Ecco il testo della lettera che la Segreteria nazionale del Siulp (a firma Felice Romano) ha inviato al Direttore dell’Ufficio per le relazioni sindacali del ministero dell’Interno, riguardante il vicesovrintendente Giampiero Bonomo, infermiere cinofilo:
“Egregio Direttore, nel trasmettere l’allegata documentazione, riguardante il collega in oggetto indicato, sono costretto a rappresentarle una situazione che, oltre ad apparire paradossale, se verificata con la dovuta attenzione, fa emergere con estrema chiarezza un atteggiamento persecutorio nei confronti del Bonomo tale da assumere persino i contorni tipici del mobbing.
Il predetto, specializzato quale infermiere cinofilo con risorse dell’Amministrazione, era addetto al Centro nazionale Cinofilo di Nettuno sino alla frequenza del corso di vice sovrintendente. Al termine del predetto corso, come dimostrano gli allegati, con una nota riservata inviata dal funzionario dirigente al Centro, è stato proposto l’allontanamento del Bonomo per motivazioni inconcludenti e prive di ogni fondamento. Che le motivazioni siano prive di fondamento lo dimostra la nota del Direttore del Servizio agenti, assistenti e sovrintendenti che, rispondendo alla richiesta del responsabile dei Reparti Speciali con la quale si trasmetteva la riservata del dirigente il Centro di Nettuno senza motivare le sue condivisioni di proposta, afferma l’inesistenza di qualsivoglia incompatibilità del Bonomo con la sua veste di socio accomandante nella ditta ‘Mister Davies’ che, come risulta dalla misura camerale effettuata dall’Amministrazione non si capisce a quale titolo, risale al 1998. L’inconcludenza, invece, è dimostrata dal fatto che le affermazioni sostenute dal dirigente il Centro, e cioè che lo stesso intrattenga contatti con le ditte fornitrici dei prodotti occorrenti per la gestione dei cani, agli atti non hanno alcun riscontro. Come altrettanto infondata risulta l’affermazione secondo la quale il suo profilo non è necessario al Centro atteso che, per sostituirlo, è stata disposta sia l’aggregazione presso quel centro di altro dipendente con analoga qualifica, con relative spese di missione, sia un nuovo bando di selezione per formare nuovo personale.
Alla luce di quanto sopra pare emergere, oltre che un’attività persecutoria ai danni del Bonomo che sfiora i canoni di un vero e proprio mobbing nei suoi confronti, una situazione di accanimento ingiustificato nei confronti del collega, una gestione incongrua del personale e delle risorse finanziarie dell’Amministrazione. Ciò posto si chiede l’immediata revoca del trasferimento del Bonomo nonché di voler comunicare, qualora non si intendesse revocare il provvedimento, se il predetto perderà le qualifiche professionali possedute volendo indicare, ai sensi della legge 241/90, i nominativi dei responsabili dei suddetti provvedimenti”.
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