L’idea era già nata nel 1905, quando lo zar Nicola II aveva approvato il progetto di un ingegnere francese sulla realizzazione di un tunnel che, attraverso lo stretto di Bering, unisse l’estremità nordorientale della Siberia con l’Alaska, che nel 1867 suo nonno aveva ceduto agli Stati Uniti per 7,2 milioni di dollari. Poi, la prima guerra mondiale, la rivoluzione, e tutto il resto, avevano archiviato il progetto. Non definitivamente, però.
Negli anni ’90,Walter J. Nickel, governatore dell’Alaska, lo aveva rilanciato, e ora sono i russi a riesumarlo, per iniziativa dei ministeri dello Sviluppo Economico e dei Trasporti, e dell’Accademia delle Scienze di Mosca.
Il tunnel, lungo circa 100 chilometri (più del doppio di quello sotto la Manica) comprenderà un’autostrada, una linea ferroviaria, un oleodotto, un gasdotto, un sistema di linee per il trasporto di energia elettrica, e una cablatura di fibre ottiche. Il piano complessivo prevede un investimento di 65 miliardi di dollari (12 miliardi sarà la spesa per il solo tunnel), al quale dovrebbero partecipare i Paesi interessati (anzitutto Russia e Stati Uniti), e società private. “Sarà un progetto imprenditoriale, non politico”, ha precisato Maxim Bistrov, vice capo dell’Agenzia russa per le zone economiche speciali. Il problema, naturalmente, sono i fondi, e i promotori del progetto pensano a una partnership tra pubblico e privato: i governi Usa e russo potrebbero partecipare con il 25%, mentre investitori privati e agenzie finanziarie internazionali costituirebbero il resto degli azionisti. “I governi potrebbero fungere anche da garanti per gli investimenti privati”, ha detto Victor Razbegin, alto funzionatio del ministero per lo Sviluppo Economico.
Il nuovo asse di trasporto, battezzato Tkm-World Link, avrebbe la primaria funzione di trasportare dall’oriente russo al continente americano, petrolio, gas, e energia elettrica, valorizzando così i giacimenti e le centrali della Siberia. Si prevede inoltre un traffico di merci di 100 tonnellate all’anno, per un valore di 300-350 miliardi di dollari, paragonabile a quello dei canali di Panama e di Suez. E potrà essere realizzata una linea ferroviaria transcontinentale, con 6000 chilometri nel solo territorio russo.
Si calcola che i tempi di realizzazione del progetto saranno di 10-15 anni. Un’azienda giapponese avrebbe già proposto di scavare il tunnel al prezzo di 60 milioni di dollari al chilometro, la metà di quanto previsto.
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