La Segreteria regionale Silp per la Cgil Piemonte, in collaborazione con la Cgil Funzione Pubblica Piemonte del Corpo Forestale dello Stato e della Polizia Penitenziaria, ha deciso da tempo di impegnarsi nel sostegno delle politiche di pari opportunità tra i componenti della nostra Amministrazione ed è riuscita a contattare varie istituzioni pubbliche e diversi rappresentanti politici, risvegliando l’interesse e promuovendo la conoscenza di questa problematica.
Su questo tema, riveste una grande importanza la normativa vigente che regola le assunzioni di personale nei corpi di polizia sia ad ordinamento civile che militare, la legge 23 agosto 2004 n. 226.
Con questa legge, per un periodo di 15 anni, cioè dal 1° gennaio 2006 e fino al 31 dicembre 2020, le assunzioni di personale nei Corpi di Polizia non avverranno più attraverso lo strumento del concorso pubblico, ma in via esclusiva tramite assorbimento diretto del personale volontario dell’Esercito, in ferma breve o prolungata, a cui sono riservate quote pari al 100% dei posti disponibili.
E’ evidente che questa norma costituisce uno strumento di discriminazione indiretta nei confronti delle donne che, notoriamente, costituiscono una percentuale risibile delle Forze Armate sia perché meno propense a prestare servizio nell’Esercito, sia perché sfavorite nell’ingresso dalle procedure di selezione.
Tale norma è comunque chiaramente discriminante nei confronti di tutti i cittadini italiani che vedono leso il proprio diritto costituzionale di libero accesso ai posti pubblici.
Siamo soddisfatti che senatrici e deputate del centro-sinistra e rappresentanti di Regione e Provincia si siano dimostrate così sensibili al problema ed interessate alla sua soluzione e che, a loro volta, siano diventate promotrici di questa iniziativa presso il Dipartimento governativo per i diritti e le pari opportunità ed il Parlamento.
Ci auguriamo perciò che, nell’anno europeo delle pari opportunità per tutti, si arrivi alla modifica di una legge iniqua, nell’interesse soprattutto delle donne, ma anche di tutti i cittadini italiani.
Auspichiamo inoltre che tutte le colleghe della Polizia di Stato si sentano coinvolte in questa azione. Il vostro/nostro diritto a concorrere per i posti della pubblica amministrazione, al di là del genere, non è una concessione ma un diritto all’interno di una società moderna che abbiamo concorso tutti a creare e nella quale nessuno è necessario, ma tutti ugualmente utili.
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