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Luglio-Agosto/2006 - Articoli e Inchieste
Dossier
La nuova frontiera di al-Qaeda
di Leandro Abeille

L'Afghanistan (come il Sudan e lo Yemen), malgrado il revival talebano nel sud del Paese, non è più una zona sicura per lo stato maggiore di al-Qaeda, che, ha la necessità di trovare un luogo sicuro ed una popolazione sofferente da sobillare, e a cui indicare un nemico.
Se l'Iraq rappresenta il campo di battaglia, l'Africa è il terreno fertile per le basi logistiche, l'addestramento ed il reclutamento dei nuovi adepti.
In Somalia la situazione è precipitata, i signori della guerra e le Corti islamiche spadroneggiano, ben finanziati e armati dall'internazionale islamica, stanno trasformando il paese in uno “sharia ruled country”. “L'Etiopia si trova ad affrontare il crescente diffondersi di ideologie estremiste riconducibili al network del terrore fondato da Osama bin Laden. In Eritrea vi sono alcune aree, come la zona del Gash Barka a nord di Cheren, completamente in mano a gruppi estremisti che vi hanno installato campi di addestramento per i combattenti del Jihad, il tutto con il beneplacito del governo di Asmara che vieta a chiunque di inoltrarsi in quelle zone senza un apposito permesso”.
Vaste aree dell'Uganda, del nord Congo, della Repubblica Centroafricana ma soprattutto del Sahel (la zona compresa tra gli stati di Mauritania, Niger, Burkina Faso, Senegal, Capo Verde, Guinea Bissau, Gambia, Ciad e Mali) risultano pesantemente infiltrate da adepti di al-Qaeda, tanto da spingere gli Stati Uniti ad inviare una task force proprio nel Sahel per cercare di stanare i campi di addestramento dei combattenti islamici. Questa situazione, per certi versi nuova, ha un preciso scopo perché, riconducibile alla strategia a lungo termine di al-Qaeda. Infatti, da sempre bin Laden e soci hanno costruito una sorta di retrovia lontana dai teatri di prima linea, dove poter indottrinare e addestrare i futuri martiri del Jihad... E' in Africa, infatti, che viene segnalato il maggior numero di conversioni all'Islam, dove convincere un affamato con un po' di farina è facilissimo, dove costruire moschee e scuole coraniche è possibile più che in altre parti, dove il controllo del territorio è pressoché impossibile e comunque facilmente eludibile con pochi dollari. E' nel contesto africano che è più facile inculcare l'odio verso l'Occidente sfruttatore, fare il lavaggio del cervello ai giovani, tanto da spingerli al suicidio per la causa. E allora può capitare di trovarsi in una remota zona africana e sentirsi spiegare cosa viene insegnato ai giovani musulmani, quali siano i precetti del califfo Osama Bin Laden.

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