Siulp
La Segreteria provinciale di Venezia comunica: “In relazione all’episodio che ha visto i colleghi della Volante lagunare esposti ad un rischio concreto di infettarsi da parte di una tossicodipendente poi arrestata, impone a questa Segreteria provinciale di attivarsi nei confronti del questore al fine di assicurare le dovute garanzie operative ad un settore della Polizia di Stato allo sbando, come le Volanti ed i vari servizi di controllo del territorio.
Settori che stanno soffrendo continue riduzioni di uomini e mezzi, a scapito del servizio e dell’incolumità di quanti vi operano, lavorando in continua emergenza. Il posto fisso del Lido, il commissariato S. Marco, Mestre, Marghera, Jesolo, Chioggia, Portogruaro, ecc. nel panico per mancanza di uomini e mezzi e con una stagione estiva alle porte e continue richieste di presenza sul territorio. Queste le priorità del Siulp che saranno presentate nell’incontro già programmato con il questore di Venezia per una sicurezza che interessi il cittadino, ma anche l’operatore di Polizia”.
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La Segreteria provinciale di Venezia comunica: “Al termine dei lavori congressuali, il Siulp di Venezia si è da subito attivato nei confronti degli amministratori locali, al fine di conoscere tempi e modi per la ristrutturazione e ampliamento della sede della Polizia Stradale di Venezia, attesa da anni.
Il Presidente della Provincia di Venezia ha fatto sapere che a oggi non vi sono impedimenti di alcuna natura per l’inizio dei lavori, in quanto gli stanziamenti sono già stati deliberati e le gare appalto già avviate. E’ pertanto previsto per il prossimo autunno l’inizio dei lavori di ampliamento che dovranno concludersi entro il mese di dicembre 2007, mentre la successiva ristrutturazione del fabbricato esistente si concluderà nel mese di giugno 2008.
A tal fine è stato già richiesto un incontro urgente con il dirigente del Compartimento Polizia Stradale del Veneto, al fine di conoscere tempi e modi per la ristrutturazione e/o costruzione delle sedi della Polstrada di S. Donà di Piave e di Portogruaro, anche alla luce dei recenti disagi sofferti da quel personale per mancanza di manutenzione degli stabili”.
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Siap
La Segreteria provinciale di Bari ha inviato una lettera aperta al questore della città, in merito ai problemi della locale Squadra Mobile: “Illustrissimo signor questore, giungono sempre più numerose, presso questa organizzazione sindacale, lamentele da parte del personale della Squadra Mobile che, in un certo qual modo, compromettono la serenità lavorativa necessaria per poter espletare, al meglio, la delicata attività investigativa svolta.
La Squadra Mobile, da sempre, ha rappresentato uno dei punti di forza della questura di Bari, in qualsiasi situazione in cui è stata chiamata ad operare, dimostrando una non comune serietà professionale e senso di responsabilità che contraddistingue il personale che ne fa parte. La situazione attuale, frutto di un logorio protrattosi nel tempo, ha di fatto scemato notevolmente tale spirito che, come è noto, è imprescindibile, per il raggiungimento dei delicati ed importantissimi compiti istituzionali della Squadra Mobile.
Tra le situazioni lamentate, quella più ricorrente riguarda la continua ‘denigrazione professionale’ degli appartenenti alla Squadra Mobile ai quali non vengono riconosciuti né la competenza ed esperienza accumulata in tanti anni di Polizia Giudiziaria, né le idonee e dovute attribuzioni spettanti alla qualifica rivestita; in pratica un appiattimento di tutte le figure professionali il cui giusto riconoscimento, a parere di questa organizzazione sindacale, è indispensabile per il sereno e buon andamento dell’ufficio. I colleghi, a fronte della mancanza di ogni gratificazione professionale, non sembrano più motivati ed il desiderio di presentare la domanda di ‘trasferimento’ sembra aumentare sempre più.
Tale situazione rischia di privare la Squadra Mobile delle importantissime esperienze e competenze proprio di coloro che da anni combattono, con successo, la criminalità di questa provincia. E’ auspicabile che, quanto prima, le politiche ‘gestionali’ della Squadra Mobile, trovino una maggiore convergenza tra la dirigenza e gli operatori che ne fanno parte. Siamo certi che ella vorrà cogliere lo spirito, non certo polemico ma costruttivo, che anima i colleghi della Squadra Mobile i quali, rendendosi conto del rischio sempre più pregnante e diffuso di una sindrome ‘amotivazionale’ sul piano professionale, vogliono scongiurare il tutto, proprio in considerazione della loro passione ed attaccamento all’ufficio, il tutto peraltro testimoniato dai successi investigativi che, nonostante tutto, si registrano alla Squadra Mobile grazie alla serietà e professionalità di tutti gli operatori”.
