Siulp
Il Segretario generale di Novara Tommaso Di Gaudio denuncia “lo stato di disagio in cui versano i lavoratori di Polizia che operano presso la Polizia Stradale di Romagnano Sesia in seguito alle gravi infiltrazioni d’acqua dovute alle piogge, che hanno pregiudicato la struttura logistica tanto da essere dichiata inagibile al 90%... La caserma, di proprietà della Società Autostrade spa, era già stata oggetto di infiltrazioni d’acqua e di conseguenti ‘rammendi’ alla copertura che non sono risultati idonei né tantomeno risolutori... Dopo questi fatti il Siulp novarese chiede alla proprietà, all’Amministrazione della Ps, alle Autorità locali e provinciali nonché all’opinione pubblica di intervenire per far sì che i lavoratori della Polizia Stradale di Romagnano Sesia abbiano a disposizione una struttura idonea, agibile e assolutamente sicura”.
Silp-Cgil
Il Segretario nazionale Silp Paolo Masia ha dichiarato quanto segue: “ I risultati dell’incontro tra il Ministro dell’Interno, il vice ministro e i responsabili politici di Regione, Provincia e Comune sulla sicurezza a Napoli vanno nella direzione auspicata dal Silp per la Cgil. Si prefigura, come da noi richiesto, una volontà di aumentare strutturalmente la potenzialità delle Forze di polizia, attraverso un incremento degli uomini, un rafforzamento dei mezzi e degli strumenti. Questa è l’unica strada percorribile, per produrre risultati concreti e duraturi, a fronte di quanti chiedono ancora demagogicamente la riedizione di operazioni di facciata come quella denominata ‘Alto Impatto’; operazioni tanto costose quanto fallimentari”.
Secondo Masia “la funzionalità dei commissariati, il rafforzamento delle Volanti, il pagamento degli straordinari e delle altre indennità, assieme ad un maggiore coordinamento con le altre Forze di polizia, la magistratura e in sinergia con le Istituzioni locali, possono produre nell’immediato una maggiore sicurezza dei cittadini. A medio termine, invece, il Silp si propone di lanciare una vertenza sicurezza su tutto il territorio napoletano, le cui linee guida verranno presentate al Ministro durante la sua visita alla città”.
Sappe
La Segreteria Generale comunica: “A circa un mese dall’approvazione della legge sull’indulto, sono più di 20mila i detenuti usciti fino ad oggi dalle cerceri del Paese per effetto dell’indulto. Di questi, 7mila circa sono gli stranieri. E questi dati vanno ben oltre ogni stima iniziale, che parlava di circa 12mila potenziali fruitori del provvedimento. Il numero maggiore dei detenuti è uscito dalla Lombardia (3mila), Campania, Sicilia e Lazio (tutte con più di 2mila beneficiari del provvedimento). Ciò ha comportato naturalmente un parziale alleggerimento delle drammatiche condizioni di lavoro del personale di Polizia Penitenziaria, considerato che il sovraffollamento dei penitenziari ricade principalmente proprio sui poliziotti penitenziari, che sono impiegati nelle sezioni detentive 24 ore su 24, 365 giorni all’anno, con notevole stress psico-fisico ormai in una irreversibile inferiorità numerica rispetto ai detenuti presenti.
E’ ora opportuno che per non vanificare in pochi mesi questo atto di clemenza, governo e Parlamento prendano con urgenza provvedimenti concreti potenziamento dell’area penale esterna, che tengano in carcere chi veramente deve starci ed incrementando quindi gli organici di Polizia Penitenziaria cui affidare i compiti di controllo sull’esecuzione penale; un maggior ricorso alle misure alternative alla detenzione non legato ad automatismi ma a un concetto davvero premiale; una legge sugli extracomunitari che permetta espulsioni più facili piuttosto che la detenzione in Italia (a livello nazionale sono il 30% - circa 20mila - di detenuti stranieri, percentuale che si raddoppia negli Istituti del Nord Italia).
E’ davvero necessario ripensare il carcere. Bisogna adottare con urgenza rimedi di fondo al sistema penitenziario, come chiesto anche dal Capo dello Stato Giorgio Napolitano...”
Fps-Cisl
Il coordinatore responsabile Marco Mammuccari comunica: “Parlare di emergenza penitenziaria è divenuto di moda. La situazione è davvero drammatica, ma lo è anche perché nessuno da molti anni si occupa di modifiche serie alla legislazione, di modifiche agli stili di vita dei cittadini, ed anche di modifiche al sistema penale del nostro Paese. E così le carceri sono sempre più affollate.
Nessuno può permettersi di affermare che il problema non esiste, ma i problemi del carcere non sono diversi da quelli della società, anche perché il carcere stesso è parte della società che viviamo e non un qualcosa di diverso. A cosa servirebbe una amnistia se poi il nostro sistema Paese garantirà di riempire nuovamente le carceri tra non più di 6 mesi? O si dovrà fare una amnistia l’anno? Che comunque l’amnistia oggi serva è indiscutibile.
Si attacca e si parla della gestione del precedente Ministro, degli attuali vertici dell’Amministrazione Penitenziaria e di alcuni responsabili della gestione di questioni attinenti la Giustizia ed il Corpo di Polizia Penitenziaria. Ma tutto ciò (fermo restando le responsabilità che indubbiamente hanno gli ultimi gestori) è quello cui siamo abituati ad assistere ogni vola che cambia governo.
Al ministro della Giustizia Mastella, al presidente del Consiglio Prodi ed al suo governo, auguriamo di riuscire a migliorare la situazione. Se ci riusciranno non sarà perché le carceri saranno solo state svuotate da una amnistia (peraltro oggi necessaria ed indispensabile per la situazione), ma perché non torneranno nuovamente a riempirsi - come oggi - perché la società in cui viviamo sarà migliorata”.
Siap
La Segreteria provinciale di Livorno, con una lunga e dettagliata nota, segnala le problematiche della Squadra Mobile locale in materia di impiego del personale.
La dirigenza della Squadra Mobile adotta, ormai da più di un anno, atteggiamenti tali da ingenerare nel personale agitazione e malumori oltre che una situazione non più risolvibile secondo la normale procedura di audizione interna dal dirigente. A questo punto diviene inevitabile il ricorso alla richiesta di intervento del superiore Ministero al fine di ristabilire un più idoneo clima lavorativo, restituendo al personale l’indispensabile equilibrio e rispetto dei diversi ruoli e funzioni; la Segreteria nazionale perciò ha inoltrato al Dipartimento della Pubblica Sicurezza la nota in argomento sollecitando un urgente quanto determinato intervento.
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