Per rispondere alle minacce provenienti dall’esterno o da fazioni interne “Enduring Freedom” prima e Isaf poi, hanno avviato un programma di costituzione di un esercito afgano che fosse l’espressione di tutte le etnie e fazioni religiose (musulmane), fedele ai principi democratici che sostengono il governo eletto. Con la supervisione (anche con Isaf) degli Stati Uniti, si sta procedendo con la formazione, l’addestramento e l’equipaggiamento di un esercito (Afghan National Army) di 70.000 unità. Gli Usa, maggior Paese contribuente, forniscono anche assistenza per l’infrastruttura militare, con più di 16 milioni di dollari per la ricostruzione delle caserme, delle mense e delle aree di addestramento. Per primi (nel 2002) si sono formati quattro battaglioni di 1.600 soldati e via via si sta completando l’organico definitivo che s’intenderà completo intorno al 2006. L’esercito afgano è già stato impiegato con successo in molte azioni antiguerriglia ed antiterrorismo, in collaborazione con le forze speciali americane di “Enduring Freedom”.
Nelle zone di pertinenza di Isaf non sono previste azioni militari comuni, al di fuori del semplice addestramento in caserma e delle pattuglie congiunte a scopo addestrativo. In un teatro montagnoso come quello afgano, sono molto apprezzati gli alpini e i rangers italiani che addestrano gli istruttori militari di alpinismo afgani. La richiesta dei giovani per arruolarsi è elevatissima, lo stipendio è tra i più alti del Paese, con i suoi circa 50 dollari al mese. L’opportunità di un posto fisso, a contatto con i militari della Nato, sembra far gola anche in Asia centrale.
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