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La Segreteria di Crotone comunica: “Alla luce dei recenti episodi, di cittadini extracomunitari fuggiti dai Centri di prima accoglienza di questa provincia, il Siap crotonese eleva formale protesta, per la particolare disorganizzazione espressa nell’allestimento da parte della questura di Crotone, dei servizi connessi all’accompagnamento degli stessi all’aeroporto di Lamezia Terme e relativo rimpatrio dei medesimi nei Paesi d’origine e nei confronti del ministero dell’Interno, Dipartimento di Pubblica sicurezza di Roma, che non provvede al potenziamento delle unità operative addette al controllo e alla vigilanza dei Centri di accoglienza.
Gli immigrati clandestini che sbarcano sulle coste dell’isola di Lampedusa vengono trasportati al centro di prima accoglienza S. Anna con voli aerei e, una volta ivi giunti, nell’attesa che venga regolarizzata la loro posizione sul nostro territorio, attuano decine di tentativi di fuga in massa, creando scene di guerriglia e tafferugli che, in maniera sistematica, riescono a concludere con esito positivo, a fronte di poche unità delle Forze dell’ordine presenti. Quello che ne consegue sono agenti feriti, urgentemente trasportati all’ospedale civile di Crotone, qualche extracomunitario ripreso alla stazione ferroviaria mentre numerosi fuggitivi si allontanano tranquillamente facendo perdere le loro tracce.
La Segreteria provinciale del Siap, raccogliendo le continue lamentele dei colleghi impegnati presso i Centri di accoglienza, vuole evidenziare che sarebbero opportuni servizi per la tutela e la sicurezza del personale di Polizia anche per evitare la continua fuga degli extracomunitari”.
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La Segreteria provinciale di Palermo comunica: “Il Siap di Palermo ha denunciato, con diverse note, il forte malumore del personale in servizio al XI Reparto Mobile, a causa dell’oramai nota cattiva gestione da parte dell’Ufficio servizi. Nonostante le varie segnalazioni fatte al dirigente, non solo le problematiche non sono state sanate, ma addirittura si sono acuite. I Reparti Mobili della Polizia di Stato sono strutturati in Nuclei Mobili, ossia coloro che effettuano tutti i servizi di ordine pubblico ed ‘operativi’ in genere - vigilanze comprese, e gli uffici - quasi tutti assegnati a domanda - che espletano servizi burocratici, fascia oraria 8/20 (art. 8 Anq).
La questione incomprensibile ed ingiusta è che quando vi sono le aggregazioni fuori sede in regime economico di ordine pubblico, spesso e volentieri, partecipa a detti servizi anche il personale dei servizi burocratici, mentre alcuni dei Nuclei Mobili - preposti per tali incombenze - vengono impiegati in servizi interni o di pronto impiego. Detta gestione, oltre ad essere irrazionale e scorretta nei confronti di chi sacrifica la propria vita famigliare quotidianamente nei Nuclei Mobili - anche al fine di avere un ritorno economico -, rischia di creare una ‘pericolosa’ divisione tra Nuclei Mobili e Uffici burocratici.
Difatti, se questi ultimi sono impiegabili nei servizi di ordine pubblico fuori sede, al fine di sgravare il carico di lavoro ai Nuclei Mobili, non lo sono per gli altri servizi meno ‘redditizi’ - creando i prevedibili malumori. La situazione è stata rappresentata da questa organizzazione sindacale al dirigente che, invece di stabilire regole chiare ed eque, ha iniziato una campagna di ispezioni notturne e pomeridiane per chiedere ai colleghi a quale sindacato sono iscritti. Sarebbe stato, invece, più opportuno che il dr Mele si attivasse affinché venisse riparato il cancello ‘automatico’ della porta carraia guasto da tempo; lo stesso dicasi per l’allarme antiscavalcamento della caserma e per le pessime condizioni igienico-sanitarie del gabbiotto che ospita i colleghi addetti alla vigilanza.
In virtù di quanto suesposto, la Segreteria nazionale ha chiesto al Dipartimento un intervento urgente nei confronti del dirigente del Reparto Mobile di Palermo affincé cessi questa gestione irrazionale ed iniqua del personale, oltre a sanare le problematiche strutturali ed igienico-sanitarie denunciate”.
