In un intervento riportato dal quotidiano China Daily, Zhou Yongkang, ministro cinese della pubblica sicurezza ha affermato che il terrorismo costituisce la principale minaccia per i Giochi Olimpici di Pechino del 2008. “Anche se la situazione generale rimane stabile – ha detto Zhou – dobbiamo ancora far fronte alle sfide del terrorismo, del separatismo e dell’estremismo. In particolare il terrorismo rappresenta la minaccia più grave”.
Si deve tenere conto del fatto che per i dirigenti cinesi i termini usati hanno un significato particolare, e sono usate per indicare i nazionalisti delle minoranze etniche uighura e tibetana, e i membri della setta religiosa, messa fuorilegge, Falun Gong. Gruppi estremisti hanno in passato compiuto degli attentati, ma da sei anni sono scomparsi dalla scena; tibetani e seguaci della Falun Gong non hanno mai accompagnato le loro proteste con atti terroristici.
Da parte sua, sempre sullo stesso giornale, Liu Jing, viceministro della Sicurezza ha sostenuto che “alcune organizzazioni e alcuni individui hanno cercato di politicizzare le Olimpiadi, e sono intervenuti negli affari interni della Cina, mentre altri stanno progettando di disturbare il percorso della fiaccola olimpica”. E le autorità di Pechino hanno dato rilievo alla notizia che il segretario generale di Interpol Ronald K. Noble ha assicurato la presenza di un “gruppo speciale” di investigatori che durante i Giochi collaboreranno con la Polizia cinese.
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