Per una donna attualmente è quasi impossibile accedere nella Polizia di Stato con la qualifica di agente. Il quadro normativo che regola la materia, anche alla luce delle recenti disposizioni emanate dal precedente governo, consente l’accesso alle donne esclusivamente dopo un passaggio nell’Esercito: la percentuale di donne in servizio nell’Esercito attualmente non supera il 3-4%.
A Vercelli, oltre a tutte le problematiche che derivano da questo deprimente quadro normativo, le donne della Polizia sono ulteriormente penalizzate nei loro più elementari diritti.
L’attuale questore di Vercelli, dott. Maurizio Nicastro, ha “eliminato” da alcuni uffici operativi tre colleghe-agenti che hanno come “colpa” solanto quella di essere neomamme o stanno per diventarlo. Inoltre, il questore continua a mantenere scarsa la presenza di donne negli uffici operativi quali Squadra Mobile e Digos (la presenza femminile in questura si aggira, per gli operatori della Polizia di Stato, intorno al 10% del totale e solo il 2% viene impiegato nei servizi operativi).
Nonostante le pressanti richieste da parte di varie organizzazioni sindacali per conoscere le motivazioni che hanno spinto il questore di Vercelli a prendere tali decisioni, è giunta una sola risposta: “Volevo dare un segnale”.
Denunciamo, quindi, la totale insensibilità da parte del questore di Vercelli che disattende le più elementari regole sulle pari opportunità e chiediamo pertanto l’immediato ripristino della situazione precedente riguardante le tre colleghe.
Chiediamo, infine, un deciso potenziamento del controllo del territorio e dei servizi per il cittadino.
Vi sono, inoltre, numerosi ulteriori problemi ancora irrisolti causati dalla gestione della dirigenza della questura, come: movimentazione interna del personale; gestione e destinazione delle risorse destinate al lavoro straordinario; organizzazione degli uffici; impiego del personale.
Chiederemo agli organi competenti urgenti provvedimenti nei confronti dell’attuale dirigenza della questura.
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