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Sappe
La Segreteria generale comunica: “Ancora un grazie al (fu) governo Berlusconi e al (fu) ministro Castelli. Ha davvero dell’incredibile e della presa in giro ciò che emerge da uno degli ultimi atti dell’Esecutivo quidato da Silvio Berlusconi, il decreto del Presidente della Repubblica 28 aprile 2006 che autorizza l’assunzione di personale nelle Amministrazioni pubbliche nell’anno 2006, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 22 maggio scorso. Le Amministrazioni sono state autorizzate all’assunzione di un contingente di personale a tempo indeterminato pari a complessive 3.619 unità; le assunzioni, che potranno essere effettuate a decorrere dal 1° novembre 2006, riguarderanno 2.568 unità nel settore della sicurezza: 30 per il Corpo di Polizia Penitenziaria (di circa 200 unità era la richiesta dell’Amministrazione Penitenziaria), 54 per il personale Comparto ministeri del Dap.
Come sindacato più rappresentativo della Polizia Penitenziaria riteniamo gravissima la disattenzione del governo, e in particolare dell’allora ministro della Funzione Pubblica Mario Baccini e dell’allora ministro della Giustizia Roberto Castelli, ai problemi del Corpo di Polizia Penitenziaria e del Dap. Non è accettabile questa disattenzione istituzionale verso il sistema carcere e soprattutto verso le donne e gli uomini che lavorano negli oltre 200 istituti penitenziari del Paese. Solamente 30 poliziotti penitenziari nonostante la gravissima carenza di Baschi Azzurri, specie nei carceri del Nord Italia. Una disparità rispetto alle altre Forze dell’ordine che a dir poco è assurda, che per la Polizia Penitenziaria ha voluto dire non riconoscere le effettive esigenze organiche.
Altro che efficacia del lavoro del governo Berlusconi! Auspichiamo che con l’Esecutivo di Romano Prodi si possa davvero voltare pagina”.
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Li. Si. Po.
La Segreteria nazionale comunica: “Nell’ambito dell’Istituto Superiore di Polizia è istituita la Sezione per l’addestramento fisico-sportivo. Alla Sezione per l’addestramento fisico-sportivo è preposto un funzionario del ruolo dei commissari della Polizia di Stato che assicurerà la pianificazione e il regolare svolgimento delle attività sportive, realizzando quanto previsto dal piano degli studi, si attiverà per mantenere i necessari contatti con gli Enti e gli organi competenti, promuoverà ogni utile intesa per lo sviluppo del settore sportivo e curerà ogni aspetto di natura logistico-gestionale per la migliore efficienza della Sezione.
Il personale, i materiali, i mezzi e i locali necessari a garantire il funzionamento della Sezione per l’addestramento fisico-sportivo saranno individuati nell’ambito delle risorse esistenti e, ove ritenuto utile, in raccordo con l’Ufficio per il coordinamento delle attività dei gruppi sportivi
della Polizia di Stato - Fiamme Oro”.
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Interrogazione parlamentare
I senatori Russo Spena, Malabarba, Grassi, Di Lello e Boccia hanno rivolto una interrogazione a risposta scritta al Ministro dell’Interno e al Ministro della Giustizia:
“Premesso che:
- i drastici tagli operati dalle ultime leggi Finanziarie hanno ridotto del 50% le risorse umane ed i mezzi di cui era dotato il Reparto Volanti della Polizia di Stato della città di Roma;
- attualmente, a fronte di una sensibile estensione del territorio di competenza del Reparto Volanti di Roma, lo stesso Reparto ha in uso autovetture che hanno al loro attivo una media da 150 a 200mila chilometri, apparati radio inadeguati, la mancanza di fari illuminanti per gli interventi notturni, la totale assenza di attrezzature tecnologiche per effettuare la semplice redazione degli atti di Polizia giudiziaria tanto da doverli scrivere a mano per la carenza di computer e stampanti;
- il Reparto, inoltre, non dispone di un parcheggio autonomo ed il personale deve avvalersi delle aree comunali esterne con un esborso medio giornaliero di 7/8 euro che aumenta sensibilmente se l’operazione di Polizia non termina a fine turno ma dovesse prolungarsi.
Gli interroganti chiedono se i Ministri competenti non ritengano di dover assumere concrete ed urgenti iniziative per restituire al Reparto Volanti della Polizia di Stato di Roma le necessarie condizioni, sia in termini di risorse umane che di mezzi, per svolgere adeguatamente un importante compito al servizio della collettività”.
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