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Maggio-Giugno/2006 - Osservatorio
Morire a New York
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Il giorno più pericoloso è il sabato, l’ora tra l’una e le due di notte. Il luogo più micidiale è Brooklyn, L’assassino più probabile: qualcuno che già conoscete. Detto questo, nel 2005 a New York il numero degli omicidi, 519, è stato il più basso in quasi quattro decenni. Dall’inizio del 2003 alla fine del 2005 sono state assassinate nella Grande Mela 1.662 persone.
Il quotidiano “New York Times”, analizzando i dati ufficiali della Polizia, rileva che su una media del 70 per cento di casi risolti, il 75 per cento mostra che l’assassino conosceva la vittima. L’omicida più anziano (ha assassinato la moglie) aveva 88 anni. Il più giovane un bambino di 9 anni che ha accoltellato un’amichetta. L’arma preferita dagli uomini è la pistola, mentre donne e ragazze sembrano preferire i coltelli. La vittima più anziana aveva 91 anni, uccisa durante una rapina. I bianchi e gli asiatici sono le vittime più rare. Tra gli assassinati vi sono anche 21 neonati e 32 bambini tra uno e 10 anni, quasi tutti uccisi dai genitori. Un esperto ha affermato che l’età più sicura a New York è 10 anni: infatti si sarebbe troppo ‘adulti’ per essere vittime di abusi infantili, e non grandi abbastanza per confrontarsi con i pericoli della strada (naturalmente restano i pericoli casalinghi…).
Il luogo più particolare della città è Brooklyn, in particolare il Distretto 75, dove sono stati commessi novanta omicidi. I dati mostrano che il 90 per cento degli omicidi, e oltre il 50 per cento delle vittime, ha precedenti criminali.
La conclusione degli esperti è che a New York evitare di essere uccisi è relativamente facile. “La gente sarà stupita di sapere quanto si sia sicuri a New York – ha dichiarato il sociologo Andrei Karmen – vittime e assassini vengono quasi sempre dallo stesso ambiente”.

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