Oioniko Kaga, uno dei più famosi scrittori giapponesi, ha lanciato un appello affinché nel suo Paese si faccia chiarezza sulla pena di morte, un tema che, egli afferma, viene tenuto in ombra. In Giappone esiste la pena capitale, eseguita per impiccagione, anche se viene applicata raramente, e al momento nel “braccio della morte” vi spnp 90 detenuti.
Lo scrittore ha 77 anni, già docente di psichiatria e criminalistica, è autore di un libro intitolato “Senkoku” (La sentenza) nel quale si descrivono le vicende di alcuni condannati a morte. Oioniko Kaga denuncia il fatto che la sentenza, una volta confermata dall’Alta Corte (equivalente alla Cassazione), venga applicata a discrezione del Ministro della Giustizia, l’uico delegato a controfirmarla. La data dell’esecuzione non viene comunicata preventivamente né al condannato né ai suoi famigliari, e ad essa assistono solo gli addetti del carcere. Fra i condannati alla pena capitale in attesa vi è Shoko Asahare, il capo della setta che organizzò nel 1995 l’attentato al gas nervino nella metropolitana di Tokio.
Lo scrittore, lamentando l’indifferenza di gran parte dei cittadini giapponesi di fronte a questo problema, affiancato da alcuni noti giuristi, ha chiesto che anche a livello internazionale sia esercitata sul governo di Tokio una forte pressione per ottenere l’abolizione della pena di morte.
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