Il capostipite dei serial-killer, il famigerato assassino di prostitute londinesi che divenne e restò famoso nel 1888, riuscendo a mantenere nascosta la sua identità nonostante la massiccia mobilitazione di Scotland Yard, e di tutti cronisti della capitale britannica, l’uomo passato alla storia del crimine con il soprannome di Jack the Ripper, Jack lo Squartatore, era … una donna.
La scoperta – che a dire il vero conferma un’ipotesi già avanzata all’epoca dei delitti – è opera dei ricercatori dell’istituto di medicina legale dell’Università di Brisbane, in Australia, che sono giunti a questo risultato utilizzando un un nuovo metodo di analisi del Dna da loro messo a punto, chiamato Cell-Track ID: esso permette di amplificare centinaia di volte e individuare le tracce del codice genetico su documenti vecchi oltre un secolo. I ricercatori dell’università australiana hanno esaminato così una cellula della saliva usata per incollare il francobollo sulla lettera che il misterioso assassino aveva inviato alla polizia, firmando appunto Jack the Ripper.
“La prova assoluta dell’identità di Jack lo Squartatore ancora manca, perché anche se è possibile risalire al sesso dell’individuo, non possiamo trovare un nome certo”, ha detto, in un’intervista al quotidiano britannico The Independent, Jan Findlay, capo dell’equipe che ha eseguito l’indagine. Però, appurato che il misterioso Jack era in realtà una donna, sono stati riesaminati alcuni elementi dell’inchiesta di 118 anni or sono, fra i quali l’ipotesi espressa da Frederick Abberline, l’ispettore incaricato di coordinare le indagini, che l’assassino fosse un’assassina. Questo perché vari testimoni, circa un’ora dopo l’uccisione di Mary Kelly, la quinta e ultima vittima, assicuravano di averla vista camminare nelle strade dell’East End, la zona di Londra teatro dei delitti. Secondo l’ispettore Abberline l’equivoco si spiegava con il fatto che l’omicida era una donna che aveva indossato il mantello e il cappello della Kelly per lasciare indisturbata quella zona.
Resta il mistero sull’identità dell’assassina, ma a tale proposito torna alla ribalta la figura di Mary Parcey, che a suo tempo fu sospettata delle cinque uccisioni. Poco dopo l’ultimo delitto dello Squartatore, Mary Parcey aveva ucciso, usando la stessa sinistra tecnica, la moglie del suo amante, ed era stata impiccata.
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