Attraverso le colonne di Polizia e Democrazia , vorrei far conoscere il testo di una lettera che - in qualità di Segretario regionale Emilia Romagna dell’Uil-Ps, ho inviato al Capo della Polizia.
“Signor Prefetto, mi rivolgo a lei non solo come dirigente sindacale o sostituto commissario coordinatore dei poliziotti di quartiere di Cesena, ma principalmente, e da sempre, come ‘leale collaboratore’, in servizio dal 1968, che ha avuto il piacere di conoscerla ed apprezzarla durante i seminari sulla Polizia di prossimità tenuti nella Capitale e più recentemente incontrarla e parlarle personalmente al convegno organizzato dalla Uil-Ps a Riccione sul delicato tema della immigrazione.
Le parole da lei sapientemente usate al termine di quell’incontro con i dirigenti sindacali nazionali hanno voluto fotografare il rapporto che dovrebbe esistere tra Amministrazione e organizzazioni sindacali, un rapporto che purtroppo non sempre si riscontra in periferia. Ancor peggio, si rileva invece l’arroganza di vertici dell’Amministrazione, i quali mal sopportano la critica, che anche se legittima e costruttiva, stravolgendone le intenzioni, viene vista come attacco alla propria posizione di ‘potere’; l’unica reazione che provoca, come nella nostra realtà, è la totale mancanza di rispetto per le minoranze, spesso e volentieri ignorate. A questo poi si aggiunge che quasi tutte le verifiche previste dal D.p.r. n. 164 del 18/6/2002, come momento di confronto, con un comportamento decisamente antisindacale, sono state ‘abolite’ da tempo da sua eccellenza il questore di Forlì-Cesena, che si limita ad effettuare la verifica semestrale prevista dall’articolo 25 del suddetto decreto.
Eviterò di elencare i tanti fatti che fanno semplicemente torto alle intelligenze messe in campo, oltre che danneggiare l’Amministrazione. Un esempio: non fare partecipare nessuno al seminario del 2006 riservato ai coordinatori dei poliziotti di quartiere svoltosi a Pescara. E’ vero che il nominativo segnalato appartenente alla questura di Forlì si è ammalato qualche giorno prima della partenza, ma è altrettanto vero che lo si poteva e doveva sostituire, come avvenuto in tante altre occasioni, con quello del commissariato di Cesena; ciò non è stato fatto, perdendo così la sola ed unica preziosa occasione di aggiornamento e confronto annuale con i referenti del Servizio Controllo del Territorio a livello centrale.
Altro esempio: il 7 maggio scorso l’Ufficio Gabinetto emana un’ordinanza, a fima del questore, con la quale prevede la presumibile prossima apertura dell’Ufficio distaccato di Cesenatico e fissa la presentazione delle istanze di aggregazione improrogabilmente entro il 13 giugno 2007. Questa organizzazione sindacale in data 24 maggio 2007 ha inviato in merito un quesito al signor questore che ad oggi è rimasto senza nessun riscontro.
E’ però curioso, per usare un eufemismo, che il 13 giugno 2007, termine ultimo per la presentazione delle domande, il quotidiano ‘La Voce di Romagna’ abbia comunicato ai cittadini i nominativi dei responsabili del presidio. A che pro allora fissare termini di presentazione delle domande se tutto è già stato stabilito? Và aggiunto inoltre che la vox populi della questura di Forlì da tempo sapeva chi sarebbe stato aggregato a Cesenatico, esattamente come poi è avvenuto, indipendentemente dalle domande presentate.
Sarebbe interessante conoscere il modus operandi seguito dai vertici della questura di Forlì per l’assegnazione della gara d’appalto relativa alla struttura esterna che fornisce vitto e alloggio al personale aggregato (presentazione dei preventivi, termini stabiliti per le domande, apertura delle buste, composizione della commissione, ecc.). Ma su questo evito di entrare nel merito, riservandomi un intervento mirato unitamente alla Segreteria Nazionale.
In questo scenario che vede Amministrazione e Uil-Ps su fronti opposti, con un rapporto non costruttivo, e nella più completa mancanza di collaborazione, diviene sempre più preoccupante, perché in forte aumento, il fenomeno dei reati predatori legati alla ‘microcriminalità’ nel territorio cesenate, così come ampiamente riportato nei dati forniti dal questore durante la ‘Festa della Polizia 2007’. Giornalmente i media, le associazioni di categoria e i partiti politici, si fanno portavoce del malessere e della insicurezza che pervade il cittadino diffondendosi a tutto il tessuto sociale. Come conseguenza ovvia, al commissariato di Cesena, malgrado le risorse umane si riducano giorno dopo giorno per vari motivi (trasferimenti, malattie, aggregazioni, pensionamenti, missioni, congedi, ecc.), le richieste di intervento a soccorso pubblico aumentano a dismisura.
A tal proposito questa organizzazione sindacale ha inviato una lettera aperta al questore di Forlì-Cesena, ovviamente rimasta inevasa, intesa a sollecitare un cambiamento di rotta in merito alla mancata applicazione di pari dignità tra le città di Forlì e Cesena, in relazione a dati oggettivamente riscontrabili (ampiezza del territorio, popolazione residente, multietnia, obiettivi sensibili, reati rilevati, attività di contrasto, ordine pubblico, organici di Polizia, ecc.). Purtroppo la politica posta in essere dall’Autorità provinciale di Ps, dal momento del suo insediamento, è sempre stata quella di considerare il commissariato di Cesena e i suoi appartenenti, sono i fatti che parlano, come una ‘colonia’ conquistata con la presenza di ‘sudditi’ da tenere sempre e solo sotto balzello.
Condividendo pienamente quanto da lei espresso anche in altre occasioni su quello che dovrebbe essere il corretto rapporto tra Pubblica Amministrazione e sindacato, cosa che mi ha mosso a scriverle, la realtà è purtroppo quella che sommariamente le ho appena esposto. La ringrazio per l’attenzione che sono certo riserverà alla nostra realtà, data la sensibilità da lei sempre dimostrata al miglioramento del servizio e al rispetto di tutto il personale appartenente alla Polizia di Stato. Colgo l’occasione per inviarle le felicitazioni per il suo nuovo delicato e importante incarico, al vertice del Dipartimento, quale Direttore generale della Pubblica Sicurezza che sicuramente non potrà che beneficiare della sua esperienza e del suo passato in prima linea”
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