Caro collega, nel momento in cui mi accingo a formalizzare la disdetta dal Siulp, dopo una militanza e partecipazione attiva alla vita sindacale durata oltre 30 anni, due querele per diffamazione aggravata a mezzo stampa presentate dal questore di turno, “riservate” sulla mia persona, movimenti interni, ed altre vicissitudini sulle quali evito di soffermarmi, per non fare torto alla mia intelligenza, mi sembra doveroso rivolgerti un caloroso ringraziamento per la fiducia ed il sostegno che da sempre, malgrado le molteplici problematiche che nel tempo si sono susseguite, mi hai accordato.
La mia decisione, sicuramente dolorosa ma per certi versi anche molto “amara”, è maturata dopo l’evolversi di alcune vicende interne assai poco chiare, sia sotto l’aspetto formale che sostanziale, legate, a mio modesto parere ma con il supporto dell’esperienza, non a motivazioni solo ed esclusivamente sindacali ma alla volontà di alcuni di liberarsi di chi viene, oramai da tempo e a vari livelli - anche istituzionali - considerato “inaffidabile” ed assai “scomodo”...
Pertanto, così come si usa dire, visto che “non si sta in paradiso a dispetto dei santi”, successivamente alle mie dimissioni dal Direttivo provinciale, formalizzate in data 22 maggio 2006 - per mia libera scelta - non ho ritenuto di candidarmi a nessuno, e ribadisco nessubo, degli organismi previsti dal VI° Congresso del Siulp, e cioè alla Sezione di Base del commissariato di Cesena, al Direttivo provinciale di Forlì-Cesena, al Direttivo regionale dell’Emilia Romagna, nonostante fosse comunque un mio diritto statutario, essendo Segretario provinciale e regionale uscente, e principalmente malgrado le sollecitazioni ricevute.
La mia decisione alquanto sofferta deriva in particolare dal fatto che pur credendo ancora nel sindacato, come strumento di democrazia, non credo più negli organi statutari che oggi lo rappresentano ma che non mi rappresentano, avendo gli stessi abdicato da tempo alla funzione di rappresentante sindacale con il compito primario di tutelare, a tutti i livelli, la dignità dei lavoratori.
Ho voluto personalmente informarti della decisione di dimettermi anche da iscritto del Siulp, decisione che ho preso dopo averla ben ponderata e che non avrei mai pensato di attuare, nella convinzione e nella speranza, come purtroppo spesso avviene, che le mie motivazioni non vengano travisate.
Augurandoti che il tuo percorso professionale prosegua nel migliore dei modi e come ti aspetti, ti saluto con immutato affetto e stima