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Agosto-Settembre/2007 - Osservatorio
Il "Mein kampf" forse di nuovo in circolazione, ma con note esplicative
di Viscardo Allegri

Non è il progetto di un nostalgico del nazismo: Horst Moeller, direttore dell’Istituto di Storia contemporanea di Monaco di Baviera, in un’intervista alla Frankfurter Allgemeine Zeitung, ha annunciato la preparazione di una nuova edizione di “Mein Kampf”, il libro scritto da Adolf Hitler nel 1924 (mentre si trovava in carcere per la sua partecipazione a un golpe fallito), nel quale il fıhrer espone le basi dell’ideologia nazista. Il libro è vietato in Germania, dove è consentito prenderne visione solo per motivi accertati di studi e ricerche. Legalmente i diritti d’autore appartengono al ministero delle Finanze bavarese - essendo questo incluso nel patrimonio del partito nazionalsocialista (Nsdap) confiscato nel 1945 -, che ha espresso parere contrario all’iniziativa editoriale, al pari del ministero degli Esteri tedesco, perché rischierebbe di danneggiare l’immagine della Germania all’estero.
Nella nuova edizione progettata da Moeller i vari capitoli del libro dovrebbero essere accompagnati da ampi commenti redatti da storici di alto livello, mettendo in luce le origini e gli effetti delle dichiarazioni di Hitler. In effetti, le deliranti affermazioni sul complotto sionistico e sulla superiorità della razza ariana erano già state dichiarate false negli anni ’20, ma Adolf Hitler era troppo fanatizzato, e anche troppo ignorante, per tenere conto di queste smentite. Le sue idee sul “complotto sionistico” erano prese da libelli di bassa lega, alcuni prodotti due decenni addietro dalla Polizia segreta zarista; sul piano razziale, il fıhrer era convinto che i “puri ariani” fossero alti e biondi, facendo confusione con alcuni caratteri etnici dei popoli slavi (che peraltro egli considerava “inferiori”) e scandinavi.
Pur tenendo conto delle preoccupazioni espresse dalle autorità bavaresi e federali, Horst Moeller si dice convinto che “una nuova edizione potrebbe rompere il mito sul libro, e aprire gli occhi a molti illusi da quelle idee”. Comunque, nel 2015, a 70 anni dalla morte di Hitler, i diritti d’autore del “Mein kampf” saranno liberi.

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