Michele Morettini, fondatore
di un gruppo di ricerca
sulle manifestazioni paranormali, traccia
una mappa dei luoghi ove si manifestano
“presenze”. Nulla, però può essere
dato per scontato anche fra coloro
che credono nei fenomeni
Villa Samantha. Villa de Vecchi. La casa di Pomerance. Non sono luoghi ameni di villeggiatura. Almeno, non più. Ma case stregate. O, se si preferisce, luoghi in cui esiste, o pare esistere, un’intensa attività paranormale. Come tanti altri posti in Italia. In genere dimore nobiliari in disuso, chiese sconsacrate, villette in campagna abbandonate, cimiteri, castelli, ospedali, orfanotrofi e conventi. Ma anche gallerie, laghi, giardini, sentieri e vallate. Spesso luoghi isolati. In campagna o nei dintorni di centri abitati. Ma non sempre. “Molto spesso paesini isolati o piccole cittadine fanno da sfondo perfetto per alimentare dicerie e voci di paese, il passaparola paesano poi riesce a fondere insieme elementi di verità e altri di fantasia, fino a diventare leggenda. A livello di casistica parapsicologica non ci sono elementi che possono confermare il fatto che casi di infestazione avvengano più frequentemente in campagna e nei luoghi isolati rispetto alla città.” Parola di esperto. A parlare è Michele Morettini, socio fondatore di Daltramontoallalba, gruppo di ricerca sul paranormale che conta una trentina di iscritti e molti simpatizzanti che, sul portale Internet, si scambiano informazioni e racconti. Potremmo chiamarli ricercatori dell’occulto, o cacciatori di fantasmi. Ad unirli è la passione per tutto ciò che riguarda i fenomeni paranormali.
Si può trattare di piccoli gruppetti informali di amici, giovani o anche adolescenti, che vogliono provare qualche brivido facendo ricerche in posti in cui si vocifera succedano cose strane, senza peraltro, è opportuno sottolinearlo, fare del male a nessuno. A volte ci sono dei veri team esplorativi che fanno capo ai vari portali che si occupano dell’argomento. Come Croponline, gestito da Giorgio Pastore o Creepynet, curato da Francesco Mirabelli.
Malgrado l’aurea romantica che può circondare i cacciatori di fantasmi, la tecnologia, a partire dall’uso di Internet per comunicare, è fondamentale. Perché mai nulla deve essere dato per scontato. Anche da parte di chi, ai fantasmi, ci crede. Alla passione si unisce quindi un rigore quasi scientifico per verificare se le segnalazioni riportate, siano bufale o ci sia un fondo di verità. Interviste via mail, telefonate, gite sul posto, colloqui con gli abitanti del posto o, eventualmente, con i proprietari, raccontati generalmente come abbastanza disponibili a questo tipo di ricerche. Un’immersione totale con l’ambiente che ospita il luogo segnalato e che porta, spesso, ad apprezzare alcuni posti storici ma in rovina. “Abbiamo provato a segnalare certi edifici, secondo noi, di valore storico ad alcuni enti dediti alla protezione dei monumenti storici e della flora locale” racconta Giorgio di Croponline. Non a caso nei forum dei siti dedicati all’argomento si sprecano i commenti di dispiacere su come posti bellissimi, testimonianza di un passato di elevato livello artistico, siano lasciati cadere in rovina. Indipendentemente dalla presenza di spettri. Che, peraltro, sono presenze di un passato più o meno lontano. Un passato spesso, fatto di tradimenti, suicidi, tristezza, dolore e che si rifà a fatti storici documentati. E che occorre conoscere, prima ancora di ricercare eventuali “presenze”. Da qui l’apporto di studiosi e di storici. “Siamo in contatto con studiosi di varie discipline ed è frequente che ci avvaliamo della loro collaborazione per le nostre indagini. Ci accolgono in maniera aperta e disinteressata in linea di massima, chiaramente questo è un discorso molto