Si chiama Carlo Luigi Borbone, 73 anni, nato e vissuto in Olanda fino a diciotto anni fa, quando si è trasferito in Canada, e ha pubblicato un libro (“Louis XVII. Au coeur de l’histoire”. Ed. Lau) per riaffermare di essere il legittimo erede dei re di Francia, in quanto diretto discendente di Luigi XVII.
Per chiarire il senso delle sue pretese occorre tornare indietro di oltre due secoli. Dopo la rivoluzione iniziata il 14 luglio 1789 con la presa della Bastiglia, e in tentativo di fuga a Varennes, il re Luigi XVI fu imprigionato nel Temple con u menri della sua famiglia, tra i quali il Delfino, Luigi, che allora aveva 8 anni. Il 2 gennaio 1793 Luigi XVI fu ghigliottinato, seguito sul patibolo nell’ottobre dello stesso anno dalla regina Maria Antonietta, e il Delfino restò in carcere. Terminato il periodo del “terrore” con l’esecuzione di Robespierre il 28 luglio 1794, nel 1795 fu annunciata la morte, per malattia, del piccolo Luigi.
Il decesso fu accettato dai realisti, e infatti quando con la restaurazione nel 1814 il fratello di Luigi XVI diventò re prese il nome di Luigi XVIII. Secondo Carlo Luigi, invece, il Delfino sarebbe riuscito ad evadere, più tardi si sarebbe sposato e avrebbe avuto dei discendenti. L’ultimo dei quali sarebbe proprio lui, che oggi rivendica, se non un trono inesistente, il diritto – riconosciuto in Olanda, ma finora negato in Francia – di portare il nome di Borbone.
Da notare che attualmente gli unici pretendenti “ufficiali” alla corona di Francia sono degli Orléans, discendenti di Filippo Egalité, figura di spicco tra i rivoluzionari giacobini, che nel 1792 alla Convenzione votò la condanna a morte del cugino re.
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