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Aprile/2007 - Articoli e Inchieste
Cavalieri di Malta
Un’antica tradizione di aristocrazia dell’uguaglianza / 1
di Leandro Abeille

Il Sovrano Militare Ordine Ospedaliero, un quasi-Stato
indipendente, opera ovunque nel mondo esercitando
la sua missione di cura e di soccorso, senza distinzione
di religione, di razza, di provenienza, di condizione
sociale. Per statuto è neutrale, imparziale, apolitico


Il Sovrano Militare Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Gerusalemme di Rodi e di Malta, conosciuto come Sovrano Militare Ordine di Malta, ha una duplice natura. E' uno dei più antichi Ordini religiosi cattolici, essendo stato fondato a Gerusalemme intorno all'anno 1050. Allo stesso tempo è sempre stato riconosciuto dalle Nazioni come Ente primario di diritto internazionale. La missione dell'Ordine, che nel 1999 ha celebrato i 900 anni dalla fondazione ufficiale, è sintetizzata nel binomio "Tuitio Fidei et Obsequium Pauperum" che significa difesa della fede e servizio ai sofferenti. Per tradizione molti dei cavalieri dell'Ordine provenivano in passato dalle famiglie cavalleresche e nobiliari del mondo cristiano. Ancora oggi l'Ordine è un Ordine Cavalleresco, avendo mantenuto i valori della cavalleria e della nobiltà. Anche se la maggioranza dei suoi membri non proviene da ceti nobili, questi vengono ammessi per meriti manifesti acquisiti nei confronti della Chiesa e dell'Ordine. [da: www.orderofmalta.org]

Per qualcuno sono sconosciuti, per alcuni una specie di confraternita massonica, per altri un potere occulto. Chi ha avuto l’onestà intellettuale di avvicinarsi all’Ordine ha scoperto un mondo.
Per più di metà millennio, l’Ordine di Malta ha sacrificato le giovani vite dei propri Cavalieri, contro l’espansionismo musulmano da una parte, e contro la povertà, le malattie e le sofferenze dall’altra. Soldati ed ospedalieri allo stesso tempo.
La Storia
Nel 1099, dopo estenuanti battaglie, i Crociati entrarono a Gerusalemme. Non senza sorpresa, constatarono che, una piccola comunità religiosa, ispirata dalle regole di San Benedetto, aveva eretto un ospedale nei pressi del Santo Sepolcro. Quelle persone, perlopiù frati, avevano come santo patrono S. Giovanni Battista e vestivano delle tuniche nere con la croce di Amalfi. Pare avessero ottenuto dal Califfo d’Egitto, il permesso di costruire una chiesa, una casa per assistere i pellegrini ed un ospedale per curare i malati di ogni religione.
Con l’arrivo dei Crociati, la professionalità e l’attenzione per chi soffre, diventano famose in molti Paesi cristiani.
Nel 1113, Papa Pasquale II inviò, al capo della comunità, una bolla con la quale riconosceva l’istituzione dell’Ospedale e concedeva ai “Giovanniti”, di eleggere i propri “maestri”.
Grazie all’afflusso in seno all’ordine, di ex-crociati ed a causa delle scorribande dei predoni, il Maestro Frà Raymondo de Puy, affidò ai confratelli un’ altra missione: garantire ai malati e ai pellegrini le cure e l’assistenza che necessitano, ma anche la difesa armata contro i predoni, in caso di bisogno.
I Giovanniti obbediscono e cambiano l’emblema, vestendo la stella ad otto punte, simbolo delle otto beatitudini (1- Beati i poveri di spirito perchè di essi sarà il Regno dei Cieli; 2- Beati i miti perchè erediteranno la Terra; 3- Beati gli afflitti perchè saranno consolati; 4- Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia perchè saranno saziati; 5- Beati i misericordiosi perchè troveranno misericordia; 6- Beati i puri di cuore perchè vedranno Dio; 7- Beati gli operatori di pace perchè saranno chiamati figli di Dio; 8- Beati i perseguitati dalla giustizia perchè sarà loro il Regno dei Cieli.), con due accessori in più: spada e cotta di maglia.
Per 200 anni, in Terra Santa, i Cavalieri di San Giovanni (Giovanniti o Gerosolimitani) difesero, con le armi, le roccaforti cristiane, non dimenticando la vocazione ospedaliera ed una certa propensione alle arti diplomatiche. Per il loro coraggio e per la loro tenacia, furono rispettati dai Crociati cristiani ed odiati dagli eserciti musulmani.
Nel 1291 si chiude drammaticamente la conquista cristiana delle terre sacre, contese anche dall’Islam, nonostante atti eroici e resistenze epiche, i Cavalieri di S. Giovanni vengono sconfitti e costretti a partire alla volta di Cipro.
Dopo un periodo di pausa e riflessione a Cipro, in coabitazione con i Templari, i Giovanniti, con l’aiuto dei Cavalieri del Tempio, conquistano Rodi e ne fanno una nuova patria.
Da Rodi avrebbero potuto riprendere la lotta contro gli odiati saraceni, avrebbero conquistato la supremazia sul mare e tagliato i rifornimenti al nemico. Rodi diverrà di enorme rilievo, a livello strategico, farà sentire la sua importanza come base militare, ma a livello simbolico, rappresenterà l’ultimo baluardo cristiano prima del mondo islamico.
Tra il 1300 ed il 1522 la storia dell’Ordine è scritta col sangue dei propri caduti. I musulmani ingaggeranno feroci battaglie per la conquista dell’isola ma saranno respinti con la forza delle armi e con l’astuzia delle costruzioni difensive. E’ il periodo nel quale, le famiglie nobili europee mandano i propri figli a militare presso i Giovanniti, che si stanno conquistando sul campo tutta la loro meritata fama.
Dopo aver resistito a due secoli di attacchi e dopo aver rappresentato la spina del fianco dei Turchi, ormai padroni di Costantinopoli e vittoriosi sulla Serbia (la celebre, ultima battaglia avvenuta in Kosovo è stata più volte ricordata nei discorsi di Milosevic), Rodi cade, ad opera di Solimano il Magnifico. Non prima di aver resistito 6 mesi senza rinforzi e con una disparità di forze di 20 a 1.
I Giovanniti si riparano a Civitavecchia, a Viterbo e Corneto per fuggire da una epidemia di peste, fino a lasciare l’Italia, per Nizza.
Sono anni in cui si cerca una nuova isola che consenta di riprendere la battaglia, viene scartata Ischia, Ponza e l’Elba, alla fine viene scelta e concessa da Carlo V, l’inospitale Malta. Sono passati 8 anni e i Giovanniti hanno una nuova casa.
Da Malta continua la lunga battaglia dell’Ordine contro i musulmani che invano, per anni, tentano di prendere d’assalto l’isola al centro del mediterraneo. Malta è la patria e i cavalieri i suoi leoni. Gli scontri sono sempre impari: in un’occasione 40 mila giannizzeri armati hanno attaccato 600 cavalieri, agli ordini del gran maestro Jean de La Vallette ma escono sconfitti.
Non si risparmiano le atrocità: “da un lato i cavalieri catturati vengono crocifissi e buttati in mare, dall'altro i prigionieri musulmani vengono decapitati e le loro teste usate come munizioni per i cannoni” (da Voyager su www.raidue.rai.it). Malta non cade e nei momenti di pace prosperano le arti, soprattutto architettoniche, di difesa e navali e la cultura soprattutto medica.
Esauritosi il pericolo musulmano, i Giovanniti non riescono a conquistare l’agognata Terra Santa, l’Europa è cambiata e gli stati cristiani guerreggiano tra di loro.
Nuove idee percorrono gli stati cristiani con il trattato di Westfalia era iniziato il processo di secolarizzazione, i valori religiosi segnavano il passo a scapito dei nuovi valori laici.
L’avvento di Napoleone, del suo concetto di stato e di fedeltà nazionale, pervade tutti i francesi, la conquista del medioriente è diventata un corpo di spedizione, un’esigenza economica e non più un obbligo religioso.
La tradizione guerriera dei Giovanniti finisce, di fronte alla flotta napoleonica che irrompe su Malta violando la tradizionale neutralità e territorialità dell’Ordine. I cavalieri potrebbero combattere, da una parte i cavalieri francesi non desiderano prendere le armi contro altri francesi, dall’altra il Gran Maestro von Hompesch, non è entusiasta di prendere le armi contro altri cristiani. L’impasse, nelle situazioni d’emergenza è sempre fatale ed i francesi saccheggiano Malta.
Quello che con le armi non era stato permesso ai musulmani, veniva permesso ai cristiani senza colpo ferire.
Nel 1798, a bordo del vascello Orient, l’Ordine tratta la resa con Napoleone, firmando una "Convenzione" di otto articoli, per concludere 268 anni di storia.
Persa Malta, dopo un periodo di peregrinazione, l’Ordine, nel 1834, costituisce la sua base a Roma , dove ancora risiede.

