Ecco il testo della lettera che la Segreteria provinciale di Roma del Siulp pensionati ha inviato al Segretario generale nazionale Siulp, ai componenti della Segreteria nazionale Siulp, al coordinatore nazionale Siulp Pensionati, al Segretario generale Siulp-Roma Carbone e ai componenti della Segreteria provinciale Siulp della questura.
“Caro Segretario, mi è doveroso inviarti la seguente lettera, poiché per ben due volte negli ultimi Consigli generali del Siulp nazionale, sono stato negativamente oggetto, durante le tue relazioni e nelle tue conclusioni dei lavori, di un... così alto e dignitoso consesso.
Sono certo di non meritare la tua attenzione e mi auguro che tu vorrai leggere quanto ti ho scritto, per rappresentarti il mio desiderio di farti pervenire un messaggio, scevro da pregiudizi verso l’organizzazione sindacale che rappresenti e, nel contesto, ringraziarti per la pubblicità gratuita, non richiesta che mi fai e che mi hai fatto.
Essere nei tuoi pensieri mi imbarazza, perché purtroppo non capisco.
Più volte ti ho segnalato, non solo di persona ma anche attraverso la corrispondenza doverosamente trasmessa, le questioni che emergono trattando le tematiche sindacali dei pensionati appartenenti alla Polizia di Stato e per i quali mi sento direttamente responsabile, essendo stato democraticamente eletto al I° Congresso provinciale del Siulp Pensionati di Roma.
Le carte dicono che è stato un Congresso che tu hai voluto, che il Siulp ha voluto richiamando e sollecitando a più riprese gli addetti ai lavori e che non ha visto ingerenze circa la sua procedura. Oggi sono fiero del lavoro svolto, per aver contribuito a risolvere alcune problematiche di colleghi pensionati che si sono avvicinati a noi, non solo di Roma, ma anche della Provincia e anche di altre città d’Italia.
Non nascondo di aver trovato non poche difficoltà durante il nostro percorso e proprio per questo ti ho inviato e diretto alcuni documenti di sollecito e richiesta di chiarimento rivolte non solo a te, ma anche alla tua Segreteria nazionale, alla Segreteria provinciale di Roma, al Segretario provinciale di Roma, dispiacendomi di coinvolgerlo perché l’ho sempre ritenuto prima un amico e poi un punto di riferimento sindacale.
Mi sono rivolto anche al Coordinatore nazionale incaricato per le problematiche dei pensionati e comunque, ti rammento di averti messo a disposizione il mandato se lo ritenevi utile, qualora io potevo essere un problema per l’organizzazione sindacale Siulp. A questa mia disponibilità e ad altre richieste per risolvere le questioni sindacali a favore dei nostri pensionati, non c’è stata una pur minima risposta o comunicazione.
A questo punto mi sono fatto carico della situazione, perché ritengo di essere una “persona responsabile”, non un venditore di fumo e pertanto, mettendo mano anche alle risorse economiche della mia famiglia, ho proseguito, augurandomi tempi migliori, coadiuvato dagli amici che mi hanno affiancato e che mi affiancano nella conduzione del Siulp Pensionati, che a loro volta hanno messo mano alle proprie risorse, con i quali abbiamo promosso incontri e trattative a vari livelli tendenti a risolvere i problemi afferenti ai pensionati della Polizia di Stato della provincia di Roma, in particolare al Dipartimento di Ps, alla Prefettura, al Comune di Roma, alla Provincia di Roma, alla Regione Lazio e presso tutti quegli Enti co-interessati a risolvere le questioni poste in essere che, caro Segretario, sono tante.
Agli incontri sono seguiti comunicati divulgati direttamente, attraverso il nostro sito Internet, e-mail, fax e fatti veicolare anche attraverso la posta ordinaria e attraverso il Flash del Siulp provinciale, con comunicati stampa ed articoli sui giornali.
La bontà delle nostre iniziative si è divulgata oltre il confine della provincia di Roma e, non avendo ricevuto alcun messaggio di dissenso, anzi siamo stati incoraggiati a proseguire, abbiamo organizzato e svolto incontri, tenuti anche in altre province del Lazio, e avuto contatti con rappresentanti sindacali di categoria di altre Regioni, senza mai oltrepassare, ritengo, la legalità e il nostro “senso” dell’essere Siulp, e consentendo di far crescere nuove strutture.
Abbiamo ritenuto poi di dover tenere una manifestazione pubblica per la visibilità della categoria e per sensibilizzare i mass-media, poiché l’Amministrazione di Ps, pur dichiarandosi sensibile alle questioni, addebitava e addebita ad altri i propri ritardi: per il pagamento degli equi indennizzi a favore dei pensionati; delle pensioni privilegiate; del ritardo dei decreti definitivi di pensione; per la notifica della dipendenza SI da causa di servizio; per le patologie mediche riconosciute alla Commissione medica ospedaliera, che si riflette anche sulla possibilità che il pensionato possa chiedere medicine e analisi gratuitamente e non può esibire alle Istituzioni locali per essere esonerati dal pagamento della tassa sulla nettezza urbana; per l’accesso gratuito sui mezzi pubblici; la mancata corresponsione delle pensioni e delle liquidazioni in tempi utili e secondo norma, in particolare ai riformati; ecc.
