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Maggio-Giugno/2007 - Articoli e Inchieste
Ssicurezza psicologica
Le crisi mondiali prossime venture
di Marco Cannavicci - Psichiatra-Criminologo

Gli analisti di intelligence di tutto il mondo da qualche anno si stanno interrogando sulle cause e sulle aree geografiche che saranno interessate dalle possibili crisi internazionali future. Cause ed aree con cui gli operatori umanitari, sia militari che civili, si dovranno confrontare in quanto sarà richiesto un loro intervento di pace e di supporto. Secondo gli analisti le prossime crisi internazionali saranno legate ai seguenti fattori:
a. la demografia – fra circa 10 anni la popolazione sarà cresciuta, rispetto ad oggi, di circa un altro miliardo di persone, raggiungendo i 7 miliardi e mezzo; il 95% di questo miliardo incrementerà le popolazioni del Terzo Mondo e si concentrerà nelle aree urbane dove cresceranno a dismisura i sobborghi, le bidonville e le baraccopoli in cui non sarà possibile creare adeguate infrastrutture e si alimenterà la criminalità, il terrorismo, la prostituzione ed i traffici di droga ed armi; ciò accadrà soprattutto in India ed in Pakistan e le impossibili condizioni di vita in queste baraccopoli obbligheranno gli abitanti a migrare;
b. le migrazioni – si stima che tra 10 anni il 50% della popolazione dei Paesi non “occidentali” vivrà in megalopoli di quasi 20 milioni di persone (Lagos, Karachi, Il Cairo, Calcutta, Shangai, Città del Messico, …) provocando gravi problemi per l’assistenza sanitaria (con il riesplodere delle malattie infettive) e la sicurezza (con le nuove schiavitù lavorative, sessuali ed infantili); gli abitanti se vorranno sopravvivere dovranno emigrare e questo comporterà una progressiva chiusura delle frontiere ed il provocarsi di tensioni e rivendicazioni tra Stati confinanti, soprattutto in Africa subsahariana;
c. la salute – mentre in occidente la prima causa di morte sarà il cancro, nel Terzo Mondo la prima causa di morte saranno ancora le malattie infettive (Aids, Tbc, epatiti, malaria, …); alcune malattie infettive già debellate in occidente stanno riesplodendo in Asia ed Africa per le difficoltà ad effettuare le vaccinazioni (già oggi la poliomielite si sta diffondendo in Indonesia per il vieto degli Imam religiosi ad effettuare le vaccinazioni); le malattie infettive inoltre ridurranno la vita media del Terzo Mondo a 40 anni per cui i genitori non vedranno crescere i figli fino alla maturità, creando circa 50 milioni di orfani all’anno (humus di povertà per i crimini, la schiavitù e l’integralismo religioso);
d. l’acqua – fra 10 anni circa 3 miliardi di persone vivranno con scarsità d’acqua, vale a dire disponendo di meno di 1.700 litri d’acqua all’anno; in Africa, in Medio Oriente, nel sud dell’Asia e nel Nord della Cina ci sarà una sofferenza d’acqua; in Medio Oriente questa situazione aggraverà le tensioni tra Giordania, Israele, Egitto ed Arabia Saudita per cui gli attuali trattati ed accordi sulla spartizione delle risorse idriche non saranno più rispettati e questo comporterà nuove tensioni, crisi e conflitti;
e. le biotecnologie – fra circa 10 anni le nuove biotecnologie saranno in grado di assicurare un raccolto annuo in grado di coprire il fabbisogno mondiale di cibo; tuttavia la cattiva distribuzione di questo comporterà, per le instabilità politiche, le tensioni etniche, le influenze religiose e le norme economiche, una distruzione delle eccedenze in alcuni Paesi e la carenza in altri; le biotecnologie saranno in grado di incrementare il tasso di salute di alcuni popoli, ma questo accadrà solo in Occidente, ma non per tutti, in quanto il loro costo le renderà possibili solo alle classi economiche più abbienti; la ricerca inoltre sulle biotecnologie avrà anche delle negative ricadute e degli “effetti collaterali” sulle nuove armi non convenzionali e sul bioterrorismo.

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