Per le elezioni presidenziali (primo turno 22 aprile, e ballottaggio il 6 maggio) la Massoneria francese non ha dato indicazioni di voto ai suoi 47.000 aderenti - anche se tradizionalmente è orientata a sinistra -, ma pone un “no” netto a Jean-Marie Le Pen, fondatore, presidente, e candidato, del Front National, movimento populista e xenofobo di estrema destra. Le Pen e il suo movimento, ha dichiarato Jean-Michel Quillardet, Gran Maestro del Grande Oriente di Francia, sono all’opposto di quei principi di fratellanza universale che la Massoneria considera fondamentali: “per il senso del vivere insieme gli individui non devono essere ridotti alla loro professione, al colore della loro pelle, alla loro etnia o alle loro convinzioni religiose”. Per il resto, il Grande Oriente non si è pronunciato tra il candidato dell destra Nicolas Sarkozy, la socialista Segolène Royal, il centrista François Bayrou, e altri “minori”.
Quillardet, 53 anni, avvocato parigino, rivolgendosi a tutti i candidati in un’intervista sul quotidiano Le Parisien, ha solo chiesto loro “la difesa della laicità dello Stato, nostro patrimonio intellettuale e storico”. “Chiediamo loro di dirci se sono pronti a impegnarsi a non toccare la legge del 1905 sulla separazione delle Chiese e dello Stato”. A questo proposito il Gran Maestro ha confermato la contrarietà al progetto di finanziamento di alcuni culti da parte dello Stato.
Pur ricordando le simpatie per la sinistra della Massoneria francese “per il nostro ruolo nel XIX secolo e sotto la III Repubblica”, Jean-Michel Quillardet ha reso omaggio al presidente uscente Jacques Chirac, gollista, “un vero difensore della laicità”. Come appello finale, la Massoneria chiede ai candidati all’Eliseo “di affermare con più forza il loro amore per la Repubblica, e di dire più chiaramente che il progetto repubblicano nato dal Secolo dei lumi e dalla Rivoluzione francese non è qualcosa di superato, ma al contrario il futuro della nostra società”.
|