L’attività messa in atto, ci ha portato a riscontrare inoltre che mancano punti di ristoro per i pensionati da mettere a disposizione dei nostri assistiti. Quelli esistenti sono vetusti e collocati in zone non facilmente raggiungibili, non solo da chi abita in provincia ma anche da chi abita in città. Ti preciso che Roma è grande come almeno otto città di media grandezza e che in alcuni casi i mezzi pubblici si muovono da capolinea a capolinea anche solo all’interno di uno dei 19 Municipi che compongono il Comune. A questo proposito ti segnalo che il governo sta adottando misure eccezionali per venire incontro ai cittadini romani.
Ad ogni buon fine queste sono tutte cose segnalate nella mia relazione congressuale e che nessuno ha ripreso e tenuto in conto.
Ho apprezzato il tuo operato per la categoria dei poliziotti, ma i pensionati purtroppo non rientrano nelle logiche contrattuali degli amici in servizio e ci vuole quel qualcosa in più, sia economicamente sia socialmente, per sostenere i loro disagi. La nostra azione di proselitismo fra i pensionati ci porta a contattare chiunque e, per fare gli iscritti, convincerli ad aderire, dichiariamo la nostra posizione oltre i partiti, la nostra ispirazione rivolta a un sindacato moderato con affiliazione alla Fnp-Cisl, che a sua volta non guarda alle idealità politiche, che non guarda alle tessere, ma è preciso suo interesse risolvere i problemi degli stessi pensionati.
Caro Segretario, mi sento fiero di questo, certo non mi posso e non ci possiamo scegliere gli iscritti.
Infine, ritornando ai tuoi discorsi riguardo il mio operato e l’operato dei pensionati, devo dirti che sono dispiaciuto in quanto mi risulta che tu critichi, secondo alcuni bene informati, le mie frequentazioni. La cosa mi fa sorridere. A tale riguardo potrei citare la partecipazione a sostegno ed a titolo personale, con alcuni amici pensionati, ad una manifestazione promossa dal presidente del Senato della Repubblica Franco Marini, per intestare una Sala di Palazzo Madama al collega Raciti - ti ricordo barbaramente ucciso durante i disordini presso lo stadio di Catania - devi convenire non regge. Anzi più volte mi sono domandato come mai mi hai proibito di parlare con te! Dicevi che non potevi essere il mio interlocutore nel sindacato! Forse adesso capisco.
Allora, caro Oronzo, ti prego di mettere ordine nelle tue idee, perché c’è qualcosa che non funziona o non va nella “nostra” organizzazione sindacale. Forse dimentichi la recente iniziativa intrapresa dalla Segreteria provinciale del Siulp di Roma unitamente ai cartelli di destra e sinistra, a proposito della commemorazione dei colleghi assassinati in via dei Prati di Papa. Per i fatti di Catania? Forse non avete sottoscritto documenti e partecipato a manifestazioni pubbliche, unitamente alle organizzazioni sindacali di destra e sinistra. Ti ricordo ancora gli ultimi Flash del Siulp nazionale, forse non sono “usciti” con documenti firmati unitariamente dalla destra e dalla sinistra. E allora?
La mia preoccupazione comunque non viene da questo, ma in relazione all’inaugurazione della “tua” nuova sede, durante la quale, lasciami esternare, non ti sei “degnato” di invitare “i pensionati del Siulp”. Passi per l’invito e la presenza del Prefetto De Gennaro, per il ruolo di Capo della Polizia, mi spieghi se ne senti l’esigenza, che c’entrava il drappello dei colleghi in divisa, presenti in pompa magna e schierati? Forse il Siulp è un ufficio di Polizia? Forse è diventato un’appendice del Dipartimento di Ps? Come mai rivendichi solo l’autonomia dalla Cisl? Lasciami capire! Lascia capire ai tuoi iscritti! Con questi presupposti, ma credo di non sbagliarmi, ti invito a riportare sulla umile terra il nostro sindacato, quel sindacato storicamente vicino ai poliziotti, in mezzo alla gente, vicino ai problemi dei lavoratori e che, al sottoscritto e tanti altri colleghi, è costato molto sacrificio.
Per chiudere ti dico, e ti preciso a scanso di equivoci, non mi sento tuo antagonista, non sono la tua controparte, non sono il Dipartimento di Ps e non sono il governo.
Mio caro, per farti correggere il tiro, ti suggerisco di credere che lo scrivente non è il sottopancia di nessuno, mi sforzo e cerco semplicemente di immedesimarmi nei problemi dei colleghi pensionati per dare il meglio, per soddisfare gli iscritti, trovando consenso, assecondando le loro esigenze che molto modestamente cerco di rappresentare, siano essi appartenenti alle Fiamme Oro e siano appartenenti alle Forze armate, ritengo con umiltà ed in sintonia con il “mio Siulp”, con la Fnp e con la Confederazione Cisl.
Saluti fraterni”.
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