Al-Zarqawi, un proletario giordano
“O ggi in Iraq agisce una micidiale rete terroristica comandata da Abu Mussab al-Zarqawi, luogotenente di bin Laden”. Nel febbraio 2003, con queste parole il segretario di Stato americano Powel apre un nuovo capitolo della lotta al terrorismo globale: l’amministrazione Bush prepara la crociata contro lo stato di Saddam. Oggi sappiamo che quell’informazione era falsa. Come sappiamo che in quel momento è nato il mito mediatico più potente e duraturo del dopo 11 settembre: il mito di al-Zarqawi. I primi a stupirsi che il suo nome venga citato insieme a quello di bin Laden sono proprio gli integralisti islamici. Inoltre, lui non ha “curriculum”, gli mancano le relazioni, date le origini proletarie e la mancanza di cultura? Per non parlare di supporti finanziari. Chi è dunque al-Zarqawi? Cresciuto in Giordania, a Zarqa, in un quartiere dove si mescolano criminalità, valori tradizionali e cultura consumista, finisce giovanissimo in carcere per reati comuni. Ed è lì che riceve il primo indottrinamento alla jihad, che individua la strada per il riscatto sociale: diventare un combattente islamico. In Afghanistan prima, in Pakistan poi, cerca di unirsi ai mujaheddin, ma solo tornato in Giordania fonda un gruppo jihaddista clandestino. Il primo incontro con bin Laden avviene nel 2000, ma i tempi non sono maturi per un’alleanza. Nel 2003, con l’Iraq che attende ormai l’invasione statunitense, l’uomo di Zarqa ha trovato il paese che fa per lui; il momento dell’accordo con bin Laden è giunto.
Loretta Napoleoni ricostruisce la vicenda del ricercato numero 2 nel mondo, distilla la realtà dall’immagine ingigantita dai media, svela la complessità dei conflitti interni al mondo islamico, smontando il teorema di un unico disegno terroristico. E ancora una volta smaschera il tentativo americano di ridisegnare il mondo attraverso la guerra.
Loretta Napoleoni
AL-ZARQAWI STORIA E MITO DI UN
PROLETARIO GIORDANO
Marco Tropea ed.
pagg. 256 L 16,50
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L’Università nel Sessanta
Noi non vogliamo trovare un posto in questa società ma creare una società in cui valga la pena trovare un posto (Mauro Rostagno, studente, 1968). Correva l’anno 1962. A Trento nasceva la storica facoltà di Sociologia, la prima Università del dissenso. Dietro ai banchi, quei giovani che hanno urlato la loro rabbia contro il sistema, contro la guerra, per i diritti civili delle minoranze, per una istruzione meno baronale. In prima fila, Mauro Rostagno, Renato Curcio, Margherita Cagol: gli “eroi della rivoluzione immintente”.
Attraverso più di quaranta testimonianze, Vecchio restituisce in maniera precisa e scoppiettante il ritratto della stagione che anticipa e per molti apsetti prefigura la ferocia della lotta armata.
Concetto Vecchio
VIETATO OBBEDIRE
Rizzoli ed.
pagg. 256 L 8,60
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La rivoluzione nel microcredito
E’ urgente democratizzare la finanza: non solo nei paesi in via di sviluppo ma anche in Europa, dove il crescente ricorso al lavoro precario rende l’accesso al credito sempre più problematico.
Tra il liberismo selvaggio e le declinanti politiche di welfare, la microfinanza può, invece, giocare un ruolo importante riconciliando la logica del profitto con quella dell’interesse comune.
Il microcredito (che ha sottratto negli ultimi decenni più di 60 milioni di persone nel mondo dallo stato di povertà) costituisce così una valida terza via, permettendo agli esclusi di diventare creatori in proprio di ricchezza. Maria Nowak, nota anche come la “banchiera dei poveri”, racconta in questo libro le sue esperienze.
Maria Nowak
NON SI PRESTA SOLO AI RICCHI
Einaudi ed.
pagg. 214 L 14,50
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Evviva i nonni!
I nonni non sono più quelli di una volta. Sono più attivi, hanno una vita più piena e ricca di interessi, sono più aperti al rapporto con gli altri e meno legati alla tradizione. Nonostante, o forse proprio per questo, sono una grande risorsa per la vita familiare.
Nella nostra società disordinata e convulsa il loro ruolo è sempre più prezioso e per nulla scontato.
Essere nonni non è più qualcosa di automatico, ma richiede un piccolo sforzo per comprendere come cambiano nipoti e figli e le loro esigenze senza sacrificare troppo la propria vita.
L’autrice accompagna i nuovi nonni attraverso l’infanzia e l’adolescenza dei loro nipoti, mostrando i tanti modi in cui possono dare un contributo efficace all’equilibrio familiare.
Anna Oliverio Ferraris
ARRIVANO I NONNI!
Rizzoli ed.
pagg. 215 L 15
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La nuova generazione
C’è una generazione fatta di sms, gavettoni, crèpe alla nutella, professori frustrati; c’è la voglia di essere ascoltati e di giudicare la vita degli adulti, l’ingiustizia.
Ci sono Carlo e Alice: stessa classe. Lui è meravigliosamente imbranato, senza modelli da incarnare. Lei si sente diversa, è uno spirito critico e, al contempo, una sognatrice.
Il loro cuore è ancora poco addestrato, bravissimo a sbagliare. E così Alice casca tra le braccia di Giorgio e Carlo si lascia sedurre da Ludovica.
Diciotto anni. Due ragazzi si affacciano su un mondo adulto che capiscono poco, tanto più se la scuola, la famiglia e gli amici si mettono in mezzo...
Un romanzo schietto, diretto. Un libro a due facce, a due sessi, a due voci.
Giulia Carcasi
MA LE STELLE QUANTE SONO
Feltrinelli ed.
pagg. 232 L 10
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Torino 1889
Durante il restauro di un alloggio signorile nel centro di Torino saltano fuori due ritratti, un diario e un mazzetto di lettere datate 1889: raccontano di un amore clandestino e di un omicidio.
Alternando a estratti da giornali d’epoca le lettere e il diario, si disegnano così i contorni di una intrigante e ambigua vicenda.
Traendo spunto da un reale fatto di cronaca, che tenne viva l’attenzione delle Gazzette torinesi alla fine dell’Ottocento, De Rienzo ricrea nitidamente gli ambienti dell’epoca, tra i perversi meccanismi della spregiudicata finanza italiana e il chiacchiericcio dei cronisti mondani e giudiziari.
Monta intanto un giallo dal finale sorprendente e amaro.
Giorgio De Rienzo
LETTERE D’AMORE
DI UN GIUDICE CORROTTO
Marsilio ed.
pagg. 235 L 16
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