Erano passati dieci anni da quando Humphrey, il gatto di Downing Street, residenza del primo ministro britannico, era andato in pensione, e ora nella celebre strada vi è nuovamente una presenza felina: per la precisione una gatta, di nome Sybil. Non è un avvenimento da poco, e non mancano gli antefatti e i retroscena.
Nel novembre 1997 il portavoce dell’allora primo ministro Tony Blair annunciò che, a causa dell’età avanzata, Humphrey, un gatto randagio installato a Downing Street dal 1989, sarebbe stato trasferito in una località non precisata: la notizia suscitò clamore e proteste, e circolò la voce che Cherie Blair fosse allergica ai gatti, e li avesse in grande antipatia.
Qualcuno azzardò l’ipotesi che Humphrey in realtà fosse stato soppresso, e Tony Blair – sapendo che pochi si sarebbero fidati semplicemente della sua parola – fece fotografare il gatto in un sobborgo londinese con accanto la prima pagina di un quotidiano appena pubblicato.
Humphrey, che è deceduto lo scorso anno, riceveva uno stipendio annuale di 100 sterline (150 euro), per il cibo e le cure veterinarie, essendo inserito nel personale del primo ministro.
Va detto che Sybil non appartiene a Gordon Brown, dal 27 giugno successore di Blair, ma ad Alistair Darling, cancelliere dello Scacchiere, che si è sistemato con la moglie Margaret in un appartamento del numero 10 di Downing Street, situato sopra gli uffici del premier, e ha fatto venire la gatta dalla sua abitazione in Scozia. Gordon Brown, la moglie Sarah e i due figli, si sono sistemati nell’adiacente casa al numero 11.
Sybil, che non riceverà un appannaggio, non sarà però obbligata a starsene chiusa nell’appartamento – non molto grande – dei suoi padroni, ma potrà circolare liberamente anche negli spazi riservati ai Brown. “E’ piuttosto difficile relegare un gatto – ha detto il portavoce di Gordon Brown – Il primo ministro non ha problemi con loro, e nemmeno Sarah”.
Un modo garbato, e certamente gradito dall’opinione pubblica, per smarcarsi dal suo controverso predecessore.
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