L’isola che non c’è
L’Ordine di Malta (Smom, nome completo Sovrano Militare Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Gerusalemme di Rodi e di Malta) è il discendente diretto dei Cavalieri Ospitalieri medievali e opera attualmente come organizzazione caritativa.
Lo Smom è un quasi-stato, indipendente e sovrano, intrattiene relazioni diplomatiche con 96 Stati (non tutti cattolici) in tutto il mondo ed ha rappresentanze in molti organismi internazionali, la sua attività è caratterizzata dall’estrema imparzialità e neutralità nei confronti di chiunque. Lo Stato- Smom non ha territorialità (se si esclude l’ extraterritorialità, delle sue sedi: il Palazzo di Malta, la Villa Malta sull'Aventino ed il famoso Forte S. Angelo a Malta in uso esclusivo per 99 anni), ma ha un proprio ordinamento giuridico, rilascia passaporti, emette francobolli in euro a valore legale, batte moneta (gli scudi) e dà vita ad enti pubblici melitensi dotati di autonoma personalità giuridica. La sede del governo dell’Ordine è a Roma in via Condotti 68.
Le attività dello Smom sono gestite dai sei Gran Priorati, cinque Sottopriorati e da 47 Associazioni nazionali di Cavalieri presenti in 54 Paesi al mondo nei cinque continenti. L'Ordine è formato da circa 12.500 tra Cavalieri e Dame.
La vita e le attività dell'Ordine sono governate dalla Carta costituzionale e dal Codice, entrambi riformati nel 1997.
L'ordinamento giuridico dell'Ordine si esprime nella consueta articolazione dei tre poteri:
- Potere legislativo - appartiene al Gran Maestro e al Sovrano Consiglio per le materie di rilievo non costituzionale. Al Capitolo Generale, che rappresenta l'Assemblea Suprema dei Cavalieri, per le norme di carattere costituzionale.
- Potere esecutivo - appartiene al Sovrano Consiglio, presieduto dal Gran Maestro e formato da dieci cavalieri eletti dal Capitolo Generale.
- Potere giurisdizionale - è esercitato dai Tribunali di prima istanza e di appello, formati da giudici nominati dal Gran Maestro e dal Sovrano Consiglio tra i membri dell'Ordine esperti di diritto.




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