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Luglio-Agosto/2006 - Articoli e Inchieste
Dossier
Una al-Qaeda "virtuale" ancora più pericolosa
di Leandro Abeille

L’organizzazione terrorista
di Osama bin Laden non esiste più in termini
di gruppo strutturato: si è espansa
in tante cellule, diverse tra loro, ma tutte
potenzialmente micidiali


Il gruppo terroristico denominato al-Qaeda (o al-Qaida o al- Qai_da o Qa'ida,) è stato fondato da Osama bin Laden tra il 1988 e il 1989, riunendo i volontari arabi che combattevano in Afghanistan contro “l'invasore sovietico”. Le attività pratiche di al-Qaeda erano mirate soprattutto al settore logistico e finanziario, con una speciale predilezione per il reclutamento, l'indottrinamento e l'addestramento dei volontari. Con la fine della guerra, centinaia di appartenenti si sono dispersi in tutto il mondo, alcuni per combattere altre guerre, altri per essere richiamati nel momento del bisogno, altri semplicemente per rifarsi una vita; tutti hanno vissuto l'esperienza comune del rifiuto da parte dei loro governi.
Gli arabi che combattevano in Afghanistan, sono stati trattati come eroi dai loro governi finché all'estero, ma una volta tornati in patria, sono stati ghettizzati. Alcuni di loro, senza più appoggi e spesso senza più un paese dove tornare, sono andati ad ingrossare le fila di altri gruppi terroristici: sviluppando per la prima volta nella storia del terrorismo una doppia fedeltà, per al-Qaeda e per il gruppo autoctono.
Un gruppo consistente di al-Qaeda è rimasto in Afghanistan, per cercare di fondare un Califfato Islamico locale, come modello da esportare in tutto il mondo arabo. Raggiunto questo primo traguardo con l'insediamento dei talebani, lo scopo principale di al-Qaeda, diventa, fino al 2001, quello di rovesciare i regimi arabi non fondamentalisti, espellere gli stranieri dalle terre dell'Islam, specie dall'Arabia Saudita e, secondo il manifesto del “Fronte Islamico per il Jihad contro gli ebrei ed i crociati” del febbraio 1998, uccidere ogni americano – civile o militare – e i loro alleati ovunque come un dovere per ogni affiliato.
La missione principale di al-Qaeda, è il rovesciamento dei regimi senza Dio e la loro sostituzione con un regime islamico, questa volontà è universale, inizia con i Paesi arabi, poi quelli a maggioranza musulmani infine con il mondo intero, passando per la distruzione d'Israele.
Al-Qaeda, al contrario degli Eserciti occidentali che sono multi-confessionali, arruola solo musulmani, non tanto perchè è ovvio, ma perchè questa, secondo gli ideologi di al-Qaeda, è una lotta tra credenti ed infedeli, tra l'Islam ed il resto del mondo non islamico, per questo: “Il membro dell’organizzazione deve essere musulmano. Come può un incredulo come l’ebreo o il cristiano, un comunista proteggere l’Islam ed i musulmani, difendere le loro mete ed i loro segreti se non crede in quella religione?”
La lotta di al-Qaeda è universale, la lotta non fa differenze di genere sessuale, magari indossando il burka, magari sequestrando ed uccidendo (come nel caso ceceno) o supportando in altri modi i combattenti (vedi l'Iraq), l'invito è rivolto anche alle donne, perchè a loro: “i capelli sono stati rasi dall’oppressore ed i corpi sono stati oggetto d’abusi”.
Al centro di tutto c'è la propaganda, la politica, l'economia e perfino la storia ed i suoi fatti vengono abilmente modificati per accumulare risentimento, per spingere persone che ascoltano solo disinformazione a vestire i panni del terrorista. Ha ragione il mio vecchio professore di Criminologia quando afferma che: “il fervore bellico dei terroristi tenta di ripristinare una sacralità nel combattere che in secoli passati ha avuto significato anche in campo cristiano. Ma ricordare questo ‘precedente’ non legittima il terrorista che oggi rema contro la storia, una storia che ha lasciato alle sue spalle culture belliche d’altri tempi: sono secoli che gli ordini religioso-cavallereschi non combattono per la Fede, e le Crociate risalgono a 8-10 secoli fa”.

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