendevamo e come il Silp- Cgil ha sempre sostenuto, tutta la tesi sull’apertura del Centro di permanenza temporanea per clandestini si è rivelata un castello di sabbia che è miseramente crollato di fronte all’ennesima emergenza arrivi.
Il Silp per la Cgil, che si è sempre fortemente opposto all’apertura del centro, oggi deve prendere atto, con rabbia e amarezza, che i poliziotti in servizio presso questa questura sono stati letteralmente presi in giro da un ministero dell’Interno arrogante e presuntuoso che fa danni senza essere in grado di porvi rimedio.
Oggi, il personale di questa questura non è più in grado di garantire il regolare svolgimento delle mansioni a cui è assegnato. Infatti, come in un mostruoso paradosso, oggi tutti fanno tutto, il che non sarebbe contestabile se però, nel contempo, si riuscisse a garantire il regolare funzionamento dei rispettivi uffici.
Di fatto, tutti gli uffici oggi funzionano a corrente alternata e così mentre da un lato bisogna garantire la disponibilità per i servizi di vigilanza, dall’altro bisogna essere sempre pronti a scattare per un Cpt in netto sovraffollamento rispetto al personale preposto alla vigilanza. Mentre infatti il numero di clandestini, che non doveva superare i 50, ad oggi risulta superiore a 120 ed in costante aumento per gli inarrestabili arrivi dal Mediterraneo, il numero degli addetti alla vigilanza del centro rimane invariato.
Come sempre in questo Stato vige la logica del “tirare a campare”, tanto se succede qualcosa, un responsabile da punire si trova sempre. Non è accettabile. Questo è il momento di dire basta e di farlo insieme a tutte le organizzazioni sindacali di questa provincia.
Silp-Cgil, dal canto suo, attiverà tutti i canali possibili affinché questo gioco al massacro abbia fine ed affinché ogni dipendente della Polizia di Stato di questa provincia possa finalmente mandare avanti la propria attività, al servizio dei cittadini, senza doverla trascurare o bloccare per le ormai continue emergenze ed esigenze del Cpt.
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