home | noi | pubblicita | abbonamenti | rubriche | mailing list | archivio | link utili | lavora con noi | contatti

Giovedí, 22/10/2020 - 14:53

 
Menu
home
noi
video
pubblicita
abbonamenti
rubriche
mailing list
archivio
link utili
lavora con noi
contatti
Accesso Utente
Login Password
LOGIN>>

REGISTRATI!

Visualizza tutti i commenti   Scrivi il tuo commento   Invia articolo ad un amico   Stampa questo articolo
<<precedente indice successivo>>
Luglio-Agosto/2006 - Articoli e Inchieste
Dossier
Da al-Qaeda ad al-Qaedismo
di Leandro Abeille

Il gruppo capitanato da Osama bin Laden non esiste più: vale a dire, non esiste nei termini di gruppo strutturato. Non ci sono più soldi, le risorse umane direttamente sotto il controllo della “cupola” sono svanite, non ci sono più le coperture governative di una volta. Al-Qaeda è ormai solo un'ideale di lotta, un “al-Qaedismo”, e bin Laden è il suo simbolo, Al-Zawairi l'ideologo, e Al-Zarkawi (era) il campione. Non esiste più una al-Qaeda, esistono tante al-Qaeda, almeno tante quanti i singoli risentimenti anti-occidentali.
Al-Qaeda combatte in Iraq ma non è esattamente la stessa di quella che è tornata insieme agli amici talebani in Afghanistan, diversa da quella spagnola, opposta a quella inglese. Gli ordini sono generali ed il lettore attento di questo articolo ha sicuramente capito quali sono. Chi ha bisogno di maggiori delucidazioni potrà sicuramente trovarle in giro: “la holding jihadista cura l’immagine e l’informazione. Dalle radio ai siti web, dai bollettini ai portavoce, dalle videocassette ai cybercafè, i militanti usano delle libertà occidentali per propagandare la guerra santa”.
Non occorre nemmeno essere più buoni credenti per combattere al fianco di al-Qaeda: “Uno degli aspetti cruciali delle attività in Iraq, almeno nel primo periodo dell’occupazione, è stato la frequente cooperazione, a livello tattico, tra musulmani radicali e iracheni laici fedeli al regime del partito Ba’ath di Saddam Hussein, o motivati da un nazionalismo marcatamente non musulmano. Questa alleanza pragmatica ha rappresentato un vantaggio reciproco. I ba’athisti avevano bisogno di attentatori suicidi, e i jihadisti potevano fornirli. I jihadisti avevano bisogno di fondi, esperienza, rifugi sicuri, munizioni e altro sostegno logistico, tutte cose che gli ex tirapiedi di Saddam possedevano in relativa abbondanza”.
Addirittura non occorre più essere musulmani per simpatizzare con al-Qaeda, basta solo essere ciecamente “contro”. La brigatista rossa Nadia Desdemona Lioce ha dichiarato in sede d’interrogatorio “la solidarietà politica e militare dei brigatisti ad al-Qaeda e l’appoggio del proletariato europeo alle masse arabe ed islamiche, espropriate ed umiliate, affinché possano fronteggiare gli attacchi anglo-israelo-statunitensi”.

<<precedente indice successivo>>
 
<< indietro

Ricerca articoli
search..>>
VAI>>
 
COLLABORATORI
 
 
SIULP
 
SILP
 
SILP
 
SILP
 
SILP
 
 
Cittadino Lex
 
Scrivi il tuo libro: Noi ti pubblichiamo!
 
 
 
 
 

 

 

 

Sito ottimizzato per browser Internet Explorer 4.0 o superiore

chi siamo | contatti | copyright | credits | privacy policy

PoliziaeDemocrazia.it é una pubblicazione di DDE Editrice P.IVA 01989701006 - dati societari