Uno dei partecipanti alla conferenza organizzata nel dicembre scorso a Teheran dal presidente iraniano Ahmadinejad per negare la realtà dell’olocausto degli ebrei da parte dei nazisti, era l’italiano Leonardo Clerici, che ha dichiarato: “Israele non esiste come Stato, è un’entità colonialista europea, e il Sionismo è puro razzismo colonialista”.
Clerici, che si è convertito all’Islam nella sua versione sciita, è nipote di Filippo Tommaso Martinetti (1876-1944), fondatore del movimento Futurista e ardente sostenitore del regime fascista.
Presidente dell’Istituto Skriptura, che si dedica “allo studio di testi classici greci, latini e profetici”, Leonardo Clerici si dichiara un “filosofo islamico” e afferma di essere sempre favorevole alla Repubblica islamica iraniana, dove si reca periodicamente per incontrare i suoi dirigenti, tra cui la “guida suprema” ayatollah Khamenei. Da venticinque anni risiede tra il Belgio e la Francia.
Durante la conferenza il “filosofo islamico” italiano ha affermato che il termine di “olocausto” è sbagliato perché esso si riferisce a un sacrificio a Dio, mentre quello di cui si parla è avvenuto “nell’ambito di un conflitto europeo”: e comunque, ha precisato, responsabile di tutto è stato “il colonialismo giudeo-cristiano”, per sua natura “razzista”, che oggi conduce una “lotta contro l’Islam”.
Ricordando il nonno, che era nato ad Alessandria d’Egitto, ha sostenuto che il Futurismo “ha le sue basi nella filosofia iconoclasta islamica”, e ha paragonata la Jihad islamica al “combattimento eroico” esaltato da Martinetti, che dopo l’8 settembre 1943 aveva aderito alla Repubblica di Salò, in un’opera del 1944 dedicata alla X Mas, una delle milizie al servizio dei nazisti durante l’occupazione. “Io – ha dichiarato Clerici – mi riferisco a questa tradizione”.
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