soggettivo; capita spesso di imbattersi nei classici “Signori No”, ovvero quegli studiosi che rifiutano a priori ogni tesi poco ortodossa sui fenomeni che studiamo” spiega Michele Morettini. Tra questi Signori No, sicuramente ci sono gli scienziati del Cicap, a proposito dei quali Francesco Mirabelli è molto chiaro: “Non ho mai condiviso le indagini che questo comitato svolge sul paranormale”. Pastore e Morettini sono, a tale proposito, più diplomatici, e riconoscono al Cicap autorevolezza e serietà pur non condividendone l’eccessivo scetticismo. Una diversità di opinioni salutare che fa da corollario alle collaborazioni tra i vari gruppi che operano nel settore. Ma chi sono i cacciatori di fantasmi? Assolutamente apolitici e giovani dai 18 ai 30 anni per lo più, confermano i responsabili delle associazioni. Ma anche adulti, questi ultimi, a detta di Giorgio Pastore, sono quelli con maggiore esperienza. E sicuramente saggezza. Innumerevoli sono infatti gli appelli alla sicurezza fatti nei forum dai più esperti. Si va dai richiami alla legge per le proprietà private, ai pericoli potenzialmente derivanti il visitare luoghi pericolanti o dall’incontro con malintenzionati che trovano rifugio in edifici abbandonati. La maggioranza si concentra al centro-nord, con grande rammarico del siciliano Francesco di Creepynet, secondo il quale al sud manca l’interesse per lo studio di questi fenomeni. Non a caso infatti nelle guide all’Italia misteriosa i posti dell’Italia meridionale sono in netta minoranza. “Più per mancanza di ricerche che di luoghi infestati” aggiunge Francesco. Tra gli appassionati e le squadre esplorative si contano molte presenze femminili. Ragazze attive e coraggiose, che partecipano alle attività per interesse personale e non per compiacere il fidanzato. “Le ragazze iscritte alla nostra associazione sono completamente autonome e spesso partecipi alla vita associativa, questo campo di ricerca è molto inclusivo” spiega Laura di Daltramontoallalba. Se diverse squadre di ricerca sono maschili, questo è un puro caso e il mondo delle ricerche sul sopranaturale si rivela molto egalitario. “Ho sentito anche di ragazze capigruppo - conferma Francesco - molto brave e molto coraggiose”. Dello stesso avviso anche Giorgio Pastore. “Crediamo nella parità dei sessi, quello che più conta è la passione che una persona ci mette a fare una determinata cosa”. Una parità di genere che si estende anche all’orientamento sessuale. “Non chiediamo nulla ma se ci fossero gay o lesbiche non sarebbe certo un problema, perché mai dovrebbe?” afferma Laura. Tra i 300 soci del Crop ci sono anche omosessuali dichiarati. Forse un pregio degli spettri. Unire invece di dividere. Quanto alle Forze di polizia i rapporti in genere sono buoni. A parte la disavventura capitata a Francesco alcuni anni or sono. “Avevo 18 anni - ricorda - ed ero andato con amici a fare una pelustrazione. Il caso ha voluto che proprio nella casa abbandonata che volevamo esplorare, c’era un ritrovo di trafficanti di droga e una Volante era sul posto in attesa.” Francesco e i suoi amici sono stati portati al locale comando ed interrogati. Finché, vinta l’incredulità iniziale degli agenti, sono stati liberati. Certo, a prima vista, la ricerca di spettri, può sembrare una storiella creata ad hoc. Ma nel caso di Francesco era la verità. Forse ci vorrebbe solo una conoscenza reciproca. Perché i cacciatori di fantasmi non solo non fanno del male a nessuno, ma potrebbero anche fornire preziose informazioni se, nel corso di un’esplorazione qualcuno dovesse notare qualcosa di illegale e segnalarlo alle Forze di polizia. Stabilendo cosi’ una collaborazione, inusuale quanto eventualmente preziosa.
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